giovedì 22 maggio 2008

Video: Pansa su CdM di Napoli e sul PD

Dedicato al mio Amico Andrea ma consigliato assolutamente a tutti!!





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16 commenti:

Andrea ha detto...

Commosso...
Grazie amico mio!

(li puoi caricare su youtube così li aggrego da me?)

*paraffo* ha detto...

certo, se mi vuoi morto te li carico!!!

Lo faccio domani, Andrea e , se me ne dimenticassi, ricordamelo pure ...

Buona serata. Ciao!

Andrea ha detto...

Dai lo faccio io domattina...

Buona serataaaa

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe sapere il tuo parere su questo pezzo di Michele Serra:

La nascita del Pd non è bastata a distogliere la sinistra nel suo complesso (politici, intellettuali, elettori partecipi) dalla sua vecchia e perniciosa passione: dilaniarsi attorno a due ruoli evidentemente incompatibili, quello di studiare da classe dirigente e quello di sentirsi coscienza critica del paese. Ci si divide e si litiga più o meno come prima, come sempre, tra fautori del dialogo istituzionale e "mai con Berlusconi", tra "morbidi" e "duri", tra disponibili e "mai con Tremonti". Ogni passo in qua o in là è apprezzato o malvisto a seconda di chi lo giudica, fioccano dichiarazioni infocate e articoli di giornale contro i "collaborazionisti" o contro gli intransigenti. Ricevo appassionate lettere - nel mio piccolo - equamente divise tra coloro che odiano il dialogo e coloro che odiano chi odia il dialogo. Nel mezzo, niente.
Nel frattempo la destra lavora, certo favorita dall’insormontabile primato personale del suo leader-proprietario, certo avvantaggiata da una propensione meno spiccata per il famoso "dibattito", croce e delizia della sinistra. Un pragmatismo a volte rude, a volte rozzo, è il vero, palese vantaggio di una parte politica meno dialettica, meno pensosa, anche meno democratica. Ma di dibattito si può anche morire, specie se dura più o meno dalla discussione attorno alla Comune di Parigi.

ti ringrazio anticipatamente se vorrai rispondermi

enzo

Anonimo ha detto...

già che sono nella mia insonnia ti segnalo anche questo articolo sullo stato del paese:

Alla piccina piacciono le Winx e papà gliele ha portate. Non le
bambole: quelle vere in ciccia e paillettes. Ventimila euro per
allestire in giardino a Fregene una tappa privatissima del musical
delle fatine adorate dai bambini. Un piccolo sfizio se lo si confronta
a quella penna da 220 mila euro che un industriale del sughero s'è
portato a casa dall'ultima fiera del lusso Luxury & Yachts di Vicenza
(22 mila visitatori...).

O a quella poltrona col bracciolo decorato di diamanti acquistata alla
stessa modica cifra di 220 mila euro da un notaio milanese. L'ombrello
in coccodrillo da 32 mila euro griffato Billionaire allora è roba da
pezzenti. Schiaffi alla miseria? Più che altro, un pestaggio bello e
buono con mazze e catene (d'oro, naturalmente).

Chi l'ha detto che l'Italia non è un Paese per ricchi? Se tanti tirano
la cinghia, al di là delle facili demagogie, i ricchi sono sempre di
più e sempre più ricchi. Sicuramente molti di più di quei 54 mila
contribuenti che dichiarano un reddito di oltre 200 mila euro (lo 0,13
per cento...), se è vero che nella sola Milano ci sono 150 mila
fortunati che spendono più di ventimila euro al mese in beni
superflui. E se è vero che l'anno scorso sono stati venduti 200 mila
Suv e comprate barche per tre miliardi. I conti non tornano: quella
sbirciata nelle dichiarazioni on line che hanno fatto scandalo è una
realtà virtuale. E comunque, stando solo ai dati ufficiali, in un anno
quelli che hanno più di un milione in banca sono aumentati del 2,5 per
cento: se nel 2002 erano 110 mila famiglie, oggi, grazie anche
all'euro, sono 205.800 (Merrill Lynch-CapGemini). Secondo un sondaggio
di Astra Ricerche gli italiani che si dichiarano ricchissimi sono un
milione 800 mila: evidentemente dimenticano di dichiararlo anche al
fisco...

