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lunedì 30 giugno 2008
Polito: Scalfari racconta un sacco di balle.
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Veltroni: "Pensare la laicità al futuro"
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Politica Vs Magistratura: la battaglia finale!
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domenica 29 giugno 2008
intercettazioni pubblicate, difesa della Costituzione e altro ...
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venerdì 27 giugno 2008
Cane non mangia cane: Forleo assolta
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Nuovo lodo Schifani: conferenza stampa di Alfano
Anche le prime uscite concilianti del neo-Ministro, non mi erano piaciute affatto.
Sono lieto di constatare che mi ero sbagliato e che il Berlusca ha fatto la scelta giusta: il "ragazzo" è cortese, sorridente, suadente ma comincia a sembrarmi tosto, tipo pugno di ferro in guanto di velluto.
Che la sua forza sia personale e non solo indotta dal Cavaliere, non lo so ma staremo a vedere.
Si stanno preparando, a mio avviso, giornate risolutive, giornate di scontri che immagino difficilmente risolvibili all' italiana ....
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"Berlusconi scatena sempre l' inferno" ...
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giovedì 26 giugno 2008
Giudici, adesso basta!
Mi raccomando! Non perdetene una parola e diffondetelo ....
Lo scontro era inevitabile e direi necessario. Ben venga, quindi, che sia scoppiato con tanta irruenza, perché è stata proprio l’ipocrisia e, più spesso, la paura a permettere a certi giudici di dare un così pesante contributo al degrado italiano.
Sapete come la penso ed è inutile che vi ricordi gli innumerevoli esempi per cui tanti di loro meriterebbero di essere cacciati con ignominia e disonore, oltre che processati a loro volta.
È dai primi anni ’90 che i politici conniventi, terrorizzati e ipocriti si fanno influenzare dai magistrati. Chi, come la sinistra, sposando il giustizialismo, convinta com’era che i giudici amici, dopo essersi fatti pagare l’università da Botteghe Oscure, fossero soldati al loro servizio, una volta al potere si è accorta sulla sua pelle che questi pretendevano di gestirlo loro stessi il potere, tenendo i politici al proprio guinzaglio.
Giusta compensazione per certi ingenui, che non si sono accorti di coltivarsi una così pericolosa serpe in seno, esser caduti per colpa di un giudice che non gradiva che il Guardasigilli fosse Mastella anziché lo scudiero Di Pietro.
Proprio quel Tonino, che oggi finalmente svela il disegno politico, non certo ideato da lui, che lo ha portato dall’aula di (in)giustizia a quella politica, senza passare dal via. Perché stupirsi se oggi dà il meglio di sé?
Lui è lì con uno scopo ben preciso: permettere alla magistratura di prendere il potere, senza sottomettersi a quello scomodo esercizio democratico che è il voto. Lui dall’alto del suo 4% sta dettando la linea politica dell’opposizione, ormai in bambola completa, e cerca di distogliere l’opinione pubblica dagli ottimi primi provvedimenti del governo, buttandola in rissa.
Ebbene, sembra che finalmente certi golpisti abbiano trovato pane per i loro denti. Sembra che finalmente un politico, che il voto degli italiani se lo è ampiamente guadagnato, abbia deciso di non sottostare più al ricatto, di smetterla di aver paura ed agire in maniera decisa.
Ottimo Silvio, la miglior difesa è l’attacco. Sembra anche che gli alleati stiano resistendo al richiamo delle sirene del conflitto di interessi. Ci dimostreranno anche loro se hanno davvero la forza che occorre per affrontare uno scontro democratico senza precedenti ed ormai indispensabile.
E non crediate che lo scontro sia sul processo Mills o su uno dei tanti che 789 magistrati in 15 anni hanno messo in piedi contro il nostro nanetto Imputatolo senza cavare un ragno dal buco.
Questa è solo la facciata, serve per indignare l’opinione pubblica, che per fortuna non dà loro retta. Ed è persino evidente che non stanno sbraitando tanto per far andare avanti quel processo. Se davvero la Marxus avesse voluto condannarlo, se davvero avesse avuto le prove, lo avrebbe già fatto.
