domenica 4 maggio 2008

Anno Zero: commento di Sgarbi

Il Giornale

n. 106 del 2008-05-04 pagina 1

"Così ho smontato le trappole di Santoro"


di Vittorio Sgarbi

Lo scontro a "Annozero". Sgarbi: "Mi sono ribellato a un'agguato a persone che non erano in studio né in piazza a Torino con Grillo. Non accetto falsità senza reagire". Santoro: "La stampa di sinistra mi critica? Non sanno né leggere né scrivere". Mastella: "Intoccabile solo quando governava l'Unione"

Chissà perché Giampiero Mughini (come tutti quelli che ho incontrato, o che mi hanno inviato sms, dalla fine della trasmissione ad ora, centinaia di persone meno una) ha capito e Adriano Celentano no. Chiunque sa che, in stato normale, senza clima da processo da imputati assenti e, in condizioni di reciproco rispetto, io parlo e spiego come Celentano desidera (e molti italiani apprezzano).

Ero andato ad Annozero per discutere di informazione, e non per assistere a uno spettacolo di Grillo che avevo evitato a Torino perché nulla di quello che egli dice mi sembra così interessante e originale da meritare particolare attenzione. Arrivato in studio ho visto, invece, che, con ospiti sostanzialmente simpatizzanti, quando non subalterni a Grillo come Marco Travaglio, «spalla anche di Santoro», avremmo dovuto assistere e commentare proprio il comizio spettacolo di Torino proposto in amplissimi brani.

All’inizio ho tentato di minimizzare la celebrazione di Grillo come politico, ma, avanzando la puntata, ho ascoltato enormità contro la Nato, contro il presidente della Repubblica, contro Prodi, contro Veltroni, contro Berlusconi, contro Tronchetti Provera, contro Mazza e Mimun (ma non Santoro), contro Cuffaro, e poi, con particolare violenza, contro Umberto Veronesi senza che nessuno reagisse. Santoro, anzi, sembrava essere altrove, come se le sparate di Grillo fossero poco più che battute spiritose.

Mi ha molto colpito l’indifferenza del pubblico e della giovane Borromeo all’aggressione a Veronesi. Ho avuto la netta sensazione di un gioco di squadra, fortemente qualunquistico, in cui il generale Grillo e il suo soldato Travaglio, difeso fino all’intimidazione, potevano contare su un ufficiale di collegamento, il conduttore Santoro, deciso non a discutere, ma a fare da cassa di risonanza alle diffamazioni e agli insulti di Grillo. Nessuna critica e nessuna reazione a quelle che non erano spiritosaggini, ma accuse durissime e indimostrate.

Gli arcadi in studio (Norma Rangeri, Roberto Natale) discettavano sul futuro di Grillo, sul suo peso e sulla sua influenza politica, sul partito che stava o meno preparando. Nessuno si preoccupava di valutare le offese gravissime nei confronti di assenti con luoghi comuni e insinuazioni.

Mughini ha ben ricostruito, da casa, la situazione con lo stesso indignato stupore che io provavo in studio: «Abituato a guardare poco la televisione, ero esterrefatto nel vedere Beppe Grillo mentre insultava a sangue Umberto Veronesi. Insulti ignobili contro un uomo che non conosco personalmente, ma di cui so con quale attenzione e premura ha curato - salvandone la vita - la mia amica più cara. Insulti belluini, da angiporto, da suburbio. Un “cancronesi” sparato in faccia al medico e allo scienziato che più in Italia ha fatto nella lotta contro i tumori. Mi chiedevo, mentre ascoltavo questo orrore, com’è che uno che dichiara al fisco 4 milioni di euro di guadagno annuo vestisse come un pezzente e avesse addosso la divisa del pezzente. Forse perché lo sapeva di stare ragionando come un pezzente, e di stare rivolgendosi a pezzenti mentali: quelli che applaudivano preventivamente le porcate contro Veronesi».


