mercoledì 11 giugno 2008

Siamo uno Stato o una Nazione?

Sollecitato da un post dell' amica Bibbi sul suo blog, ho esposto la mia risposta alla domanda del titolo.

La pubblico anche qui.

Credo, bibbi, che tu abbia centrato il problema: la differenza che esiste fra Stato e Nazione.

Lungi da me l' idea di mettere in crisi le tue convinzioni e, soprattutto, le tue speranze (che poi sono le speranze di tutti noi di destra), ma non posso fare a meno di ... "farti sapere" :-) che l' Italia non è mai stata una Nazione ma sempre e solo uno Stato, oltretutto disegnato a tavolino dalle potenze europee, loro sì Nazioni prima che Stati, sollecitate dall'abile primo ministro di un modesto regno di un assai modesto re.

Questo nuovo regno, dal nome altisonante, nientepopòdimeno che "Regno d' Italia", si dedicò a sabaudizzare il resto della penisola, in pratica a colonizzarla con l' unica arma che possedesse: la mitica ipocrisia piemontese! Fiumi di perbenismo formale (abiti immacolati e biancheria intima lurida) e oceani di retorica patriottarda.

Il Tesoro del nuovo stato saccheggiò i Tesori degli stati conquistati e investì il ricavato nel costruire faraonici ministeri nella nuova capitale, corredandoli di una burocrazia mastodontica che voleva imitare quella francese ma dimenticandosi di costruire anche una scuola di amministrazione che producesse funzionari pubblici, degni di questo nome, cioè simili a quelli francesi.

Unico collante di questo Stato era l' unica cosa che le innumerevoli nazioni italiane preesistenti avessero in comune: l' uso del latino durante la messa domenicale. Ma siccome nessuno lo capiva, il latino, anche quel collante era una ipocrisia ... Il vero collante, allora, era la rete dei preti che il latino lo capivano. Ma questi preti obbedivano al Papa e non al Re .... come, del resto, ha fatto la dc nel secondo dopoguerra e fa tutt' ora nelle sue recenti reincarnazioni nel PDL e nel PD.

Comunque, bene o male, il nuovo Stato nacque e si consolidò, ricorrendo all' esercito (tutto sabaudo) per soffocare nel sangue i focolai di ribellione che ogni tanto si manifestavano, specie nelle regioni centro meridionali.

Dopo 50 anni di pace internazionale e di consolidamento di questo nuovo Stato, giunse l' occasione per diventare finalmente una Nazione: una bella guerra mondiale che compattasse il Paese, che mettesse insieme un esercito finalmente aperto a tutti i popoli italiani, che mettesse a contatto contadini siciliani e veneti, calabresi e lombardi ecc ecc e che li obbligasse a sforzarsi di capirsi uno con l' altro e persino a fraternizzare, uniti contro il barbaro invasore austro-tedesco.

Non solo: quella guerra fu persino vinta! Centinaia di migliaia di "italiani" massacrati nelle trincee sarebbero stati persino un prezzo equo da pagare per far nascere finalmente una Nazione, no?

Manco per sogno! Non andò affatto così: tutte le promesse di riforme e di giustizia sociale e di fine della colonizzazione selvaggia da parte dei piemontesi promesse a quei poveri soldatini per invogliarli a farsi ammazzare, andarono puntualmente disattese e, dopo la guerra, fu il caos! Il che portò i Savoia, per pararsi il culo, ad affidarsi all' uomo forte: il socialista pentito Benito Mussolini, con le sue squadracce di picchiatori.

L' ordine regnò nuovamente nelle "colonie" e al mare di retorica sabauda si aggiunse pure quella fascista generata dalla vittoria militare di qualche anno prima: tutti in divisa militare già dall' asilo a magnificare una Patria che era esistita solo per qualche anno di guerra e solo lungo i confini orientali della penisola, insomma al fronte, durante la guerra ...

Mussolini qualche riforma la fece: inventò quei carrozzoni statali che ancora oggi dissanguano il paese e di cui Prodi è stato, si spera, l' utimo campione.

Come finì l' avventura mussoliniana lo sappiamo tutti: scelta dell' alleato sbagliato, eserciti spediti in giro per il mondo con le scarpe di cartone e i moschetti della prima guerra mondiale, disfatta immancabile, tradimento del paese da parte del solito re sabaudo geniale come suo nonno, guerra civile ecc ecc.