Tanti anni e tanta passione politica e non riesce a chiudere neppure il primo grado? O è del tutto incompetente o sa di non avere niente in mano. Tanto più che sa di averla tirata talmente tanto per le lunghe che la prescrizione si avvicina.
Politicamente è molto più utile una spada di Damocle sulla testa di Imputatolo che una sentenza facilmente ribaltabile in appello. E se proprio dobbiamo emetterla questa sentenza, molto meglio farla quando è in carica, così lo mandiamo in crisi.
Chissà perché, infatti, negli anni scorsi di quel processo non si è più sentito parlare ed è ripartito solo in campagna elettorale? Ma davvero pensate che sono così tanti i fessi che credono nella vostra buona fede?
Ecco, vi siete appena contati: giusto il 4% di voti del vostro scudiero.
Altra dimostrazione lampante che il problema non è quel processo? Erano disposti a barattare la blocca-processi con il lodo Schifani. Più di così.
Lo scontro, infatti, è da tutt’altra parte e, secondo me, non è neppure nella sospensione di un anno di processi precedenti al 2002.
Ma vi pare che a distanza di 6 anni, per reati minori, abbiano il coraggio di parlare di ragionevole durata del processo violata da questa sospensione? Cosa saranno mai 24 mesi in più?
Stanno sbraitando come ossessi, ma sono convinta che in fondo il loro cruccio non sia quello. Ragionate un attimo come se al governo ci fosse ancora Prodi (scusate per il brivido di orrore che vi ho causato).
Pensate che il dott. Maddalena, procuratore capo a Torino, dica ai suoi PM di dare la precedenza ai reati più gravi e di far slittare gli altri processi. Immaginate che questa riorganizzazione dei ruoli funzioni e il Tribunale di Torino riesca a smaltire gli arretrati ed a diventare uno dei più efficienti d’Italia.
Immaginate poi che il prode Gongolo decida di estendere questo metodo per legge. Oggi sentiremmo gli osanna per tanta saggezza. Ma il prode era amico dei giudici, che non temevano certo che lui mettesse becco nella loro disorganizzazione, perché avrebbe comunque lasciato loro la massima discrezionalità ed impunità di cui hanno goduto finora.
Ecco dove sta il problema. I giudici sanno che questo è solo il primo passo di una rivoluzione che li costringerà a lavorare come in un Paese civile.
Già le prime avvisaglie ci sono state e, per quanto passate inosservate ai media, sono epocali. Sono paroline buttate qua e là nel decreto sicurezza che li stanno terrorizzando. Casi in cui procedere con giudizio immediato o direttissimo non è più una facoltà, ma un obbligo per il PM.
Oddio un obbligo? Ma siamo pazzi? Obbligare un giudice significa togliergli un pezzettino della sua arbitrarietà. Sacrilegio. Lesa Maestà. Se c’è un obbligo, bisogna rispondere a qualcuno se non lo si rispetta, si è responsabili se lo si vìola.
Responsabilità dei magistrati? Ma scherziamo?! Il vero scandalo, il terrore puro è poi quell’ordine di precedenza nel fissare i ruoli d’udienza. È quello il vero grimaldello nella discrezionalità dell’azione penale, che nella sua obbligatorietà permetteva impunemente ai giudici di scegliere nel mucchio, senza alcun criterio, quali reati perseguire.
E la sospensione dei processi è il necessario corollario, per evitare che questa rivoluzione portasse alla prescrizione dei reati minori, che invece così è stata sospesa, in attesa di una riforma più organica della giustizia.
Il problema è tutto lì: stanno cercando di mettere becco in quel meccanismo che, per quanto astrattamente corretto, è stato abusato a tal punto che i mafiosi escono impunemente dal carcere per decorrenza dei termini, i reati dei terroristi finiscono in prescrizione, i camorristi non vengono perseguiti per le discariche abusive perché i PM ritengono più utile prendersela con i collaboratori di Bertolaso se in piena emergenza non rispettano alla virgola la burocrazia delle discariche legittime, mentre il processo contro Bassolino corre allegramente verso la prescrizione.
