lunedì 5 maggio 2008

L' arte di arrampicarsi sugli specchi

Sottotitolo: quando un intellettuale milita in un partito.

Ho sempre ritenuto che il "pensiero" o è libero o non è.

La tradizione degli intellettuali italiani ha contraddetto questo mio convincimento da SEMPRE, cioè da secoli.

Negli ultimi 60 anni, cioè dal radicamento del partito comunista nel nostro pese, il conformismo degli intellettuali non ha conosciuto limiti nè vergogna.

L' articolo di Salvati sul Corriere di oggi ne è un esempio preclaro, a mio avviso.

Il nostro eroe conduce una analisi assolutamente ineccepibile sulle due anime che caratterizzano la destra e sulle due che caratterizzano la sinistra: cita appropriatamente la Signora Tacher, George W. Bush, Sarkozy, da una parte e Blair, Zapatero, Schröder e Beck
dall' altra.

Perfetto, ineccepibile! Poi però, l' acuto analista diventa uomo di parte, anzi di partito e, come tale, perde ogni dignità intellettuale asserendo che "Il messaggio con cui è nato il Partito democratico è un buon esempio di liberalismo progressista". Partendo da questa menzogna, il discorso che segue diventa propaganda. Propaganda di una lega tanto bassa da far vergognare persino un agit-prop romagnolo degli anni 50!

Perchè ho definito menzognera la frase citata? Per lo stesso motivo per cui avrei considerato con sospetto un comandante delle SS che, intervistato nel suo ufficio all' interno di un lager, dichiarasse che il III Reich promuoveva la fratellanza universale!

Esempio paradossale il mio? Certo, ma mica tanto! Entrambe le dichiarazioni, infatti, hanno in comune una caratteristica: la dicotomia fra parole e fatti.

L' espressione "liberalismo progressista" non ha MAI fatto parte della pratica dell' azione politica di opposizione e di governo della sinistra italiana.

Che un bel giorno un Veltroni (a governo Prodi ancora operante!!!) si alzi in piedi, si inerpichi sulle spalle di un Salvati e da lì proclami la sua fede nel "liberalismo progressista" del nuovo PD ha la stessa credibilità che avrebbe avuto quel comandante delle SS: NESSUNA!

Eppure tanti sembrano crederci, persino a destra!

La sinistra ha un solo modo per rendere credibile la sua millantata svolta: passare i prossimi cinque anni (meglio sarebbe i prossimi venti) a dimostrare, nei fatti, che questo cambiamento è cosa reale.

Come? Facendo, in Parlamento e fuori, una opposizione al Governo Berlusconi, degna di un partito liberale e progressista e non facendo scrivere dai suoi intellettuali articoli bugiardi come quello, di oggi, del compagno Salvati.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Maddai,anche secondo me la sinistra veltroniana è liberale. Certo,solo a parole. MA visto che non governa sono le intenzioni ad andare giudicate.Poi non pretenderai mica che dimostrarsi liberali vorrà dire dare incondizionatamente ragione al Berlusca per i prossimi 5 anni. Ciao,Jed.

*paraffo* ha detto...

No, Jed, stando all' opposizione si dimostra se le buone intenzioni rimangono chiacchiere oppure diventano fatti. Non si tratta di "dare ragione" a prescindere ma neanche di dare torto, a prescindere.

Nella legislatura 2001-2006, la sinistra dava torto a prescindere! Se non lo farà più, benissimo! Saremo tutti contenti.

Comunque, il tempo delle previsioni, tue e mie, sta per finire: fra un po' potremo cominciare a giudicare sui fatti concreti.

Anonimo ha detto...

Nella politica come nella vita non contano le buone intenzioni, contano i fatti.
Speriamo che il Presidente Berlusconi faccia fede al programma e non faccia (E NON LO FARA') come l'Unione che ha fatto un programma di 280 pagine e non ne ha attuata nemmeno una!

*paraffo* ha detto...

Parole sante, caro Daniele!

Simpatico il tuo blog, complimenti.

Ho inserito il tuo link nella mia sidebar alla voce "Sinergie".

Grato se ricambierai.

Ciao!