martedì 15 aprile 2008

La lettera di Veltroni. Ancora insiste!

Ma voi l' avevate letta la famosa lettera a Berlusconi? Io no! Ne sapevo solo quel che ne avevano riportato i giornali. Poche ore fa c'è stata una conferenza stampa di Veltroni e l' ha rimenzionata!!! Dunque non si trattava di un fuoco d' artificio dettata dallo stress da campagna elettorale!

Stavolta l' ho cercata e l'ho letta. Eccola:

La lettera di Veltroni a Berlusconi
«Caro Berlusconi, mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche», scrive Veltroni nella lettera indirizzata al candidato del Pdl, convinto che «sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtá repubblicana».

«Non penso ovviamente agli aspetti legati ai nostri programmi di governo - chiarisce Veltroni - Questi sono, e devono essere, distinti e alternativi, lasciati al libero confronto politico, come avviene nelle grandi democrazie. Saranno gli italiani a giudicare la bontà delle nostre proposte, la loro concretezza, la loro attuabilità. E chi guadagnerà un solo voto in più, è la mia convinzione che voglio ribadire ancora una volta, avrà il compito e l'onore di governare l'Italia, sulla base proprio del suo programma».

«L'impegno che le chiedo e che io sono in grado di assumere con assoluta determinazione riguarda altro, riguarda di più, perché ha a che fare con la vita, l'identità e le istituzioni del Paese; con le basi stesse della nostra convivenza civile, con i valori che la presiedono e che in sessant'anni di storia repubblicana hanno permesso all'Italia di diventare la grande nazione che è, uno dei pilastri della nuova Europa - scrive il leader del Pd - Le chiedo allora se è disposto a garantire formalmente e in modo vincolante che lo schieramento da lei guidato, quale che sia il suo futuro ruolo, di opposizione o di maggioranza, non verrà mai meno in alcun modo e rispetterà sempre con convinzione questi quattro fondamentali principi: la difesa dell'unità nazionale, che è il bene più prezioso che abbiamo, il legame che ci fa sentire italiani e orgogliosi di esserlo; il rifiuto di ogni forma di violenza, attuata o anche solo predicata, e per questo portatrice di divisione e di odio; la fedeltà ai principi contenuti nella prima parte della nostra Costituzione, fedeltà che non solo non contraddice, ma dovrà guidare, ogni impegno di adeguamento della seconda parte della Carta; il riconoscimento e il rispetto della nostra storia, della nostra identità nazionale e dei suoi simboli, a cominciare dal tricolore e dall'inno di Mameli».

«Gli italiani, su tutto questo, hanno il diritto di avere risposte e certezze - conclude - E chi, alla guida del governo o dell'opposizione, si appresta ad assumere le più grandi responsabilità, ha il dovere di assicurare tutto il suo impegno per garantirle, sapendo che prima di ogni altra cosa, al di sopra di ogni interesse di parte, c'è il bene comune, ci sono gli interessi nazionali».

Incredibile! Il comunista che ha inventato i VHS allegati all' Unità come massima esperienza "produttiva" e che ha raggiunto il punto più alto della sua carriera politica facendo il Vice di Prodi - di Prodi, capite? Non di un Mitterand o di uno Zapatero o di un Blair - per nemmeno due anni, dà lezioni di amor patrio e di lealtà alla Repubblica ad un liberale che ha creato un impero economico con 65.000 dipendenti e che ha GIA' governato per quasi 7 anni e che si appresta a governare per altri 5 e probabilmente diventerà pure Presidente della Repubblica! Bè, in campagna elettorale tutto è lecito e perdonabile, ma che, ad esito acquisito - e che esito! - continui a parlare di quella sconcia lettera non mi pare un bell' esordio per il futuro capo dell' Opposizione di quel paese "normale" che dice di volere. Brutto segnale, caro Veltroni, gran brutto segnale!

11 commenti:

Davide Andriolo ha detto...

Se fosse stata una mossa elettorale non l'avrebbe riproposta ora. Capisco che non ti possa piacere Veltroni e sarebbe bello se una proposta uguale venisse da Berlusconi, ma in un momento di confusione politica in cui tanti elettori, soprattutto a sinistra, son spaventati da dichiarazioni su Mangano e cose del genere, dichiarare di voler essere il presidente di tutti, fedele alla costituzione e al paese, per quanto retorico mi sembra possa servire a rassicurare tutti gli italiani, me compreso, che su questo governo nutrono ancora forti dubbi. Può essere il primo passo per cominciare il dialogo, secondo me. Perché rifiutar così la proposta?