Significa togliere ai giudici la possibilità di cercar fama facile arrestando i re o correndo dietro alle gonnelle delle veline.
Il dibattito sull’obbligatorietà dell’azione penale è eterno come il diritto e non avrà mai una soluzione univoca, perché troppe sono le varianti che la impediscono.
Certo è che in Italia si è dimostrato disastroso trasformarla in arbitrarietà dei PM, ed era ora che si mettesse mano al problema. Imporre il giudizio immediato o fissare dei criteri per la trattazione dei processi è proprio un primo passo per iniziare a regolamentare legislativamente questo potere immenso che fino ad oggi lo Stato ha abdicato.
Si tratta di un potere troppo grande per lasciarlo del tutto in mano a dipendenti pubblici, spesso lavativi, spesso spinti da interessi confliggenti con il rispetto della legge, e soprattutto del tutto privi di responsabilità, personale o politica, per le loro azioni.
Lo Stato siamo noi. Siamo noi elettori che deleghiamo il nostro potere, ma lo deleghiamo con il voto, incaricando il Governo ed il Parlamento, non i giudici.
Quelli sono come i parenti, te li becchi e te li tieni.
Ebbene, avere la mano dura contro certi reati, piuttosto che altri, magari depenalizzandoli, far funzionare la giustizia in un certo modo, anziché lasciarla allo sfascio, è un nostro potere che abbiamo delegato a questo governo.
Il programma era chiaro, l’atteggiamento del premier pure.
Lo abbiamo scelto, gli abbiamo dato fiducia anche perché rivoluzionasse la giustizia e la magistratura (io soprattutto). Che ora un CSM qualsiasi, o un sindacato di magistrati politicizzati (che poi è la stessa cosa) si permetta di mettere in discussione il nostro voto, è a dir poco antidemocratico e giustamente definito eversivo.
Non esiste al mondo che i giudici, soggetti solo alla legge e quindi al volere del parlamento, si possano permettere di criticare una legge in fase di approvazione, né tanto meno una volta approvata.
È di una gravità inaudita e in qualsiasi altro Paese civile, non soggiogato da anni di colpo di stato strisciante, come quello che abbiamo subìto in questi 15 anni, sarebbe stato punito con la cacciata immediata di quei magistrati.
Lo scontro lo hanno voluto loro, lo hanno cercato, lo hanno reso inevitabile, necessario. Se questo serve a farci tornare ad essere un Paese civile con una Giustizia seria, era ora.
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Una ricostruzione del Caso Mills-Berlusconi
Non so quale sarà la vostra impressione, a fine lettura. La mia è duplice:
1) tutto il mondo è paese, nel senso che fra i sudditi di Sua Maestà Britannica i furbetti del quartierino non mancano e Mills è uno di essi.
2) la Procura di Milano coltiva il senso della giustizia, così come una puttana di strada coltiva quello del decoro: entrambe lo considerano un optional .....
Non sto a darvi spiegazioni. Trovatevele da soli leggendo l' articolo e cercate di non inorridire quanto sono inorridito io: fa male alla salute!
Aggiungo solo una considerazione generale, anche se non certa inedita in questo blog:
la nostra magistratura va rasa al suolo e ricostruita da cima a fondo perchè, a mio parere, non è riformabile.
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La difficile posizione di Napolitano
GIUSTIZIA: CSM, DIFFUSIONE BOZZA TURBA SERENITA'LAVORIRoma, 25 giu. (Adnkronos) - ''La divulgazione alla stampa di una prima bozza del parere, attualmente in discussione in Sesta Commissione e dunque non pubblico, sul decreto legge contenente 'misure urgenti in materia di sicurezza pubblica' ha il solo effetto di produrre confusione - essendo il testo del tutto provvisorio- e di turbare la serenita' dei lavori del Consiglio, impegnato, coerentemente con le proprie attribuzioni, in una doverosa e rispettosa interlocuzione con il Ministro della Giustizia e il Parlamento''.Lo affermano, in seguito alle indiscrezioni di stampa sui lavori della Sesta Commissione del Csm, il presidente Prof. Mauro Volpi e i Consiglieri Dott. Livio Pepino e Dott. Fabio Roia, relatori designati per la redazione del parere sul decreto sicurezza.''Non conosciamo la finalita' che ha animato tale divulgazione - prosegue la nota - ma, in ogni caso, riteniamo di dover rendere pubblico il nostro piu' vivo dissenso da tale iniziativa e, insieme, la nostra ferma intenzione di procedere in tempi rapidi, per quanto di nostra competenza, alla definizione del parere nel pieno rispetto delle regole consiliari''.