Questo era il clima, questo era il coro di vaffa che Celentano mostra di non avere avvertito, come se si fosse in un civile dibattito. E come se io avessi dovuto considerare, nell’incertezza che fossero serie e che avessero un carattere politico, le esternazioni di Grillo. Dovevo ascoltarle, facendo finta di niente, con eleganza e distacco: «Brutto segno quello di Sgarbi ad Annozero. Cosa ti è successo? Uno che parla come sai parlare tu, non può non essere intelligente o per lo meno, possedere quel minimo indispensabile per capire che per quanto infuocato possa essere un dibattito, si deve avere la elementare accortezza di lasciar parlare anche gli altri, dopo che hai detto la tua. Ma tu non solo non lasciavi parlare, offendevi Travaglio che al contrario di te, parlava in modo pacato ed educato...».

Peccato che non si trattasse di un dibattito ma di un agguato a persone che non erano in studio e neppure in piazza a Torino. Berlusconi è uno psico-nano con l’asfalto sulla testa oltre che un criminale come i suoi parlamentari e Napolitano è un inetto. Chissà perché, come tutti quelli che ho incontrato, Mughini ha provato lo stesso disagio e la stessa rabbia che ho provato io sentendo, per esempio, da Travaglio, naturalmente «in modo pacato ed educato», che la «cloaca massima» è la presidenza del Consiglio.

O che io, naturalmente «in modo pacato ed educato» avrei dovuto essere ricoverato dalla neurodeliri con un trattamento sanitario obbligatorio. A Celentano forse interesserà sapere che il professor Cassano mi ha telefonato indignato in difesa dei malati di mente e osservando che il tranquillo Travaglio evocava lo stesso strumento dei regimi totalitari contro i dissidenti: farli passare per matti, per agitati, per esaltati.

Mughini ha concluso, all’opposto di Celentano: nella trasmissione di Santoro c’era un eroe, Vittorio Sgarbi. Non ha ceduto un centimetro di terreno, dinanzi a puttanate talmente eclatanti. Non che Santoro non sia una persona civile, certo che lo faceva parlare. Ma il fatto è che quando sei da Santoro non è che sei in un set della televisione pubblica pagata con il canone da tutti noi. Sei in casa dei «rossi». Ed è come se le vedessi sventolare le bandiere rosse, e glielo leggi in faccia, a Santoro e ai suoi collaboratori, che lui lì fa quello che vuole.

Io non ero tranquillo perché non sono indifferente. Perché non voglio ascoltare falsità senza reagire. Se Celentano è disponibile a questo gioco, si accomodi. D’altra parte, lo abbiamo visto non prendere le distanze, ma elogiare Grillo, in collegamento come quel De Magistris, che è diventato un eroe per aver inquisito ingiustamente Prodi e Mastella. Ma naturalmente per Grillo era lui la vittima.

Io ho parlato e argomentato quando era possibile parlare e argomentare. E ho urlato quando sentivo affermazioni che in un teatro e in una piazza possono sembrare battute e in televisione diventano sentenze. Ho urlato perché la smettessero di sputtanare tutte le persone che non c’erano perché Grillo, con il suo tribunale del popolo, aveva deciso di condannarle, senza processo, senza difesa e senza appello. Ho urlato e urlerei ancora, e mi fa sorridere che un «urlatore» come Celentano se ne stupisca. Si vede che da Molleggiato è diventato rammollito. Io sono orgoglioso di aver difeso persone che stimo rinnalzandone la dignità contro l’indifferenza di chi li sentiva insultare senza reagire.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono Luca Z. da Portogruaro, ricordo ancora oggi con molto piacere, quando tornando a casa dal lavoro, in una giornata estiva, torrida, chi ti vedo davanti la stazione dei treni: il mitico, unico, inimitabile, il Professore d'Italia l'On. Vittorio Sgarbi. Io dall'interno della mia 205 ho gridato: Professor Sgarbi! Lo volevo salutare, e Lui prontamente pur non conoscendomi mi ha stretto la mano, ci siamo scambiati un paio di battute, mi ha addirittura invitato a prendere un caffè insieme. Per l'episodio ad Anno zero, GRAZIE VITTORIO SGARBI, non era Lei che parlava ma TUTTA L'ITALIA, siamo stanchi di queste trasmissioni, dove cercano con l'imbuto di farti ingerire contro voglia un pò di comunismo. Mi sembra che pochi giorni fa, milioni e milioni di italiani siano stati chiari con le elezioni politiche, PER 5 ANNI NON VOGLIAMO PIU' SENTIRE E VEDERE COMUNISTI NE' IN PARLAMENTO NE' IN SENATO E TANTO MENO NELLE TV DI STATO. Mi spiace per grillo che è tanto simpatico, ma ultimamente è irriconoscibile: forse perchè paga tante tasse?. Di Santoro e Travaglio che dire, non c'è niente da dire, loro insieme a ballarò, sono i grandi sbagli di un Italia fondata su menzogne, falsità, se un domani rinascono le BR è proprio grazie a sputasentenze come loro!
GRILLO!CELENTANO! tornate a fare ciò per cui siete nati, cantate e fateci ridere, perchè la politica come la fate voi è male!

