mercoledì 25 giugno 2008

Di Pietro sintetizza magistralmente le ragioni della opposizione

Dopo il video delle ultime esternazioni del Cavaliere, vi offro la risposta dell' attuale leader - di fatto - dell' opposizione parlamentare, Antonio Di Pietro.

Se anche lo aveste già visto ieri, perchè la RAI ha trasmesso in diretta le dichiarazioni di voto alla Camera che hanno preceduto il voto di fiducia, date retta a me: riguardatelo con attenzione!

Se, invece, non lo aveste già visto, non perdetevelo!

La dichiarazione di voto di Di Pietro, infatti, sintetizza in modo esemplare TUTTE le argomentazioni politiche che l' intera minoranza parlamentare ha da opporre al Governo in carica, e sono le stesse e le UNICHE che ha da ben 14 anni: niente di più, niente di meno.

Le critiche di merito che, invece, hanno esposto gli oratori di PD e UDC, e lo stesso Di Pietro, contro il decreto urgente sull' economia sull' approvazione del quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, possono essere persino fondate, così come sono SEMPRE fondate le critiche di chi non ha l' onere delle scelte concrete.

Non esiste azione umana che non sia criticabile da chi vi assiste e le critiche sono sempre fondate per il semplice fatto che la perfezione è solo una utopia.

Qualsiasi decisione presa da qualsiasi Governo è, dunque, criticabile e l' opposizione ha il diritto dovere di fare queste critiche. Ma poi c'è il voto e chi ne raccoglie di più "ha ragione" anche se sbaglia.

Il gioco democratico è questo.

I provvedimenti presi dal Governo su ICI, detassazione di straordinari e premi, rinegoziazione dei mutui, contengono errori? Certo, ci potete giurare!

Potevano essere fatti meglio? Certo, ci potete giurare!

Produrranno conseguenze negative oltre che positive? Certo, ci potete giurare!

E allora? E allora o scenderanno dal cielo gli Angeli del Signore a governare le umane faccende e a stilare provvedimenti al di sopra di ogni critica oppure continueranno a farlo gli esseri umani e sbaglieranno puntualmente.

Concludo dicendo che a me fa un certo effetto sentire le critiche dell' opposizione, non per il merito delle stesse che, come ho appena detto, sono inevitabili e magari anche fondate, quanto per il tono arrogante con cui vengono espresse.

Essere arroganti quando è ancora vivo, negli italiani, il ricordo dei disastri combinati dal loro governo, significa avere la faccia di bronzo ...

Ma chi fa politica DEVE avere la faccia di bronzo, meglio ancora se ce l' ha come il culo .... E i politici di sinistra, in questo, sono i primi della classe.

Come diceva giustamente Calderola, l' altro giorno, nell' articolo che ho pubblicato, i piddini non sono proprio del tutto sicuri di aver perso le ultime elezioni!!!!

Add to Technorati Favorites
HOME

5 commenti:

Nico ha detto...

OT sul presunto pronunciamento del CSM:

Il CSM pare muova una critica giusta al cosiddetto salva-processi, andrebbe contro l'articolo 111 della costituzione (quello della giusta durata di un processo), a parte che la possibilità di non avvalersene riportata nella proposta potrebbe mettere lo stato al riparo da caterve di richieste di rimborsi, sono fondamentalmente d'accordo.

A questo punto dobbiamo chiedere al governo di pensare, di comune accordo col CSM anche un provvedimento che sospenda e condanni al risarcimento spese, quei magistrati che fanno si che i processi durino più del necessario...

Dite che è populista e demagogica come proposta, lo so, ma mi sembr auna corretta risposta

*paraffo* ha detto...

Quello che segnali, Nico, è uno dei cento motivi per i quali la Costituzione va riscritta e presto!

Parlare di giusta durata di un processo, in Italia, è semplicemente demenziale, oserei dire una battuta da cabaret!

Ti pare che in nome di questa boutade si blocchi una legge che definire necessaria e urgente è poco?!!!

Ma la vogliamo piantare di vivere sulle nuvole?

Vogliamo finalmente conficcare e imbullonare a terra i nostri piedi?

Quanto al tuo populismo e alla tua demagogia, Nico, non vorrei ricordare male, ma anni fa i radicali proposero un referendum che fu votato e ottenne la maggioranza dei sì, a proposito della responsabilità dei giudici.

La nostra è una democrazia così vera e operante che quel referendum rimase lettera morte ...

Comunque, ti parrà strano, ma io trovo insensato che i giudici rispondano civilmente e penalmente del loro operato, perchè significherebbe metterli in condizione di non giudicare, per paura delle conseguenze.

I nostri giudici sono già dei burocrati fannulloni, in buona parte, figurati tu se gli mettiamo sulla testa una tale spada di Damocle!

Nico ha detto...

come hai potuto leggere sul mio blog la vicenda ha risvolti interessantissimi e forse a te più congeniali.

Ciao

Andrea ha detto...

Il 50% dei detenuti italiani è IN ATTESA DI GIUDIZIO. Record di sanzioni per violazione diritti umani da parte della Corte Europea. Di Pietro vi risulta abbia pagato per le vite che ha rovinato e i suicidi che ha provocato?
Anche questo è populismo, lo so, ma il sangue ribolle!

Nico ha detto...

http://www.carlogiovanardi.it/modules.php?name=News&file=article&sid=115

Il 7 febbraio 1992 a MIlano venne arrestato Mario Chiesa in flagrante reato di concussione. Era il primo atto di quella tempesta giudiziaria di inaudite proporzioni che tra il 1992 e il 1994 ha travolto la politica italiana, abbattendosi con particolare violenza sul partito di maggioranza che per cinquant'anni aveva governato l'Italia: la Democrazia cristiana. Battezzato "Tangentopoli" dai giornali del tempo, quel periodo della nostra storia recente ha visto colpire tanti, troppi innocenti. Basandosi su una ricca e inoppugnabile documentazione, oltre che sulla sua personale esperienza, in questo libro Carlo Giovanardi, un protagonista di primo piano della politica di questi ultimi anni, racconta il calvario della Dc attraverso l'analisi dei più sconvolgenti casi giudiziari avviati dal pool di Mani Pulite e dilagati poi in tutta Italia. Un tema scottante e sempre di grande attualità, trattato con competenza ed equilibrio, in un libro che ci aiuta a conoscere e capire tutti gli inquietanti retroscena del fenomeno che ha cambiato il volto politico dell'Italia di fine millennio.