*paraffo* ha detto...

Caro Mac, mi sta venendo il sospetto che tu non tenga conto di quel che scrivo.

L' assurdità (e la scorrettezza formale e sostanziale) di quella lettera è la stessa che si verificherebbe in un prete che scrivesse al Papa invitandolo dichiarare pubblicamente la sua fede in Cristo e la sua fedeltà alla dottrina della Chiesa!!!!

Contrariamente a te ed al tuo atteggiamento pregiudizievole verso Berlusconi ed il suo governo, io non ho una diffidenza preconcetta nei confronti di Veltroni. Giusto ieri ho dichiarato, in altro post, che confidavo nella buona fede di Veltroni e addirittura lo elogiavo, riservandomi di giudicarlo - dopo le chiacchiere necessariamnte propagandistiche della campagna elettorale, sugli atteggiamenti concreti che avrebbe assunto come capo della opposizione.

La differenza fra la cultura liberale e quella cattomarxista è proprio questa, caro Mac: un liberale non coltiva MAI il pregiudizio e si attiene ai fatti.

Nel caso specifico, il fatto ò che Veltroni, da buon cattomarxista, si ritiene depositario della Verità e della Etica Democratica e si permette, quindi, di impartire lezioni!

Questo atteggiamento, agli occhi di un osservatore di formazione culturale liberale, è semplicemente spregevole.

Da spregevole diventa addirittura comico quando il Maestro di democrazia è cresciuto nel culto di Stalin e dell' Unione Sovietica, cioè di qwuanto di più antidemocratico abbia prodotto il XX secolo.

Concludo, caro Mac: io credo alla tua buona fede quando mi dici che vuoi rendere più liberale il PD, però ti faccio notare che il tuo atteggiamento non è "culturalmente" liberale, al contrario: tu coltivi assiduamente il pre-giudizio, hai una tendenza preoccupante ad ignorare i fatti ed una, ancora più preoccupante, a sovrappore i tuoi desideri alle tue analisi.

Ora ti rivolgerò una preghiera che ti prego di esaudire perchè io ci tengo a continuare a confrontarmi con te: quando elabori i tuoi commenti a quanto dico, prova a riportare il mio testo e a rispondere a quello!

In altre parole: se vuoi davvero "rispondermi" devi per forza partire da quello che dico.

Se, invece, ti limiti ad esporre (o, peggio ancora) a ribadire le tue idee a prescindere dalle mie osservazioni, il nostro diventa un dialogo fra sordi, cioè fra gente NON interessata ad ascoltare, ma solo a godersi il suono della "propria" voce che gli risuona nella scatola cranica.

*paraffo* ha detto...

"Sarebbe bello che una proposta uguale venisse da Berlusconi"

Ma cosa dici, Mac?!!!!!!

Sarebbe orrendo - per me - perchè dimostrerebbe che neanche Berlusconi è culturalmente liberale!

Nota che io continuo a parlare di Cultura liberale e non di politica liberale. Sono due concetti assolutamente differenti.

La mia diffidenza per le svolte liberali della sinistra è motivata proprio da questa differenza concettuale, che ti inviterei a considerare anche tu, sempre - naturalmente - che tu la veda.

Davide Andriolo ha detto...

Capisco quanto scrivi, Paraffo, ma io rivolto la questione e te la pongo dagli occhi di una gran fetta di italiani che temono derive antidemocratiche, forse solo perché fomentati dai giornali come dici tu, o forse perché certe dichiarazioni fatte da Berlusconi ma soprattutto dalla Lega a destra, così come da tanti ex comunisti a sinistra, fanno effettivamente paura. Non vedo quella di Veltroni come quella di un prete che chieda al Papa di dover credere in Cristo, ma come quella, per esempio, di un prete e un rabbino che si vogliano confrontare insieme sulle scritture. Necessario è, per potersi parlare e soprattutto per rappresentare quella parte di popolo che li segue, trovare un fattore comune, dei punti di incontro. Quei punti di incontro in uno stato devono essere le sue istituzioni e la sua costituzione, e dire insieme (dico insieme, non con uno che da lezioni all'altro) che le si vogliono rispettare mi sembra un bel modo per cominciare bene.

*paraffo* ha detto...

Mi spiace Mac, ma il rabbino non c'entra, secondo me. Qui la "religione" è comune, quindi basta il prete del mio esempio! Quale religione? Quella della Costituzione.