Luca.

*paraffo* ha detto...

Molto bello il tuo commento, caro Luca Z.

Ti ringrazio. Torna a trovarmi quando vuoi.

Ciao!

Anonimo ha detto...

Meno male che esiste Sig. Sgarbi perchè così mando i bambini a letto perchè le sue urla e la sua prepotenza turberebbero il loro sonno! Mi convinco sempre più ad ascolatre la gente come Travaglio e Grillo che almeno hanno i dati di ciò che dicono..
Lei ignorava veramente che il Giornale prendesse i finanziamenti miei (plubbici?)...Mà!!Forse come critico d arte sarà più informato.. Celentano sei un grande!!!

*paraffo* ha detto...

Bè, anche Renato Zero non è male. Vorrei che non lo dimenticassi quando educhi i tuoi bambini.

sandrone ha detto...

Carissimo Sgarbi, mi permetto di chiamarti così e di darti del tu, perché ormai ti considero come un amico e ti ammiro per:
La tua intelligenza, il tuo coraggio, la chiarezza del tuo pensiero, la tua cultura immensa, i tuoi pagamenti per quello che dici. Mi fermo per non farti pensare a una forma di psico-infatuazione.
La superficialità di Grillo è sconvolgente, la sua maleducazione è lo specchio della sua ignoranza.
Travaglio è solo capace d'infangare tutto e tutti, ma sempre dietro le spalle, non ha mai affrontato un suo accusato personalmente, non ha mai dato la possibilità di un confronto è una forma infame di attacco che Santoro, dato che è pagato da una TV pubblica, non gli dovrebbe permettere e nel far risalire le responsabilità il Presidente Petruccioii, no dovrebbe limitarsi a redarguire, ma dovrebbe licenziare in tronco.
Grazie Sgarbi che non hai seguito il consiglio Virgiliano del "non ragioniam di lor ma guarda e passa " non l'hai mai fatto e sono sicuro non lo farai mai, la tua onestà intellettuale non te lo permette. Scusami ma voglio darti 2 consigli; il primo, le arrabbiature fanno male quindi cerca di controllarti, anche se è difficile di fronte a certe volgarità, ma questi stress sono pericolosi, e io come tuo ammiratore voglio vederti e leggerti ancora per continuare a crescere e ad ammirarti. Il secondo: La prossima volta, fai una domanda a chi vuol avere un tuo parere, chiedi con cortesia di dirti dove è nato Michelangelo, spiegando che non parli con una persona che non conosca il luogo di nascita di un genio come lui.
Vedrai che sorpresa, ti assicuro che non lo sanno.
La stessa cosa del " non ti ..curar... di lor ma guarda e passa" che tutti pensano sia stato detto da Vrgilio, invece del non "..ragioniam.. " da me citato prima.
Ho letto una statistica che mi ha fatto pensare, riflettere e amareggiare, la metà degli Italiani ha o non è arrivata a conseguire la licenza media.
Questo dovrebbe far riflettere del come mai, i Grillo, i Travaglio e i Santoro, riescano ad avere una platea.
Grazie Sgarbi e ti prego di continuare con un po' di calma.
Ti voglio bene. e non sono omosessuale
Sandrone

*paraffo* ha detto...

Caro Sandrone, io ancora non mi sono ripreso dal dispiacere dell' abolizione del suo programma giornaliero, all' ora di pranzo, su canale 5, eppure sono passati tanti, tanti anni.

Sono quindi lieto di aver potuto ospitare la tua dichiarazione d' amore per lui.

Grazie. Ciao!