Forse è lungo e fuori tema, scusami, ma mi piace condividere con te le mie letture e mi piacerebbe sapere che ne pensi. Grazie

*paraffo* ha detto...

Intanto è bene che tu sappia, caro Enzo, cosa io pensi di Michele Serra.

Se clicchi sul link troverai la risposta.

Fatta questa premessa, è ovvio che io condivida appieno il contenuto di quanto hai riportato con una sola eccezione, quella in cui Serra definisce "meno democratica" la parte politica avversa a quella di Serra.

Trovo che questa affermazione sia anche in contraddizione con quanto sostenuto da Serra stesso. Che senso ha stigmatizzare l' eterno chiacchiericcio della sinistra e poi definirlo "più democratico" della meno chiacchierona destra?

Ma questa contraddizione è un peccato veniale.

Il peccato mortale di Serra, invece, è quello di avere una visione distorta della democrazia.

La democrazia, infatti, consiste in una sola cosa: riservare il comando a qualcuno scelto dalla maggioranza assoluta o relativa (dipende dal sistema elettorale) del popolo.

Una volta che questa investitura è stata data e per tutta la durata dell' incarico (che in democrazia è NECESSARIAMENTE a scadenza), il .... Comandante DEVE comandare senza ulteriori chiacchiericci, non solo perchè ne ha il diritto, ma perchè ne ha il dovere.

Alla fine del mandato, il Comandante sarà giudicato. Mi spiego, Enzo? Alla fine, non durante, ingabbiandolo in continue estenuanti trattative che, di democratico, non hanno NULLA!

Ebbene, la gente di sinistra, compreso, ahimè, l' ottimo Serra, questo aspetto della democrazia non lo ha capito o non lo vuole capire.

Ma siccome, purtroppo, questa visione distorta della democrazia è stata la cultura imperante in questo paese per 60 anni, ora non possiamo stupirci della situazione di degrado in cui versiamo.

Il concetto è che non esiste una organizzazione di qualsiasi natura che possa funzionare senza che ci sia UNO e uno solo che prenda le decisioni.

Costui deve agire su mandato preventivo di tutti gli altri, ovviamente, e agire entro le regole stabilite prima da tutti gli altri , altrettanto ovviamente, però, poi, la sua parola è legge!

Spero di essere stato esauriente. In caso negativo ... sono qui!

Andrea ha detto...

Parla di "coscienza critica del paese" il barbetta, escludendo a priori sè stesso in qualità di ghost writer di Grillo? Coerentissimo!

*paraffo* ha detto...

Più che condividere le tue letture, mi pare tu voglia spiegarmi perchè sei di sinistra!

Sei di sinistra perchè il mondo è INGIUSTO, come dimostra lo scritto che mi sottoponi.

Bè, Enzo, io sono povero e sono pure convinto che il mondo sia ingiusto, eppure sono di destra!!

Questo vuol dire che sono un fesso a cui sta bene che ci sia gente che sciala il denaro quando io fatico ad arrivare a fine mese e non compro nulla da tempo immemorabile?

No! Questo vuol dire che io NON INVIDIO chi sta meglio di me ...

Perchè no?

Intanto per una considerazione antropologica di base: il ricco è mortale tanto quanto me. Se si ammala, il suo denaro gli permetterà cure migliori, certo, e magari vivrà più a lungo di me, ma quanto? Qualche giorno, qualche mese, qualche anno? Certo, ma saranno giorni e anni di vita da malato..

Altro dato: sono certo che al ricco morire "roda" molto più di quanto roda a me e siccome a me rode molto, immagino quanto di più possa rodere a lui!!!! E già questo mi impedisce di invidiarlo.

