venerdì 16 maggio 2008

"Unanimità di censura"


La Stampa di oggi, dopo aver pubblicato un inutile editoriale di Sorgi (vedi il mio post di ieri), pubblica una altrettanto inutile replica di Diliberto.

Beh, no! Forse la replica di Diliberto è un po' meno inutile perchè mi offre il destro di parlare di censura, un argomento che mi sta molto a cuore.

Premessa: io NON amo la censura.

Svolgimento: però, sul MIO blog, la esercito alla grande!

La contraddizione appare eclatante, vero? Sì, lo "appare", ma non c'è proprio.

Perchè? Perchè dipende da cosa si censura e qual' è il fine che il censuratore si prefigge.

Io non censuro mai i commenti che esprimono opinioni diverse dalle mie, purchè:

1) siano espresse con civiltà
2) abbiano la dignità di opinioni

Esempio concreto: "Berlusconi è un nano catramato e chi lo sostiene è un imbecille o un venduto".

Questa frase contiene entrambi i parametri che fanno scattare la mia censura: "Berlusconi è un nano catramato" NON è una opinione. Non lo è perchè B. non è, oggettivamente, un nano e tampoco la sua testa è cosparsa di catrame. "Chi lo sostiene è un imbecille o un venduto" è una maniera incivile di esprimersi.

Non pubblicando questa frase, io esercito una censura? Conculco la libertà di parola?

A mio giudizio, assolutamente no. A giudizio di altri, soprattutto a giudizio dei ... censurati, sì.

Ebbene, del giudizio di chi si esprime in quel modo io me ne strafotto e mi permetto di farlo per il semplice motivo che la loro opinione non ha dignità di opinione, cioè non è basata su un dato oggettivo: il diritto alla libertà di parola, come tutti i diritti, trova un limite nel diritto altrui. Io ho il diritto di non essere offeso e tu, quindi, non hai il diritto di farlo. Se credi di averlo sei avulso dalla realtà oggettiva ed io ti censuro senza remore e senza pietà!

Detto questo, torniamo a Diliberto.

Questo, per altro simpatico, dirigente comunista si considera vittima della censura delle televisioni (attenzione: sia pubbliche che private).

Il suo giudizio si basa sul suo "diritto" di apparire in televisione anche se il suo partito non è presente in Parlamento.

Il punto è: questo diritto esiste?

Secondo me, di certo non esiste quello di apparire sulle TV private. Nella "mia" televisione io invito "chi cazzo voglio", almeno finchè vivremo in un regime democratico e liberale che riconosce il diritto di proprietà.

Questo diritto esiste sulla TV pubblica? Qui il discorso è un po' diverso, ma solo apparentemente, nel senso che anche la TV ha un padrone: il Ministero del Tesoro che, per legge, demanda l' esercizio dei suoi diritti proprietari al Parlamento il quale, a sua volta, lo demanda ad un Consiglio d' Amministrazione i cui membri provvede a nominare.

Ne consegue che è il Parlamento a decidere chi debba comparire in TV. Fino ad oggi e da sempre, il Parlamento ha riconosciuto il "diritto" di apparire in TV solo ai suoi membri, cioè agli esponenti (parlamentari o meno) dei partiti presenti in Parlamento.

Diliberto può non essere d' accordo su questa scelta (e al limite potrei - personalmente - dargli anche ragione) ma non può dirsi vittima di una "censura".

Come appare evidente, io non sono un giurista. Mi limito ad usare il buon senso comune.

Diliberto, invece, un giurista lo è. Allora perchè parla di censura quando sa benissimo che l' espressione è - quanto meno - impropria?

Pofferbacco, che domanda!! Perchè è un comunista! Ai miei tempi, circolava una battuta sulla filosofia comunista che recitava: "Ciò che è tuo è nostro e ciò che è mio è mio".

Diliberto non riconosce il diritto di proprietà (altrui) ma considera suo tutto ciò che non lo è, tanto è vero che vorrebbe poter usare persino le TV private e, se non glielo concedono, si sente privato di un diritto!

