giovedì 29 maggio 2008

Le proposte di riforma presentate dall' ANM

Il vostro paraffo si è appena "sbattuto" a leggere il documento in PDF che Repubblica mette a disposizione dei lettori qui. Si tratta delle proposte che l' ANM ha appena presentato al nuovo Guardasigilli, per sveltire il lavoro della Magistratura.

Iniziativa lodevole, penserete voi. Certamente! Peccato però che il mio primo pensiero, a lettura ultimata, sia corso alle parole del Principe di Salinas, il famoso Gattopardo: "Bisogna che tutto cambi affinchè tutto rimanga come prima"!

Le proposte della Associazione, infatti, a parte l' ovvietà della informatizzazione degli uffici giudiziari, hanno una sola linea guida: rendere i giudici e i PM sempre più potenti e i cittadini sempre più impotenti, i giudici e i Pm sempre più insindacabili e i cittadini sempre più soggetti all' arbitrio.

Credete che ci sia un solo rigo, in questa proposte, dedicato alla formazione professionale dei giudici? No, sbaglio, un rigo c'è ed è dedicato al fatto che bisogna porre deroghe alla legge prodiana sul divieto di assegnare compiti delicati ai giudici di prima nomina, altrimenti gli uffici giudiziari del Sud rimarranno sguarniti. Insomma: non si può pretendere che nei territori governati dalla criminalità organizzata vadano spediti, d' imperio, magistrati di provata esperienza, i ragazzini vanno benissimo!

In questo momento, chissà perchè,  mi è venuta voglia di utilizzare il famigerato slogan di Grillo!

Chi di voi è curioso (e non mi crede sulla parola) vada a leggersi quel documento ....

Alfano ha dichiarato che non intende proporre alcunchè sul nodo vero della giustizia in Italia e questo, ovviamente, non mi sta bene, ma tant'è: il nuovo governo pare non voglia prendere di petto nessuno e se qualcuno mi spiega come sia possibile riformare questo paese senza prendere di petto i guardiani della conservazione, gli sarò eternamente grato ....

Il nodo vero della giustizia è uno solo: l' abolizione della obbligatorietà dell' azione penale (che è fonte soltanto di arbitrio e di inefficienza) e l' abolizione della indipendenza dei PM dal potere dei governi.

Tutti i malanni del sistema giudiziario italiano (e non solo di questi) non sono che la conseguenza inevitabile di quei due macrospici errori.

Gli attuali governanti lo sanno benissimo ma si guardano bene dal prendere il toro per le corna e mettere mano a "questa" riforma.



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Par, e perchè secondo te al Ministero della Giustizia, c'è finito Angelino e non la Bongiorno? Te lo sei mai chiesto? Non solo nell'ANM c'è da fare un pò di rimozione, ma anche in alcune frange del Pdl. Ti sei chiesto, come mai è sparito l'argomento: Separazione delle carriere, che era stato un cavallo di battaglia elettorale? Comunque la prima "bussata" al Governo, i magistarti l'hanno data con l'operazione Napoli. Ormai è un'istituzione statale, completamente fuori controllo, che andrebbe riformata dalla base, ma a quando pare, neanche il centrodestra, a cui avevamo riposto tutte le nostre speranze, ha le palle per farlo.

*paraffo* ha detto...

Certo che me l' ero chiesto ma mi ero dato una risposta illusoria, a quanto pare!

Quanto alle palle, già da qualche giorno ho cominciato a temere che ce ne sia carenza, in quel di Palazzo Chigi ...