La paura di cui parli è una classica espressione di propaganda politica, stranota a chiunque si interessi di politica e che usano tutti gli schieramenti. Veltroni teme per la tenuta democratica del paese e Berlusconi, teme per la sopravvivenza dei bambini esposti al cannibalismo dei comunisti. Balla l' una e balla l' altra, ma in campagna elettorale vanno benissimo, tanto è vero che la famosa lettera non mi aveva fatto nè caldo, nè freddo!

Finita la campagna elettorale, il discorso cambia perchè la paura ostentata da Veltroni diventa un inganno. Inganno contro chi? Contro i PROPRI sostenitori.

Infatti tu sei davvero preoccupato, Mac!

E lo sei perchè Veltroni ti inganna.

Perchè tu te ne renda conto, non hai bisogno di ascoltare me, ma solo di usare autonomamente la tua testa, cioè di guardare ai venti anni di esistenza della Lega e ai suoi comportamenti effettivi, non agli slogan propagandistici di Bossi e C che, a loro volta, ingannano la parte più incolta del loro elettorato (che non è affatto minoritaria!!! Rido) ...

Il punto di incontro di cui, giustamente, parli tu, c'è da sempre, Mac ed è questo che non consideri, purtroppo. La verità, riscontrabile dai fatti concreti, è che nessuno, nè i leghisti. nè tantomeno i berlusconiani, hanno mai fatto alcunchè contro le Istituzioni il che sarebbe un non-argomento se non fossero mai entrati nella stanza dei bottoni, ma lo diventa perchè sono stati al governo per ben sette anni!

Insomma, se avessero avuto intenzioni antidemocratiche, avrebbero avuto tutte le occasioni per concretizzarle o, almeno, di provarci.

Quel che mi fa specie, data la tua evidente intelligenza, non è tanto la tua ingenuità, quanto la tua determinazione a non attivare il tuo senso critico nei confronti della propaganda politica.

Se io ho imparato qualcosa, studiando antropologia e, soprattutto la picologia di scuola freudiana, è che il metodo più sicuro per non capire la realtà che ci circonda è quello di guardare ai difetti altrui, prima o, ancora peggio, invece che ai propri.

Insomma, se tu davvero vuoi aiutare il tuo partito, devi smettere di guardare alle pecche immaginarie e a quelle reali del centrodestra e concentrarti su quelle della TUA parte politica.

In altre parole, nessuno può modificare sè stesso, se non ha idea di cosa ci sia da cambiare! Ma come si fa a saperlo se si impiegano tutte le prioprie energie a guardare i difetti degli altri?

Luca Venturini ha detto...

Concordo con Mac su questo punto. Il problema non è tanto se Berlusconi creda o meno nei principi costituzionali (e ti risparmio, per amor di discussione, battute acide sul nostro premier...so che potresti farne all'inverso, di molto giustificate), bensì quello della Lega.

Il punto è molto semplice: le sparate di Bossi e compagnia sui fucili (o i cannoni per gli immigrati, o l'urina di maiale sulla futura locazione di una moschea, o...) sinceramente preoccupano parecchio, tanto quanto legittimamente preoccupano inviti alla rivoluzione proletaria (armata). La lettera di Veltroni, per quanto stucchevole, tende a ricordarci proprio questo.

Si tratta di assicurare che si vogliono seguire i principi fondanti della nazione (e a quanto dicono gli specialisti, sembra che la nostra carta costituzionale sia molto ben scritta ed ideata). Non mi sembra, ad elezioni avvenute, che sia chiedere molto. IMHO, come al solito. :-)

*paraffo* ha detto...

Probabilmente hai postato prima di leggere la mia risposta a Mac, Luca.
Ciao!

Davide Andriolo ha detto...

Io invece continuo a sostenere la mia idea, caro Paraffo. Quando un Calderoli mi dichiara apertamente che la legge elettorale è una porcata studiata per non far vincere l'opposizione non si tratta più solo della battuta di Bossi sui fucili, ma sul mettere in discussione la vita democratica del paese.
E anche se ci si limitasse all'antidemocraticità verbale, come nell'insultare la bandiera (da parte leghista) o inneggiare alla morte dei nostri militari (errore nostro, che come vedi ammetto apertamente) non si tratterebbe solo di cose di poco conto.
Sai bene come me, se hai studiato antropologia e psicologia, ma qui forse ancor più ci potrebbero dire sociologia e semiotica, che il valore simbolico di una frase è altrettanto pericoloso che la sua attuazione. Disprezzare verbalmente le istituzioni non è un comportamento civile, e tralasciamo il fatto che fomentare l'odio porta alla violenza fisica, come già è avvenuto negli anni di piombo. Non dimentichiamolo

*paraffo* ha detto...

