giovedì 19 giugno 2008

Quando il Parlamento non è un ovile.

Da questo articolo de La Stampa apprendiamo che, oggi, il Governo è andato sotto nella votazione di un emendamento proposto dall' UDC sul decreto sulla monnezza a Napoli, perchè la Lega ha votato a favore (insieme all' opposizione) contro il parere sfavorevole del Governo.

Il motivo del dissenso della Lega è indicato nell' articolo.

A me non interessa che la Lega avesse o meno ragione (a me pare di sì), ma constatare e plaudire al fatto che il Parlamento sia, almeno qualche volta, un luogo di discussione e di decisione e non una sorta di studio notarile dove ci si limita a prendere atto di quanto è stato deciso fuori di esso, magari persino in TV o sui giornali.

Compattezza della maggioranza, disciplina di partito, governabilità ecc ecc, sono gran belle cose, ma la libertà di pensiero e di coscienza dei nostri parlamentari deputati a rappresentarci mi pare  più bella  e ancora più bello mi pare il fatto che il Parlamento si ricordi, ogni tanto, di non essere una "aula sorda e grigia" ....

Questa orrenda definizione mussoliniana non smette mai di tornarmi alla mente ogni qualvolta, assistendo alle sedute, vedo i nostri parlamentari comportarsi come pecore al pascolo, pronte al richiamo dei rispettivi capi-gruppo.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

buona articolo

*paraffo* ha detto...

Thanks! :-)

Andrea ha detto...

Adoro come scrive questa donna

*paraffo* ha detto...

E me la segnali solo oggi?!!!! +incavolato+

Andrea ha detto...

E' un mito Barbara Di Salvo, calcola che Giacalone le ha fatto prefazione al suo primo libro.
Leggi anche il post sulle intercettazioni;)
No babbo no arrabbiato cummè