martedì 29 aprile 2008

E' tempo di "aguzzare l' ingegno".

Paralizzata fra il rifiuto della modernità e l’esaltazione dei suoi aspetti più stupidi, la sinistra dovrebbe invece fermarsi a riflettere, riordinare un po’ le idee, convincersi che il Pci non c’è più (e neppure la Dc), che il mondo non ha bisogno di essere cambiato ma, finalmente, interpretato, e che soltanto fidandosi di se stessa potrà sperare di convincere gli italiani a fidarsi di lei.

Riporto questo paragrafo estratto dall' articolo di oggi sulla Stampa, a firma Fabrizio Rondolino, solo per invogliarvi a leggerlo tutto.

Si tratta di una delle analisi più intelligenti in cui mi sia mai imbattuto, sui travagli della sinistra in questo paese.

L' Italia ha bisogno di un forte partito social-democratico liberale tanto quanto ha bisogno di un centro-destra liberale.

Queste due forze devono alternarsi, almeno ogni 10 anni. La destra deve favorire l' accumulo della ricchezza nazionale e la sinistra, poi, favorirne una più equa distribuzione.

Insomma, ognuna di esse - arrivate al governo - deve recitare la sua parte senza pretendere di recitarle entrambe, e soprattutto ed ovviamente senza disfare quel che ha fatto l' altra!!

A mio avviso, se è vero che il PD non è ancora, neppure lontanamente, un partito socialdemocratico liberale è anche vero che neppure il centrodestra è ancora pienamente liberale.

A noi non rimane che sperare che, entrambi, trovino la volontà di raggiungere la meta a partire già dalla legislatura che sta iniziando in queste ore.

La situazione economica nazionale e internazionale non renderà certo agevole il cammino, al contrario, ma proprio questa difficoltà potrebbe far "aguzzare l' ingegno" e risvegliare le coscienze degli individui che costituiscono la nostra classe dirigente di governo e di opposizione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed è possibile che dei governanti abbiano la volontà di privarsi di poteri per adottare il liberalismo, intendo vero e non di facciata?
Con il liberalismo, tutti i governi perdono parte del potere che viene riconsegnato giustamente al popolo.
Chi è che volontariamente rinuncia al proprio potere?

*paraffo* ha detto...

Temo di non aver capito, caro libertyfighter, cosa intenda tu per liberalismo e, quindi, non posso darti una risposta sensata.

Se hai voglia di farmi capire meglio il tuo punto di vista, ti leggerò volentieri.

Ciao!