Arrivarono gli eserciti nemici a salvarci il culo e a portarci la democrazia.

Bene, ecco una nuova occasione per diventare finalmente una Nazione! Macchè! Dal deserto politico prodotto da vent' anni di fascismo chi saltò fuori? Gli uomini del Papa, da una parte e quelli di Stalin dall' altra, uniti da un comune sentire: l' anti nazionalismo, l' internazionalismo ecumenico della Chiesa e l' internazionalismo comunista dell' altra chiesa, il Cremlino, con relative retoriche pacifiste e resistenziali che andarono a sommarsi alle precedenti, in una orgia di retorica che ci rende unici al mondo!

Passarono gli anni e cadde il muro di Berlino! Altra grande occasione per diventare finalmente una Nazione!

Manco per il cazzo! I comunisti e i democristiani fecero un po' di maquillage, cambiarono nome e continuarono, indefessi, a coltivare i loro ideali antinazionali, anticapitalisti, antioccidentali e antitutto e aggiunsero una nuova retorica: quella del giustizialismo, per farsi fuori l' uno con l' altro ma, soprattutto, per fare fuori il nuovo arrivato che parlava di Patria, di orgoglio nazionale, di filo atlantismo, di capitalismo e, soprattutto, della madre di tutte le parolacce: il liberalismo!

Ecco, cara Bibbi: questa è la realtà del nostro Paese, dalla unità ad oggi. Diventeremo mai una Nazione? Sì, è possibile, ma solo a patto di sapere che ancora NON lo siamo, solo a patto di favorire in tutti i modi il federalismo e solo a patto di eliminare dalla scena i politica post democristiani e i post comunisti, comunque si facciano chiamare oggi: pdellini e piddini.

Dicevo che è possibile, certo, ma solo in teoria perchè non si è mai visto, al mondo, qualcuno che elimini sè stesso. Io credo, come certo saprai, che solo Berlusconi e Bossi potrebbe riuscire in questa impresa ma hanno bisogno di tempo, di decenni e le loro età anagrafiche sono ormai avanzate.

L' unica speranza è che sappiano allevare, ciascuno dei due, un degno successore e che, soprattutto, li facciano subentrare PRIMA della loro morte. Altrimenti gli eredi saranno spazzati via .....

Se dovessi dirti che, nelle prime mosse del nuovo governo, vedo segnali positivi per l' attuazione di questo progetto, mentirei. Anzi, vedo post democristiani e post marxisti imperversare, nel PdL, ma forse sbaglio. O, almeno, lo spero, di sbagliare.

Ma una cosa è certa: dobbiamo, nel nostro piccolo, dare una mano, se non altro facendo sapere, allo schieramento che sosteniamo, che acca' nisciuno è fesso!

Mi scuso per la lunghezza e ringrazio per l' ospitalità ... Alla prossima, ciao!

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8 commenti:

Nico ha detto...

... bravo paraffo!

analisi perfetta...

guarda nella tua email

*paraffo* ha detto...

grazie, Nico!

Non mi è arrivato nulla da te ... prova a rispedire ....dopo aver controllato l' indirizzo :-)

Anonimo ha detto...

chapeau

*paraffo* ha detto...

Mercie bien!

Anonimo ha detto...

Ciò che hai scritto è notevole per sintesi e correttezza.
Come già ti ho scritto difficilmente commento là dove posso solo scrivere: "hai ragione", "giusto", ecc.

Ma "Siamo uno Stato o una Nazione?" è un capolavoro.

Ciao, alla prossima

Anonimo ha detto...

Paraffo, concordo con tutto ma non con l´affermazione che Mussolini non fece niente. Mi sembra che col poco tempo disponibile ha fatto e fatto molto.
Saluti cari

*paraffo* ha detto...

Caro Fabrizio, posto che nessuno mi paga per scrivere tutti i giorni su questo blog, un cenno di approvazione per quel che faccio costituisce un compenso ed uno stimolo a continuare, non credi?

Dunque, apprezzo molto il fattio che tu mi abbia manifestato il tuo apprezzamento e te ne sono grato!

Buona giornata. Ciao!

*paraffo* ha detto...

Caro Gino, ovviamente hai ragione tu, ma tieni conto che la mia è stata una ricostruzione ESTREMAMENTE sintetica della storia patria e che, comunque, l' argomento era molto circoscritto: Italia, Stato o Nazione?

Grazie anche a te.

Alla prossima, ciao!