Ancora una volta, amico Mac, hai del tutto ignorato quello che ti ho scritto e ti sei limitato a ribadire le tue posizioni e la cosa comincia ad irritarmi un pochino.

Quanto al valore delle parole, con me sfondi una porta aperta.

Certo che le parole sono più pericolose delle spade,ma solo nelle situazioni che rimangano astratte. Quando ti trovassi davanti ad una spada VERA, ti accorgeresti che è questa che ti ammazza davvero, non le parole

Ti faccio un esempio: Hitler!

Chiunque avesse letto il Mein Kampf, avrebbe saputo cosa avrebbe fatto Hitler qualora fosse andato al potere.

Ma, e seguimi bene, se I Poteri Forti tedeschi non ce lo avessero mandato per salvaguardare i loro interessi economici dal pericolo bolscevico, le parole di Hitler sarebbero rimaste quello che erano: farneticazioni delle quali ridere.

Ebbene: quel che ti ho già detto ieri, e che tu hai ignorato completamente, è che la Lega, al potere, ci è andata!!!!

E, al potere, tutto ha fatto meno che dar seguito alle sue minacce roboanti!

Ha fatto esattamente l' opposto, come se Hitler - divenuto capo del governo - avesse attuato il disarmo e favorito i matrimoni misti, e i matromini gay, per capirci!

Perchè ti ostini ad ignorare questa argomentazione?

La risposta è una sola: perchè a te PIACE pensare che la Lega sia un pericolo!

E perchè ti piace? Perchè, ad uno schieramento sconfitto così sonoramente, mancano argomenti e allora, giustamente, se li inventa!

Lo fanno tutti i partiti di questo mondo da quando mondo è mondo! Cioè è un fenomeno del tutto normale, ovvio, risaputo.

Perchè tu non lo sai? Perchè sei un militante politico, al contrario di me.

E sai perchè io non ho mai fatto militanza politica?

Perchè i militanti politici (DI QUALSIASI PARTITO) sono ai miei occhi, dei trinariciuti, cioè gente che finisce per non usare più la sua intelligenza.

Sai Mac, quali soni i militanti che, col tempo, diventano leader?

Te lo dico io: quelli che hanno solo "fatto finta" di essere trinariciuti e che hanno imparato a gestire i trinariciuti, a galvanizzarli, a favorire la loro trinariciutaggine in modo da usare le loro spalle per salire al vertice.

Ma tu credi che Togliatti, Berlinguer, D' Alema, Fassino, Veltroni, abbiano creduto veramente alle stronzate che dicevano ad esclusivo beneficio dei loro supporters?

Sai, a proposito, perchè D' Alema sia così tanto antipatico alla maggior parte dei suoi colleghi che infatti, in un modo o nell' altro, riescono a fotterlo sempre nelle sue ambizioni e gli preferiscono personaggi più opachi?

Te lo dico io! Per la stessa ragione per la quale a me, invece, sta simpoatico: che ogni tanto, anzi, troppo spesso, gli scappa quel che pensa veramente!

Fra l' altro che con Berlusconi BISOGNAVA fare i conti, cioè dialogare. E' dai tempi della Bicamerale che , ogni tanto, gli scappa!

E, naturalmente, tutti a dargli addosso perchè non si può dire la verità ai trinariciuti, mai!

Io dico, e chiudo, che l' unica speranza di cambiamento del PD potrebbe venire proprio da d' Alema, ma il suo partito non glielo permetterà MAI!

E quindi, il PD non cambierò MAI!

Davide Andriolo ha detto...

Caro Paraffo, sei tu a non leggere quello che ti scrivo, o forse devo usare parole più forti? Fare una legge per non far vincere gli avversari politici in qualunque paese moderno sarebbe considerato un attacco alle istituzioni, quasi un golpe, per quanto realizzato con mezzi "democratici". In fondo con la maggioranza si possono anche sciogliere le camere e dare tutti i poteri al governo, come è avvenuto col fascismo. Io non dico che siamo a tanto, ma dico che quello (come tante altre cose, e non ti sto a far l'elenco) è stato un chiaro attacco alla democrazia del nostro paese, un attacco reale realizzato quando eravate al potere, e per un confronto serio fra due grandi forze nel paese queste cose vanno superate.

