sabato 26 aprile 2008

Ricolfi e un appello: leggete il blog di Camelot!

Consiglio a tutti di leggere puntualmente i post dell' amico Camelot che si è rivelato, in questi due mesi scarsi in cui l' ho "scoperto", il blogger più serio e preparato che mi sia capitato d' incontrare.

Non sono d' accordo con lui su tutto, ma quasi. Le sue analisi sono comunque sempre puntuali, fondate ed interessanti e tanto basta anzi, va di lusso, in questo paese dove essere informati onestamente e compiutamente è impresa titanica!

Nella mia sidebar troverete sempre i link dei suoi ultimi 5 interventi, alla voce "Camelotdestraideale.it"

Grazie ad un suo post, ho appena saputo che Ricolfi ha una rubrica su Panorama (dal titolo significativo di Fatti&Credenze) e che, nell' ultimo numero, c'è un suo articolo che definire STREPITOSO è poco (lo pubblico qui sotto).

Perchè strepitoso? Perchè smentisce clamorosamente tutte le balle del centrosinistra sull' argomento risanamento conti. Quelle balle che hanno interrotto, purtroppo, l' opera del 2° Governo Berlusconi.

Prego l' amico Mac, in particolare, di leggerselo attentamente e chissà che gli si schiuda finalmente quella parte della sua mente (quella politica, perchè l' altra è ben aperta e lucida) che è ottenebrata dalla propaganda della sinistra.

Ho evidenziato le parti salienti, ma non perdetene una parola, datemi retta!


PANORAMA








Adesso che sappiamo chi ha vinto le elezioni, possiamo cercare di farci un’idea di quel che ci aspetta. Quando ci si pone questa domanda, di solito si adotta uno schema piuttosto semplice che dice: con la sinistra più spesa pubblica, più tasse, più attenzione ai conti pubblici, con la destra meno spesa pubblica, meno tasse, meno attenzione ai conti pubblici. Ma è vero? Sì e no. Dipende se ci chiediamo come sono andate le cose durante gli anni centrali delle varie legislature, o ci chiediamo invece che cosa è cambiato fra l’inizio e la fine di una legislatura.

Prendiamo la pressione fiscale. È vero, con Silvio Berlusconi (2002-2005) abbiamo pagato meno tasse che con i governi di sinistra precedenti e successivi, ma è anche vero che Berlusconi, come Penelope, nell’ultimo anno del suo governo ha dovuto disfare la tela che aveva tessuto negli anni precedenti. Aveva ereditato, nel 2001, una pressione fiscale al 41,3 per cento, l’ha abbassata nel triennio 2002-2005, ma nell’ultimo anno (2006) l’ha dovuta far risalire al 41,9 per cento per raddrizzare i conti pubblici (il dato è al netto dell’ulteriore aumento di pressione fiscale dovuto al decreto Visco-Bersani del luglio 2006). Detto brutalmente: nel 2001 il ministro Vincenzo Visco aveva lasciato la pressione fiscale a un certo livello ma, dopo cinque anni di governo Berlusconi, la pressione fiscale era maggiore e non minore. Paradossale, o no?

Si potrebbe pensare che, almeno, sia fondata la credenza secondo cui la destra sfascia i conti pubblici e la sinistra li risana. Dopotutto da anni ci ripetono che, durante il governo Berlusconi (2005), l’Unione Europea ha dovuto avviare una procedura per deficit eccessivo, mentre ora, grazie all’azione risanatrice di Visco e Tommaso Padoa-Schioppa, il nuovo governo di destra eredita conti pubblici in ordine e la procedura contro l’Italia sta per essere ritirata. Ma è davvero così? Dipende da come raccontiamo la storia, o meglio da quante informazioni nascondiamo. Contrariamente a quel che si crede, l’Italia non è uscita dai parametri di Maastricht (3 per cento di rapporto deficit/pil) nel 2005 bensì nel 2001, ossia nell’ultimo anno «in carico» al vecchio governo di centrosinistra. L’Europa se n’è accorta solo alcuni anni dopo perché le revisioni contabili sono lente e ci sono voluti diversi anni per scoprire che il deficit del 2001 non era dell’1 per cento (come sostenuto dal centrosinistra) bensì del 3,1. Nel frattempo il governo Berlusconi aveva riportato il deficit al di sotto del 3 per cento nel 2002, ma era tornato a oltrepassare pericolosamente la soglia nel triennio 2003-2005, rendendo inevitabile la procedura per deficit eccessivo.

Ma possiamo, almeno, riconoscere al centrosinistra il merito di aver riportato il deficit sotto il 3 per cento (nel 2007) e avviato il risanamento dei conti pubblici? Forse sì, forse no. Il centrosinistra ha accusato il centrodestra di aver lasciato il deficit del 2006 al 4,4 per cento, ma poco per volta un’altra verità sta emergendo. Dentro quel 4,4 ci sono due decisioni contabili arbitrarie (sentenza Iva e accollo del debito delle Ferrovie), senza le quali il deficit del 2006 sarebbe risultato pari al 2,5 per cento, al netto del decreto Visco-Bersani. L’Istat ha già ammesso l’erroneità della prima decisione e ridotto il deficit del 2006 dal 4,4 per cento al 3,4.

È possibile che anche il carattere politico della seconda venga prima o poi riconosciuto. In tal caso dovremmo concludere che è l’ultima Finanziaria di Giulio Tremonti ad averci fatti rientrare nei parametri di Maastricht, e che in questi due ultimi anni non c’è stato alcun risanamento dei conti pubblici: il deficit era al 2,5 per cento nel 2006, è sceso all’1,9 nel 2007, ma, secondo le ultime stime, tornerà in prossimità del 2,5 per cento nel 2008.

2 commenti:

Davide Andriolo ha detto...

Caro paraffo, ho fatto di nuovo molti commenti in questo periodo, ma di nuovo non li vedo apparire. Prima di incazzarmi o si scrivere km di cose anche per questo ti chiedo di verificare, grazie.

Solo tre veloci spot su questo:

1) non potrebbe trattarsi di propaganda quella che tu citi, alla stessa maniera di come sarebbe propaganda il contrario (e visto anche l'editore del settimanale che accoglie l'articolo)?

2) molto tempo fa avevo spiegato come il dato complessivo sulla riduzione della pressione fiscale conti poco, se il 70% dei tagli riguardano il 20% più ricco della popolazione: si da semplicemente a chi continua a avere.

3) il pezzo dell'europa che si accorge tardi di un deficit di centrosinistra e ne da le colpe a Berlusconi è da cabaret, spero davvero che non ci credi seriamente

*paraffo* ha detto...

ed io spererei che tu non fossi così presuntuoso e sciocco da dubitare di un Ricolfi, ma ho l' impressione che sto peccando di ottimismo.

Quanto ai tuoi incazzi minacciati, ti ricordi cosa ti ho detto, a proposito dei miei tempi di pubblicazione o tu non mi ascolti quando parlo oppure credi che io parli per dare aria alle tonsille?!