giovedì 19 giugno 2008

Le chiacchiere stanno a zero.

Mentre aspetto che sia trasferito sul server il video della conferenza stampa che Tremonti ha tenuto ieri dopo il CdM in cui è stata approvata la prossima legge finanziaria, vi propongo l' intervista che Alfano ha concesso a La Repubblica.

Ve la propongo non tanto per le risposte di Alfano, che pure sono assai chiarificatrici, ma per il modo in cui le domande sono poste. Leggetele attentamente, coglietene il tono e la tendenziosità e poi giudicate voi se un politico non si merita INTERAMENTE i soldi che percepisce, costretto com'è ad interloquire con certa gente e NON perdere la calma.

Io non ci riuscirei mai, neanche se mi pagassero il doppio e, probabilmente, neppure il triplo o il quadruplo ....

Questa mia dichiarazione vi fa dubitare del mio amore per la democrazia o, peggio ancora, per il liberalismo di cui mi vanto continuamente?

Be', vi sbagliate! Essere democratici e liberali non comporta la necessità di sopportare gli imbecilli, ma solo quella di non togliere loro il diritto di esserlo.

Sei un imbecille? Benissimo, hai tutto il diritto di farlo sapere a tutti, dove quando e come vuoi (contento tu!), ma io non ho il dovere di  starti a sentire, cioè ho il diritto di NON farlo!

E il dialogo e la concertazione, di cui si riempe la bocca la gente di sinistra e, purtroppo, molti di quelli di destra provenienti dalle fila della sinistra, vedi gli ex-democristiani ed ex-socialisti, nonchè gli ex-missini che aspirano alla democrastinanizzazione fin dai tempi di Almirante,  che affollano il PdL?

(A proposito di gente di destra che adora il teatrino della politica, andate a leggervi questo post dell' amico Camelot: un capolavoro assoluto)!

Il Dialogo e la Concertazione sono esattamente le cose che hanno reso ingovernabile questo paese e che hanno portato il debito pubblico ai livelli che conosciamo.

Conclusione: cari Berlusca, Tremonti e Governo tutto, piantatela di cercare il dialogo e preoccupatevi di governare finalmente questo paese, ove governare non significa occupare poltrone damascate da cui cazzeggiare con l' opposizione, ma AGIRE, FARE, DECIDERE!

Insomma: le chiacchiere stanno a zero! Lasciate che sia l' opposizione a baloccarcisi giorno dopo giorno, tanto non hanno di meglio da fare, come stanno RICONFERMANDO (se mai ce ne fosse stato bisogno) proprio in questi giorni.

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2 commenti:

Luca ha detto...

Ti vorrei segnalare due pagine: una è l'articolo di Ricolfi di ieri sulla stampa

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=4660&ID_sezione=&sezione=

la seconda invece è un atto che per una volta approvo da parte del Cavaliere; ovvero questo:

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/irlanda-referendum/berlusconi-trattato/berlusconi-trattato.html

Caso più unico che raro, direi che stavolta ad essere critico col Cavaliere sarai tu e io colui che difende la decisione! :-)

*paraffo* ha detto...

Caro Luca,

come forse saprai, io sono un grande estimatore di Ricolfi perchè, pur essendo di sinistra, quando si tratta di numeri, cioè della sua materia, riesce ad essere intellettualmente più che onesto.

Questo non toglie, tuttavia che sia e rimanga uomo di sinistra, cioè che abbia una visione "etica" della polititica, visione che Berlusconi ed io non abbiamo ....

L' articolo che mi hai segnalato, dunque, nè mi sorprende nè, tampoco, mi sposta di una virgola dalle mie convinzioni.

Per quanto riguarda, invece, l' europeismo di Berlusconi, il dubbio che hai avanzato sul fatto che io mi sarei trovato in disaccordo con lui, è legittimo, dopo quel che ho scritto nei giorni scorsi.

Tuttavia, io mi sforzo di essere realista e realismo vuole che il mio antieuropeismo sia molto all' acqua di rosa ... cioè mi rendo conto che dall' Europa non si può e non si debba uscire e che, già che le cose stanno così, tanto vale cercare di trarre da questa "insana" ammucchiata quanti più benefici sia possibile ricavarne.

Credo che l' atteggiamento di Berlusconi sia molto simile al mio, cioè pragmatico.

Non mi stancherò mai di ripetere, Luca, che l' unica cosa che distingue un liberale da chi non lo è (che stia a destra oppure a sinistra) è che dà SEMPRE per scontato che fra i propri desideri e la realtà esiste un fossato invalicabile e che, quindi, debbano essere i desideri ad adeguarsi alla realtà e non viceversa, per la semplice ragione che la realtà non si adegua MAI ai desideri.

La realtà è!

I desideri sono semplici astrazioni.

Io "desidererei" che l' Italia fosse autosufficiente ma la "realtà" dice il contrario e, allora, mi adeguo, riservandomi, però, il diritto di bofonchiare!

Spero che tu non voglia negarmi questo diritto :-)

Ciao, amico e grazie per le tue segnalazioni.

Alla prossima!