Ma c'è un' altra ragione di fondo per la quale io non invidio i ricchi: perchè io so, per certo, che chi ha più denaro MERITA di averlo, cioè ha pagato qualcosa per averlo e spesso qualcosa di molto "caro", per esempio la dignità, per esempio il sacrificio degli affetti, per esempio il sacrificio delle amicizie, per esempio (in Italia) il disprezzo e l' invidia sociale di chi ha meno o niente addirittura, per esempio la paura di non sapere mai se la gente ti parla per interesse, se le donne amano te o i tuoi soldi, per esempio la preoccupazione costante di perderlo, il denaro e, credimi Enzo, potrei continuare per tutto il giorno ad elencare i tanti prezzi che il "fare soldi" comporta.

Ultimo argomento (che è una estensione del precedente): io non invidio i ricchi perchè so perfettamente, che SONO STATO IO INCAPACE di diventarlo!!

Di ricchi ne conosco, personalmente, tanti, Enzo, e ti assicuro che nessuno di loro è più intelligente di me, NESSUNO! Eppure hanno TUTTI delle doti che io non ho, per esempio - ed è una di quelle fondamentali - la pazienza e la costanza!

Ma anche qui potrei fare un elenco infinito delle doti che "loro" hanno ed io no!

Il concetto di fondo è che, nella vita, ognuno di noi ha quel che si merita, SEMPRE.

Ovviamente il mio SEMPRE è riferito alle società nate dopo la rivoluzione francese, cioè a quelle successive alla fine della servitù della gleba.

Nelle società successive, infatti, il passaggio di classe è diventato possibile e chi se lo è MERITATO, quel passaggio ha sempre potuto compierlo.

Insomma, per essere di destra, bisogna, prima di tutto, avere coscienza di sè, dei propri pregi MA SOPRATTUTTO dei propri difetti.

Chi non possiede questa consapevolezza è, generalmente e direi inevitabilmente, di sinistra .....

Non basterebbe un libro ad illustrare estesamente i concetti che ti ho appena accennato, Enzo, ma spero di essermi spiegato sufficientemente.

Ciao, amico!

Andrea ha detto...

"il ricco è mortale tanto quanto me

Poi dici che non dovrei consigliarti Brian Weiss...

A parte questo, hai ancora una volta avuto la capacità di esternare pensieri che quotidianamente si affollano nella mia mente ed ai quali mi è difficile dare un ordine ed esporli in maniera "comprensibile".
Parlo sia della sostanza (le problematiche pratiche) che dell'essenza (i valori).
Credo che ti dedicherò un post.

*paraffo* ha detto...

Andrea, nun me toccà Michele Serra!!!

Michele Serra mi fa ridere e, oltre tutto, in modo intelligente.

A chi riesce in questa impresa io perdono TUTTO, anche l' essere di sinistra e dire stronzate!

*paraffo* ha detto...

Andrea: "Credo che ti dedicherò un post".

Ne sarò onorato, amico mio!

Ricordati di segnalarmelo, però ...

Andrea ha detto...

Fatto...

Anonimo ha detto...

Condivido quanto hai scritto quasi totalmente, soprattutto sulla parte del "chi vince governa" che almeno all'apparenza è stata compresa anche da Veltroni, che sembra disposto a collaborare a una riforma istituzionale che renda meno instabile questo paese.

Sul secondo articolo, invece, mi spiace non aver specificato il perché te l'ho mandato. Non volevo appellarmi all'invidia e a tutte le cose giuste e sacrosante che hai detto ma semplicemente evidenziare come in questo paese la forbice ricchezza povertà si stia allargando (dato evidenziato anche da dati statistici, ad esempio quello col raffronto percentuale fra profitti e salari, che pende sempre più dalla parte dei primi) e sentire certi sprechi di denaro (spesso messi in costo azienda, ad esempio i SUV) mi fa pensare che forse il problema del paese non è tanto la mancanza di ricchezza ma l'incapacità politica (anche della sinistra) di saperla distribuire. Non è tanto in ginocchio il paese, come diceeva lo slogan PdL, ma è in ginocchio una parte del paese, se non (scusami la battuta volgare, ma da napoletano me la permetterai) addirittura a 90, "flessibile" come vorrebbero i nuovi padroni :-p