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mercoledì 25 giugno 2008
Di Pietro sintetizza magistralmente le ragioni della opposizione
Se anche lo aveste già visto ieri, perchè la RAI ha trasmesso in diretta le dichiarazioni di voto alla Camera che hanno preceduto il voto di fiducia, date retta a me: riguardatelo con attenzione!
Se, invece, non lo aveste già visto, non perdetevelo!
La dichiarazione di voto di Di Pietro, infatti, sintetizza in modo esemplare TUTTE le argomentazioni politiche che l' intera minoranza parlamentare ha da opporre al Governo in carica, e sono le stesse e le UNICHE che ha da ben 14 anni: niente di più, niente di meno.
Le critiche di merito che, invece, hanno esposto gli oratori di PD e UDC, e lo stesso Di Pietro, contro il decreto urgente sull' economia sull' approvazione del quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, possono essere persino fondate, così come sono SEMPRE fondate le critiche di chi non ha l' onere delle scelte concrete.
Non esiste azione umana che non sia criticabile da chi vi assiste e le critiche sono sempre fondate per il semplice fatto che la perfezione è solo una utopia.
Qualsiasi decisione presa da qualsiasi Governo è, dunque, criticabile e l' opposizione ha il diritto dovere di fare queste critiche. Ma poi c'è il voto e chi ne raccoglie di più "ha ragione" anche se sbaglia.
Il gioco democratico è questo.
I provvedimenti presi dal Governo su ICI, detassazione di straordinari e premi, rinegoziazione dei mutui, contengono errori? Certo, ci potete giurare!
Potevano essere fatti meglio? Certo, ci potete giurare!
Produrranno conseguenze negative oltre che positive? Certo, ci potete giurare!
E allora? E allora o scenderanno dal cielo gli Angeli del Signore a governare le umane faccende e a stilare provvedimenti al di sopra di ogni critica oppure continueranno a farlo gli esseri umani e sbaglieranno puntualmente.
Concludo dicendo che a me fa un certo effetto sentire le critiche dell' opposizione, non per il merito delle stesse che, come ho appena detto, sono inevitabili e magari anche fondate, quanto per il tono arrogante con cui vengono espresse.
Essere arroganti quando è ancora vivo, negli italiani, il ricordo dei disastri combinati dal loro governo, significa avere la faccia di bronzo ...
Ma chi fa politica DEVE avere la faccia di bronzo, meglio ancora se ce l' ha come il culo .... E i politici di sinistra, in questo, sono i primi della classe.
Come diceva giustamente Calderola, l' altro giorno, nell' articolo che ho pubblicato, i piddini non sono proprio del tutto sicuri di aver perso le ultime elezioni!!!!
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Ecco il Silvio che abbiamo eletto e che vogliamo!
Dire che sono entusiasta dell' attacco che ha sferrato ai PM è riduttivo.
Ma sono anche entusiasta dell' attacco al PD ed estasiato all' idea che Veltroni e Bersani fossero lì presenti, ai piedi del palco, ad ascoltarlo. Libidine allo stato puro.
Bene, questo è il Cavaliere che piace a me! Forza Silvio e fottitene dei democristiani del tuo seguito, Letta in testa, mi raccomando!
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Comincia la rivoluzione?
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E' tempo di fioretto o di sciabola?
Caro paraffo, ti ho lasciato liberale lavorare di fioretto e ti ritrovo oggi autoritario tagliar le questioni con parole che sembran colpi di scimitarra.