Il caro compagno farebbe bene a scendere dal pero, una buona volta, ma ancora meglio farebbe la Stampa a smettere di incoraggiare questa mentalità che tanto danno ha fatto a questo paese.

In altre parole: Diliberto ha tutto il diritto di dire quello che vuole, come vuole e quando vuole, ma lo eserciti a casa sua o ai giardinetti pubblici o dovunque sia "cortesemente invitato", per esempio sulle colonne della Stampa, come oggi. E poi ringrazi con uguale cortesia, invece di pensare di aver potuto esercitare - oggi - un suo "diritto".

Add to Technorati Favorites

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente la tua analisi sul caso Diliberto, intravedendo, cmq, un pizzico di malafede nel suo modo di utilizzare la parola "Censura" e di "confondere" la TV pubblica col la privata (come a dire " è tutto di Berlusconi").
Per ciò che riguarda la "censura" sul blog, sono perfettamente il linea con il tuo pensiero. La "libertà di parola" non è solo un diritto ma, per rispetto a chi si è battuto per ottenerla, si ha anche il dovere di esercitare il diritto con coscienza!!!
Travaglio è un esempio di "spreco del diritto". E' giusto avere una propria opinione e difenderla, ma la diffamazione, basata su mezze verità, sulla deformazione della realtà e attacchi gratuiti alla rispettabilità della persona, è un reato Grave!

*paraffo* ha detto...

Della calunnia, e una mezza verità E' una calunnia, si fa uso da tempi immmorabili, probabilmente da quando gli uomini hanno cominciato ad esprimersi con la parola, caro Sim1.

Indignarsi con chi la usa, quindi, serve solo a rovinarsi la salute!!

C' è da dire, per consolarci, che chi la usa ne risulta spesso vittima a sua volta e questa è già un bella soddisfazione, no?

Guarda cosa sta accadendo proprio a Travaglio, in questi giorni .... e godiamone!

Anonimo ha detto...

Che fai, sfondi porte aperte? Tanto lo sanno tutti, che i sinistri se li fai parlare, gli è dovuto, se invece qualcuno ha di meglio per riempire un giornale, o un servizio migliore per la Tv, li hai censurati. Il parlare per forza, in questo Paese, che ancora di fregia di essere democratico, non è un fatto dovuto. Se poi devo essere io a darti il megafono, per farmi insultare, te lo scordi... ich! :-)

*paraffo* ha detto...

Certe cose non si ripetono mai abbastanza, caro Shadang.

E poi tieni presente che la loro cultura ha regnato incontrastata, in questo paese, per 60 anni!

Ora è venuto il momento di farci sentire anche noi, attraverso i nostri blog, sui quali - stanne certo - arriva anche gente di sinistra, gente che di certo non compra il Giornale o il Foglio o Libero o Panorama.

Insomma, io credo nella nostra funzione, altrimenti non passerei le giornate a sbattermi qui!!

Anonimo ha detto...

Ti seguo da un po' e mi son finalmente deciso a scriverti sulla base di questo tuo ultimo commento.
Credi pure nella tua funzione, e anche per noi di sinistra è bello incontrare un modo di pensare diverso dal nostro.
Su Diliberto, "Fuffas" e altri comunisti condivido pure le analisi.

Ti metto solo in guardia dall'uso della censura e dai pericoli che essa comporta, se ti va di ascoltarmi, perché il decidere quando un discorso ha dignità di opinione non sempre è un fatto così oggettivo come nel caso che hai citato ad esempio, ma spesso si presta a un'interpretazione che è estremamente soggettiva. Ho visto casi in cui hai tagliato interlocutori anche senza che fossero giunti alle offese, e sinceramente da tuo assiduo lettore m'è dispiaciuto. Poi forse è per via della mia mente "sinistra", ma nel dubbio io preferirei pubblicare sempre, anche perché, come ben evidenzi per il caso Travaglio, certe cose si ritorcono proprio contro chi parla o scrive.

Con stima sincera,
Enzo

*paraffo* ha detto...