Per il resto condivido pienamente il tuo ragionamento, chi si merita la ricchezza se la merita e basta. Il punto, purtroppo, è se se la merita.
Scrivi: "Nelle società successive, infatti, il passaggio di classe è diventato possibile e chi se lo è MERITATO, quel passaggio ha sempre potuto compierlo."
Vorrei che fosse vero, in questo sei molto più ottimista di me

*paraffo* ha detto...

No, Enzo, il mio non è ottimismo ma realismo. Comunque accetto la tua obiezione perchè ... perchè sei di sinistra e quindi non PUOI, per quanto tu ti sforzi di farlo, immaginare che si possa diventare ricchi senza MERITARSELO in qualche modo.

Forse è sulla parola MERITO che non ci capiamo, anche se ho tentato di spiegarti che usavo questa parola in senso lato e non letterale. Avrei fatto meglio a parlare di "capacità di cogliere le occasioni".

Se, per esempio, io divento ricco trafugando i denti d' oro delle vittime di un campo di sterminio nazista, parlare di merito è sbagliato!! Se, invece, dico che "ho saputo cogliere l' occasione" di arricchirmi, probabilmente mi esprimo più correttamante. Ma rimane il fatto che io ho avuto il "merito" di cogliere quella pur orrenda occasione prima di un altro!!!...

Il fatto di passare il resto della mia vita da ricco sognando tutte le notti montagne di cadaveri, è il "prezzo" da pagare per la mia ricchezza, non ti pare?

Sulla divaricazione eccessiva della forbice fra ricchi e poveri è inutile che ti dica che hai perfettamente ragione e spero che il nuovo governo ci ponga rimedio, al contrario del governo di sinistra che ha contribuito a divaricarla ancora di più ...

Buona giornata, amico mio!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Mi fa sinceramente un po' alterare il sentire come uno di sinistra non può, a tuo avviso, capire certe cose.

Io ho compreso il senso della tua parola merito, dico solo che il tuo ragionamento non regge sempre. Non mi riferisco a chi si arricchisce con la capacità di cogliere le occasioni, ma a chi questa ricchezza (e il potere che da essa deriva) la eredita, e si trova in una posizione di netto vantaggio rispetto a chi parte dal basso e magari, pur sapendo cogliere le occasioni, non riuscirà a salire per più di un gradino nella scala sociale.
Il figlio di papà in questione invece dovrà mettere molti più demeriti per dilapidare le fortune paterne.

Non è una questione di ricchi e poveri, tanto, ma di equità nelle condizioni di partenza, e questa mancanza è una colpa anche della sinistra (che i figli di papà addirittura li candida).

Sarò vecchio e stanco, forse, ma in questo "figli di" vedo la chiave della nostra decadenza, un esercito di giovani incapaci liberi del loro far nulla (o addirittura far danno) mentre quelli che potrebbero valere son costretti a tirare avanti silenziosamente per arrivar a fine mese

*paraffo* ha detto...

Caro Enzo, capisco perfettamente che la cosa ti faccia alterare, e me ne dispiace, ma sei tu stesso, con questo ulteriore commento, a dimostrare quel che ho detto e cioè che tu non arrivi neanche a concepire la giustezza di quel che sto tentando di dire.

Comunque, in questa discussione, ci stiamo muovendo nel vasto campo della differenza di opinioni e tu hai tutto il diritto di coltivare (e conservare) le tue.

Sono certo che tu concederai anche a me lo stesso diritto! Giusto?

Ok, visto che nessuno di noi si sposta dalla sua opinione direi che possiamo considerare esaurita la discussione su questo argomento, no?

Bene, amico mio, buon proseguimento di giornata e alla prossima!

Ciao!