martedì 27 maggio 2008

Pensieri beceri e pensieri alti.

Confesso che, alla notizia dei premi vinti a Cannes da due film italiani che parlano, rispettivamente, di camorra e di mala politica, la mia prima reazione è stata: "Ecco, i soliti panni sporchi NON lavati in famiglia, il solito desiderio masochistico di sputtanarci - da soli - nel mondo"!

Poi ho ricacciato, come indegno, perchè profondamente becero e a-culturale, questo pensiero e ho gioito per questa vittoria del nostro cinema, della nostra cultura, che parrebbe sopravvissuta ad anni di cinema di Stato, capace di produrre solo film insulsi che mandano in estasi esclusivamente i loro autori e i politicanti (di sinistra), che li sovvenzionano (coi soldi di tutti noi) e ne  ricavano la fedeltà politica dei beneficiati.

A conferma dei pensieri "alti" che, nella mia testa, hanno sostituito quelli beceri della mia prima reazione, mi sono trovato - poco fa - a leggere un bellissimo articolo dello scrittore Antonio Scurati su la Stampa di oggi.

Dice, in una forma compiuta e colta che io non saprei produrre, esattamente quel che pensavo, confusamente, io.

Non perdetevelo. Buona lettura!

Add to Technorati Favorites 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello l'articolo, bello anche il tuo Post... puntuale ed interessante come al solito.... vorrei però, non essendo io un esperto di pellicole offrire uno spunto di riflessione più spiccio.
Non parlo della qualità, anche perchè non ho visto i films in questione.
A livello di appeal sul pubblico, italiano e non, il film basato su vicende "negative" ha sempre avuto una maggiore facilità nell'attrarre spettatori..... e produttori.
Basta pensare, sopratutto per quanto riguarda il mercato americano, alla serie illimitata di film su stragi, incidenti aerei e calamità naturali made in USA.

Ci sono poi dei film che pur raccontando cose brutte e poco edificanti per l'Italia, ne sottolinea i pregi e le personalità nobili e meritevoli.
Mi riferisco per esempio ai film su Falcone e Borsellino, a quelli sugli anni di piombo....

In sostanza usando le terminologie fredde del mercato si può dire che la domanda volge, e con essa la critica, ad un target di film che possa essere appetibile e fruibile (nella semplicità delle trame e dei messaggi che da) ad un pubblico (pagante) più vasto e sterminato. Magari meno ricercato e di nicchia ma numericamente più importante.

Certo è che questo tipo di produzione è facile preda delle solite frasi fatte e preconcetti che infarciscono i magazines europei e di oltreoceano.
La solità storie Spaghetti, Mafia, pizza e mandolino..... ma i drammi veri sono nella realtà e non nella finzione ed è di quelli che dobbiamo preoccuparci prima che questi possano affossare oltremodo la nostra credibilità.