lunedì 26 maggio 2008

L' Italia e la legalità.

Con lo stesso vigore con cui ho stigmatizzato un editoriale di Claudio Magris, qualche giorno fa su questo blog (Quando un intellettuale spegne il cervello), voglio oggi lodare l' ottimo scritto dello stesso autore, che compare sul Corriere sotto il titolo di "La nostra vera malattia".


Si tratta di una lucida analisi dello stato della legalità, in Italia, e indica quale sia la VERA malattia mortale che ci affligge e quali siano, invece, gli "acciacchi" dei quali, pure, soffriamo.

Lascio a voi il piacere di leggere l' articolo citato. Io mi limiterò ad aggiungere una considerazione generale (e ovvia): il rispetto delle leggi è la base di qualsiasi convivenza civile.

Questa affermazione non significa che io abbia in animo di iscrivermi al partito di Di Pietro, sia ben chiaro, perchè quel signore non ha a cuore la giustizia, ma solo il giustizialismo, per di più usato come clava per abbattere il nemico politico ed escamotage per conquistarsi il bacino elettorale dei forcaioli che, per quanto pochi siano, esistono anche da noi.

A parte questa banale considerazione, un' altra cosa mi divide profondamente da Di Pietro: la sua idea che una legge tragga legittimità da sè stessa, cioè che una legge sia giusta ... a prescindere dal suo contenuto e da chi e perchè l' abbia promulgata. (Con questo criterio le leggi razziali di infausta memoria sarebbero state "giuste", no?!!).

Nossignore! Una legge può anche essere INGIUSTA e, in questo caso, il cittadino ha tutto il diritto di infrangerla, se appena ne ha la possibilità.

Di leggi ingiuste, i nostri codici sono assolutamente piene.

Come si fa a distinguere una legge giusta da una ingiusta, a parte il criterio del "comune sentire"?

Secondo me è ingiusta qualsiasi legge promulgata per coprire una inefficienza dello Stato. 

Per fare un esempio .... "a caso"(!!) , se lo Stato è COLPEVOLMENTE incapace di perseguire gli evasori fiscali, non può promulgare una legge che aumenta a livelli insopportabili  la tassazione di quelli che, invece, le tasse le pagano!

Casomai avrebbe il dovere di ridurre le spese o, quantomeno, gli sprechi, in attesa di riuscire a fare leggi "giuste" in materia fiscale.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo sull'ingiustizia di alcune leggi (non di quelle fiscali, e infatti le tasse le ho sempre pagate quando avevo un'aziendina e anche ora che son pensionato), ma se le si vuole cambiare bisogna avere il coraggio di denunciarlo e trasgredirle pubblicamente, come tra l'altro qualche anno fa predicava lo stesso Berlusconi parlando di sciopero fiscale.
Farlo di nascosto non cambia le cose, è solo falsa furbizia e spirito di adattamento.

*paraffo* ha detto...

Hai ragione, Enzo ....

Anonimo ha detto...

Lo hai letto???


La Spagna che ha ancora colonie, alza muri e fa sparare sugli emigrati, ci
accusa di xenofobia

di Carlo Panella

Ha ragione Bossi a ricordare che il pulpito da cui sono venute le critiche al governo Berlusconi è quello di due ministre di un paese, la Spagna, che
sugli immigrati ha sparato a raffica nel 2005. Ma non l’ha detta tutta. Gli incidenti sanguinosi del 2005 scoppiarono perché la Spagna mantiene ancora
due dominion sul territorio spagnolo, Ceuta e Melilla, che aveva comprato dal Portogallo nel 1668.

Di fatto, senza giri di parole, si tratta di due colonie, che infatti, a piena ragione, il Marocco continua a reclamare sotto la sua sovranità

Non basta, la sinistra spagnola difende l’hispanicità -coloniale- di queste due città, mandando la Guardia Civil a presidiar de alte muraglie che le
separano dal Marocco. Apartheid, sotto il profilo tecnico, dunque.

Ancora, nel 2005 centinaia di marocchini presero d’assalto quei muri, per potere andare in Spagna a lavorare.

Ci fu una sparatoria, di sicuro sparò la polizia marocchina, molte Ong sostennero che aveva sparato la Guardia Civil: 8 i morti, decine i feriti.

Ancora: la polizia marocchina, per aiutare la Guardia Civil a difendere il Muro, prese alcune decine di marocchini che volevano emigrare, li trasportò
nel Sahara e li abbandonò lì, come denunciato sempre da alcune Ong. Le due ministre furono personalmente corresponsabili di quelle scelte.

Ora -mentre Zapatero è a Lima- insultano l’Italia perché chiude dei campi
nomadi irregolari. Se volete capire perché la sinistra sta declinando in Europa, ecco un’ottima
traccia per trovare una spiegazione.