Piacere di stare al governo, fine del dialogo o semplicemente il mio infarto, che m'ha tenuto lontano per un po', mi fa veder le cose con occhi diversi?
25 giugno 2008 2.51
*paraffo* ha detto...
Caro Enzo,
vista la ragione della tua assenza, il piacere di risentirti è davvero GRANDE!
Spero che tu, ora, stia bene, magari ancora insonne (a giudicare dall' ora in cui mi hai scritto), ma bene.
Fammi sapere.
La tua osservazione sul fioretto e la sciabola è fondata.
Non sono cambiato io, sono cambiate le cose della politica o, quanto meno, io le vedo cambiate e questo mi fa incazzare.
Sono incazzato perchè Veltroni si è rivelato la nullità che ho sempre detto e si è rivelato dis-utile al suo partito e alla democrazia italiana?
Sono incazzato perchè l' unica testa pensante del PD, Massimo D' Alema, ancora non è riuscito a tornare alla testa del partito?
Sì, sono incazzato ANCHE per questo, perchè non avere una opposizione degna di questo nome, non fa bene alla democrazia e mi obbliga a sostenere tesi come quella che ho espresso in questo post: "io vinco e tu abbozzi", cioè ad usare la sciabola invece del fioretto.
Intendiamoci, bene: chiunque abbia assistito ad una seduta del Parlamento sa bene che è come dico io, nel senso che senti i deputati dell' opposizione fare discorsi anche sensati contro una proposta di legge della governo, fare e sostenere emendamenti più che fondati e poi, quando il Presidente indice la votazione, la maggioranza vota compatta ignorando completamente quanto detto dall' opposizione e la legge proposta passa e gli emendamenti dell' opposizione, no!
Dunque: "hai perso le elezioni e abbozza"!!!!
Dicevo, sono incazzato ANCHE per questo, ma sono incazzato DAVVERO per un' altra ragione: perchè ho paura!
Ho paura che la MIA maggioranza non sappia sfruttare appieno la forza parlamentare che ha e il consenso di cui gode, attualmente, nel paese.
Dal mio punto di vista, caro Enzo, il centro-destra ha l' occasione STORICA e IRRIPETIBILE di cambiare finalmente questo paese ed io temo che non ne sia pienamente consapevole e che indulga ancora nel teatrino della politica, che voglia giocare di fioretto nel momento in cui sarebbe necessario, invece, impugnare la sciabola e menare fendenti.
Caso vuole che io abbia praticato, in gioventù, lo sport della scherma e che, quindi, sappia che il fioretto non è un' arma, ma un .... attrezzo sportivo. Mentre la sciabola una arma vera lo è!
Lo è nella struttura e lo è nella tecnica di impiego.
Ebbene, oggi è tempo di sciabola, cioè è tempo di guerra!
Guerra contro l' opposizione? NO! Guerra contro le strutture fatiscenti di questo fatiscente Stato.
La mia paura - ripeto - è che il mio schieramento non l' abbia capito e che continuerà a cincischiare così come ha fatto dal 2001 al 2006 .... continuerà a gestire e perpetuare lo status quo.
Questo paese ha bisogno di una rivoluzione vera e propria ma se chi deve scatenarla non ha nè la voglia nè la capacità allora i prossimi cinque anni passeranno invano.
Ecco perchè, caro Enzo, la tua impressione che io sia "cambiato" è fondata.
Io cerco di fare, nel mio piccolo, quello che mi pare non stiano facendo i miei deputati!
Io cerco di indicare, a quelli che stanno dalla mia parte, che non è più tempo di teatrino della politica e di spiegarne la ragione.
Un abbraccio affettuoso (anche se non sei dalla mia parte). Ciao!
25 giugno 2008 9.39
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martedì 24 giugno 2008
Il Senato approva! Punto!
Quando un PM non fa politica ...
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Clinica degli orrori: l' ennesima patacca politico-mediatico-giudiziaria
(nella foto: paraffo quando scrive di giustizia)
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