Sulla questione trinariciuti, sappi che voler cambiare dall'interno le cose non significa seguire pedissequamente quanto dice un partito. Significa non stare a scriversi addosso inutilmente, ma provare a trovare punti in comune con persone che la pensano come te, e lavorare insieme. La critica interna è forte, e quando sono in accordo non sempre è perché me l'abbiano detto. Se leggi l'ora della mia analisi del voto pubblicata sul sito del mio circolo online scoprirai che ho anticipato Veltroni su tanti punti, e l'ho fatto anche con la convinzione che alcuni di questi punti servissero più a ricompattare il gruppo che a fare un'analisi oggettiva. Comunque sia, sul nostro rinnovamento io ci credo, Prodi ha già lasciato la presidenza, Veltroni dialoga con Berlusconi e studia come farsi da parte fra 2-3 anni... sperando che nel frattempo si affermi nel partito una nuova forte leadership. La tua ostinazione sulla diversità antropologica fra noi e voi si chiama intolleranza, ed è quanto di più lontano ci possa essere anche dalle tue idee liberali.

*paraffo* ha detto...

Caro Paraffo, sei tu a non leggere quello che ti scrivo, o forse devo usare parole più forti?

Se tu, Mac, facessi come sto facendo io adesso, cioè rispondessi punto per punto a quello che dico, probabilmente non avrei bisogno di fare il paternalista rompicoglioni ... e tu non avresti voglia di mandarmi a quel paese.

Fare una legge per non far vincere gli avversari politici in qualunque paese moderno sarebbe considerato un attacco alle istituzioni, quasi un golpe, per quanto realizzato con mezzi "democratici". In fondo con la maggioranza si possono anche sciogliere le camere e dare tutti i poteri al governo, come è avvenuto col fascismo. Io non dico che siamo a tanto, ma dico che quello (come tante altre cose, e non ti sto a far l'elenco) è stato un chiaro attacco alla democrazia del nostro paese, un attacco reale realizzato quando eravate al potere, e per un confronto serio fra due grandi forze nel paese queste cose vanno superate.

Questa è una delle balle propagandistiche del PD. Perchè? E' ovvio il perchè, porca paletta! Basta guardare ai fatti, di cui uno è vecchio di soli tre giorni!!!

1° Fatto (quello vecchio di due anni). Con questa legge Prodi ha vinto!!!! E se è caduto il governo non è stato a causa della la risicata maggioranza al Senato, perchè altrimenti Prodi si sarebbe guardato bene dal prendersi il mandato e si sarebbe accordato con Berlusconi per un governo bipartisan oppure avrebbe chiesto di tornare al voto. Lui (e tutti i suoi, futuro e geniale PD compreso) era convinto di poter governare. Punto! E questo vuol dire che la vituperata legge lo aveva fatto vincere e governare!!! Prodi è caduto perchè l' armata brancaleone che capeggiava era indegna di governare (oltre ad esserne impossibilitata, avendo come collante SOLO l' antiberlusconismo) e la legge elettorale non c'entra un fico secco come è dimostrato dal ...

2° Fatto (quello vecchio di tre fottutissimi giorni). Con questa stessa legge elettorale, Berlusconi ha stravinto e ha una maggioranza bulgara!

Il fatto che tu, ancora oggi, fai appello ad argomenti propagandistici, altrimenti detti, balle, dimostra che tu hai problemi a vedere la realtà dei fatti e che, quindi, faresti bene a lamentarti di meno del mio paternalismo e ad usare di più il TUO cervello. Continui a ricordarmi che hai studiato anche tu e ci credo, ma potresti anche avere tre lauree, caro Mac, senza per questo riuscire a guardare la realtà, i fatti concreti, come i due eclatanti che ti ho appena esposto.

Sulla questione trinariciuti, sappi che voler cambiare dall'interno le cose non significa seguire pedissequamente quanto dice un partito. Significa non stare a scriversi addosso inutilmente, ma provare a trovare punti in comune con persone che la pensano come te, e lavorare insieme. La critica interna è forte, e quando sono in accordo non sempre è perché me l'abbiano detto. Se leggi l'ora della mia analisi del voto pubblicata sul sito del mio circolo online scoprirai che ho anticipato Veltroni su tanti punti, e l'ho fatto anche con la convinzione che alcuni di questi punti servissero più a ricompattare il gruppo che a fare un'analisi oggettiva. Comunque sia, sul nostro rinnovamento io ci credo, Prodi ha già lasciato la presidenza, Veltroni dialoga con Berlusconi e studia come farsi da parte fra 2-3 anni... sperando che nel frattempo si affermi nel partito una nuova forte leadership. La tua ostinazione sulla diversità antropologica fra noi e voi si chiama intolleranza, ed è quanto di più lontano ci possa essere anche dalle tue idee liberali.