ED ECCO LO STATO DELL’ARTE DEL PACCHETTO SICUREZZA, COSI’ COME EMERSO NEL CORSO DELL’INCONTRO DEI PARLAMENTARI PDL CON IL MINISTRO DELL’INTERNO GIOVEDI 22 POMERIGGIO ALLA CAMERA
E’ ripartita la crociata anti Italia in Europa per il pacchetto sicurezza. E’ bene che si sappiano un paio di cose: il pacchetto è assolutamente in linea con la norma europea che sta varando la norma secondo cui si possono (non si devono) tenere in un campo di raccolta i clandestini fino a un massimo di 18 mesi. Perché 18 mesi? Perché così fa già la Germania con le norme create dal socialista Schroeder. A che serve questa detenzione? Serve a scoprire da dove viene il clandestino, quale è il suo Paese di origine, così da poterlo rispedire a casa.
Perché l’Europa vara questa norma immediatamente accolta da Maroni e dal governo Berlusconi? Per evitare che si possa fare conìme nel Regno Unito dove i clandestini sono detenuti nei campi a tempo indeterminato, senza una data di scadenza, magari per anni.
Chi sarà colpito dal nuovo reato di immigrazione clandestina? Ovviamente non i cittadini europei, ma soltanto gli extracomunitari come avviene in tutti i Paesi del mondo. Sono clandestini tutti coloro che entrano e restano in Italia illegalmente, finendo per lo più assorbiti dalle organizzazioni malavitose che li sfruttano.
Ma c’è di più: quasi tutto il “pacchetto sicurezza” sul quale la sinistra europea fa le mostre di imbestialirsi, è stato recuperato dai provvedimenti annunciati e mai varati dal governo Prodi, a sua volta ricattato dall’estrema sinistra.
E i cittadini comunitari? Anche qui il governo ha deciso di seguire con fedeltà la direttiva europea: tutti i cittadini comunitari, dunque anche i nuovi arrivati della Romania e altri Paesi, hanno tutto il diritto di viaggiare e girare per l’Italia a loro piacere. Ma non di stabilirvisi in maniera permanente.
Se vogliono farlo, come prescrive la legge europea, devono fare due cose: primo, dimostrare di avere fondi sufficienti per il proprio mantenimento (e degli eventuali familiari) per almeno tre mesi; secondo, dimostrare di avere una propria assicurazione sulla salute così da non gravare sul contribuente italiano. Chi è in queste condizioni, o ha un regolare contratto di lavoro, può restare. Chi non ce l’ha deve andare via, dopo essersi fatto un bel giro turistico ma non stanziale.

Coloro che commettono reati dopo essere stati condannati per immigrazione clandestina e dopo essere illegalmente rientrati in Italia, avranno la loro pena aggravata così come ce l’ha chi commette reati dopo essere evaso. Tutto ciò è ancora nulla rispeto a quel che succede nella socialista Inghilterra e nella Germania che vive con le leggi fatte dal governo socialdemocratico.

Dove sarebbe lo scandalo? Ma c’è di più: l’Europa ha approvato l’uso di banche del DNA che sostituiranno le impronte digitali. L’Italia intende usare questa direttiva e questa tecnologia per una identificazione di tutti i clandestini ed eventuali loro pretesi consanguinei per verificarne l’effettiva consanguineità. E’ – lo ripseto – materia di direttiva e legge europea. Ma si fa finta che l’Italia sia dientata un orrendo Paese xenofobo, soltanto perché intende finalmente darsi le stesse leggi degli altri Paesi dell’Unione e perché intende applicarle.

*paraffo* ha detto...

Grazie, amico anonimo.

Anonimo ha detto...

Azz! L'amico anonimo, è arrivato con una settimana di ritardo!!! :-) Comunque meglio tardi che mai!

Nico ha detto...

Shadang, guarda caso la settimana in cui sono stato via per lavoro... :-p

Comunque mi pareva una segnalazione interessante per Paraffo...

Fortunati voi che non dovete lavorare per vivere..... :-p

*paraffo* ha detto...

Ah, eri tu, Nico, l' Anonimo ... grrrr

Cmq, non dare retta a Shadang: da quando ha il suo blog è diventato ipercritico e puntiglioso, ma noi gli vogliamo bene lo stesso: è pur sempre dei nostri!!

Me la rido allegramente.

Ciao, ragazzi!

Anonimo ha detto...

Ah! Nico eri tu?

Beh! pazienza, ho visto anonimo...che vuoi da me, qua ogni tanto compare qualcuno...e fà le scoperte dell'acqua calda.

Che poi non lavoriamo, è un altro paio di maniche, perchè neanche questo è vero...almeno io lavoro, e quando lavoro...per Paraffo ho qualche dubbio! ah! ah! ah!

*paraffo* ha detto...

Ah, dubiti?! E questo come lo chiami, divertimento?!! +incavolato+

Anonimo ha detto...

^^
Appena ho letto mi è subito venuto di commentare. Poi però ho letto i commenti.
Volevo esprimere lo stesso concetto di Enzo. Ma lo ha fatto lui in maniera egregia.
Lascio comunque un apprezzamento per le sue parole.