Caro Enzo, mi spiace che tu non ti sia fatto vivo prima. Cmq, meglio tardi che mai. Benvenuto.

Sulla opinabilità della fondatezza delle opinioni hai perfettamente ragione, sul piano teorico: suppongo che, per un cattolico, la verginità della Madonna sia una opinione fondata, anzi fondatissima e, quindi, in teoria, io non potrei censurare, sul mio blog, chi la sostenesse con accanimento, no?

E invece sì! Mi spiego: ci sono opinioni che uno è liberissimo di coltivare nel suo intimo o, al massimo, di esprimerle ... "timidamente" e una sola volta.

Se, invece, si ostina pervicacemente malgrado l' opinione contraria dell' altro che si è sforzato di addurre ragioni RAZIONALI a sostegno della propria, allora è un arrogante che finirà, prima o poi per arrivare all' insulto.

Insomma, Enzo, lo ripeto: sul piano teorico tu hai perfettamente ragione. Sul piano pratico no.

La discriminante è appunto la razionalità.

Al che potresti obiettarmi: "Ok, ma chi lo decide cosa è razionale? Papa Ratzinger, per esempio, sostiene che la fede sia il trionfo della razionalità"!

Certo e, infatti, sul mio blog Benedetto XVI avrebbe diritto ad una sola esternazione e poi Zac! Censura!

Rido .....

Quanto al fatto che chi censura potrebbe trovarsi censurato a sua volta, a me non potrebbe mai capitare e, in effetti, non è mai capitato.

Ma sai perchè? Quando io entro in un Blog di Sinistra, prima di aprire bocca, mi studio l' interlocutore: se è un fesso, giro i tacchi e me ne vado ...

Se non lo è, allora parlo ma lo faccio con una cortesia e una prudenza che un cicisbeo del 700 sarebbe considerato uno stalliere confrontato con me.....

Ipocrisia? Sì, ma di quel livello che si chiama, semplicemente, buona educazione: se entro in una Chiesa, l' essere io un agnostico non mi dà il diritto di tenere il cappello in testa, sputare nell' acquasantiera e proclamare a gran voce che la verginità della madonna è una millanteria ....

Io ritengo la gente di sinistra persone di "fede" e, se vado in casa loro, le tratto con lo stesso rispetto che userei in una Chiesa, appunto. Le cose che devo dire, le dico, ma con garbo e prudenza, appunto e nessuno mi ha mai censurato o cacciato via.

Non so a quali casi tu ti riferisca, quando affermi che io ho censurato gente che non era arrivata (ancora) all' insulto, ma sono certo che non avevano usato, in casa mia, l' atteggiamento che io uso in casa altrui.

A questo aggiungi che io "ascolto" sempre attentamente il mio interlocutore, qui e nella vita, e questo mi permette di "sgamarlo" molto prima di chi questa attenzione non usa.

Basta la scelta di un aggettivo, invece di un altro, basta osservare l' uso della punteggiatura, basta osservare la costruzione della frase, per capire una persona e le sue intenzioni.

Non sbaglio mai? Sì, spesso, ma solo quando non dò retta alla mia impressione negativa e mi ostino a pensare bene di quelle persone.

Tempo fa, proprio su questo blog, mi è successo di dare credito ad una persona malgrado mi avesse lanciato mille segnali di essere un fesso arrogante.

Ebbene, quando mi sono deciso - finalmente - a cacciarlo via, cioè a dirgli che non avrei più pubblicato i suoi commenti, non ti dico cosa non è stato capace di scrivermi: insulti sanguinosi!!!

Da allora sono stato molto più deciso: al primo segnale, fuori dai coglioni!

Nessuno mi paga per tenere attivo questo blog ma se anche così fosse non mi rovinerei la saluto per permettere ad un arrogante fesso qualsiasi di esprimere le sue cazzate ....

Spero di essere stato esauriente, amico mio.

Una preghiera: se torni a trovarmi, come spero, non entrare come "Anonimo". Sopra la finestrella in cui digiti i tuoi commenti ci sono le istruzioni per entrare col tuo nome.