Be', qui sei davvero impagabile, Mac! Riporto solo una parte della voce su Wikipedia, vai a vedere tu il resto, se credi.

Antropologia culturale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai a: Navigazione, cerca

L'antropologia culturale è uno dei campi dell'antropologia, lo studio olistico dell'umanità. In particolare essa è la disciplina che ha promosso e sviluppato la cultura come oggetto di studio scientifico; essa è anche il ramo dell'antropologia che studia le differenze culturali tra gruppi di umani.

Parte del mondo accademico ha scelto di considerare sotto questa etichetta tutte le scienze etnoantropologiche non fisiche. Tuttavia, si tende a dare all' antropologia culturale continuità con la sua provenienza dalla tradizione americana, considerandola quindi un approccio antropologico particolare che privilegia lo studio di aspetti più culturali dell'umanità.


Dunque, lo studio della antropologia culturale, proprio in quanto olistica (cioè globale) può portare a tutto meno che all' intolleranza che, infatti, è caratteristica precipua di chi, dell' uomo e della sua mente, non conosce un fico secco. Fra i vari gruppi umani, non a caso, quelli che coltivano più assiduamente l' intolleranza sono i militanti politici che della conoscenza della natura umana se ne fanno un baffo a torciglione, come avrebbe detto il compianto Totò.

Più su, il tono saccente lo usi tu che dici: "sappi che voler cambiare dall' interno le cose, non significa seguire pedissequamente ecc ecc" . Bella ovvietà la tua! Certo che lo so, lo sanno anche i sassi che per cambiare qualcosa bisogna ... cambiarla!

Ma il fatto è che finchè tu continuerai a ragionare per slogan, come hai fatto anche in questo post con la questione della legge elettorale, non potrai mai cambiare nulla.

In altre parole, Mac, il pre-requisito per cambiare i propri comportamenti è individuarne il difetto di fondo, mentre tu credi che basti analizzare gli sbagli effettuati. Gli sbagli sono un effetto non una causa.

Quando tu dici - per esempio - che avete appena fatto fuori Prodi, cioè che avete rimediato ad un errore, dimostri di non capire perchè lo avete commesso, quell' errore. Senza "questa" analisi, cioè - ripeto - senza chiedervi la ragione di quella scelta sbagliata, continuerete a sbagliare ....

Cambierà il nome dello sbaglio, certo, non si chiamerà più Prodi, ma Rossi o Bianchi o un altro Pinco Pallino, ma continuerete a sbagliare perchè non avete capito la ragione che vi ha portato a sbagliare.

Io la conosco la ragione di fondo dei vostri sbagli, ma visto che tu, da buon bue che dà del cornuto all' asino, mi accusi di saccenza, mi guardo bene dal dartela, almeno finchè non avrai cominciato a capire che io NON SONO un militante politico!!!

Se tu avessi letto con attenzione la mia dichiarazione sugli intenti che mi hanno portato ad aprire questo blog, ti saresti reso conto che io non intendo discutere con te (e con nessun altro) a base di slogan politici, ma a base di ragionamenti e si dà il caso che ragione e slogan siano una contraddizione in termini.

Ti saresti anche reso conto che io mi definisco uno dei berluscones solo perchè mi piace l' ironia in generale e l' autoironia in particolare, ma sono tutto meno che un "seguace" di qualcuno o qualcosa. Non lo sono per carattere "ma anche" per la cultura che mi sono andato faticosamente costruendo negli anni.

Conclusione, Mac, o ti adegui tu a me e cominci ad usare il TUO cervello o dovremo interrompere questa bella amicizia, perchè io NON intendo adeguarmi a te, o meglio, al tuo modo di parlare di politica, cioè quello da dibattito elettorale.

Io non mi divertirei e tu neanche (forse)!

Insomma, Mac, vedi tu.

A proposito di Mac, ti avevo mai detto che io sono un trinariciuto della Apple?

Io stravedo per il mio iMac! Due anni fa mi hanno regalato un minimac ed è stato come per il mio omonimo, Paolo, sulla via di Damasco! Ho visto la luce!

Ed ho subito buttato nella pattumuera il mio PD ... oh scusa, il mio PC!

Rido! Ciao amico Mac!