Grazie. Ciao!

Anonimo ha detto...

Così è giusto il nome? scusami ma ho una certa età e non padroneggio ancora il mezzo internet.
Sulla censura concordo sul fatto che la discriminante sia proprio la buona educazione, ma non ricordo chi fossero le persone ma almeno due volte ho visto chiudere in questo modo discussioni che a me sarebbe piaciuto leggere.
Il tuo giudizio è stato diverso dal mio ma essendo questa casa tua (motivo per cui finora non ero entrato a disturbare con un commento) sei ovviamente liberissimo di agire nel modo che credi.
Il mio voleva essere solo un consiglio per te, n quelle occasioni hai fatto davvero la figura dell'anti-liberale e i tuoi interlocutori son quasi diventati eroi. Sarebbe bastato pubblicare i loro insulti per mostrare a tutti che persone erano.

*paraffo* ha detto...

Bravissimo, Enzo. Evidentemente non sei così vecchio e, comunque, sono quasi certo di esserlo più di te!

Quanto al merito della nostra discussione, per proseguirla dovresti sacrificarti un po' e cercare i post in cui ho fatto la figura barbina che dici.

Io, francamente, non ricordo "eroi" fra quelli che ho tacitato ma questo è ovvio. (Rido ...)

Guarda che la ricerca non dovrebbe essere tanto difficile, perchè sono pochi i post correlati da commenti.

A proposito: se guardi in alto a sinistra del tuo schermo, proprio sopra il titolo del mio blog, vedrai una finestrella bianca on accanto la scritta "cerca nel blog".

Se ricordi l' argomento della discussione, potresti provare ad inserire lì una parola chiave che - se giusta - dovrebbe portarti al post in questione.

Aspetto di leggerti, ciao!

Anonimo ha detto...

Grazie dei complimenti, ma ti assicuro che son davvero vecchio e pure malato (e soffro pure di insonnia come vedi), e son scomparso per qualche giorno per motivi di salute.
Ringrazio te per l'accoglienza, anche se non son riuscito a trovare la cosa a cui mi riferivo, ma una delle persone che ricordavo, se la mia memoria non m'inganna, si chiamava Macondo come il villaggio di uno dei miei romanzi preferiti.
Continuo a leggerti comunque con piacere e ripeto che il mio voleva solo essere un consiglio ma sei liberissimo, ovviamente, di far come credi.

*paraffo* ha detto...

Hai presente, caro Enzo, quel che ti avevo scritto? Te lo ricordo:

Tempo fa, proprio su questo blog, mi è successo di dare credito ad una persona malgrado mi avesse lanciato mille segnali di essere un fesso arrogante.

Ebbene, quando mi sono deciso - finalmente - a cacciarlo via, cioè a dirgli che non avrei più pubblicato i suoi commenti, non ti dico cosa non è stato capace di scrivermi: insulti sanguinosi!!!


Ebbene, mi riferivo proprio a Macondo! E con questo, credo che possiamo ritenere chiuso l' argomento, anche perchè, caro Enzo, nessuno è perfetto, NEMMENO IO! (Rido).

Che io possa sbagliare lo considero uno scotto da pagare alla mia appartenenza al genere umano. Trovo già un successo strepitoso, per un uomo, sbagliare in buona fede ed essere pronto a riconoscerlo quando se ne rende conto.

Per esempio, io so di essere troppo severo e poco tollerante, nella gestione di questo blog, specie se mi paragono ad altri bloggers, anche amici.

Comunque, ti ripeto che io non censuro e non censurerò mai nessuno per le sue idee, ma solo per "come" le esprime. Fatta eccezione per la mia, non tollero l' arroganza!

Spero che tu ti rimetta presto, amico mio. Quanto all' insonnia, mi pare che Internet sia un bel modo per conviverci, no?

Non esitare a lasciare i tuoi commenti alle cazzate che vado scrivendo, sempre che tu non mi dica troppo esplicitamente che lo sono, naturalmente!!! (Rido).

Ciao, amico. Buona giornata (o nottata, vedi tu)!