Fresco, riposato e corroborato da un week end dedicato a quella cosa che, pare, tiri più di un carro di buoi, torno al mio nuovo ma già caro blog e rileggo, a mente più lucida, l' articolo di Statera che avevo segnalato nel post immediatamente precedente a questo.
Avevo annunciato che mi era parso importante e stamattina confermo: lo è! Lo è per una serie di motivi che sintetizzerei cosi:
Avevo annunciato che mi era parso importante e stamattina confermo: lo è! Lo è per una serie di motivi che sintetizzerei cosi:
- Ipotesi sugli effetti del voto su Confindustria
- Ipotesi sulla svolta berlusconiana di Confindustria
- Tenace persistenza delle mistificazioni da parte di chi scrive su La Repubblica.
Comincio dal terzo punto, così lo togliamo di mezzo e possiamo poi parlare di cose serie:
"Come si metterà tra tante contraddizioni la Confindustria liberista e mercatista che lascia Montezemolo, quando gli azionisti-leghisti del governo si opporranno alla privatizzazione delle aziende municipalizzate, all'abolizione dell'Ici promessa da Berlusconi o a quella delle province, epitome della casta politica che nasce dal basso e poi prolifera avviluppando la società"?
Io non so se la promessa elettorale di Berlusconi, quella di abolire l' ICI già al primo Consiglio dei Ministri, sarà disattesa e tantomeno so se le province saranno abolite e le municipalizzate non saranno privatizzate, ma so per certo che neppure Statera lo sa! Eppure lo dà per scontato. Su che base? Sulla sua idea, e qui sta la mistificazione, che la Lega possegga la "golden share" del prossimo governo.
Questa mistificazione si pone in continuità alle giornaliere mistificazioni portate avanti, negli ultimi 15 anni, da La Repubblica in particolare e da tutta la stampa confidustriale in generale, cioè di tutta la stampa che fa capo ai Poteri Forti di questo paese: Berlusconi rappresenta un pericolo nazionale e chi è suo alleato è ancora più pericoloso.
Hanno ragione! Berlusconi è assai pericoloso ma SOLTANTO per i loro interessi parassitari!
Ma il tempo è galantuomo. Sentite cosa scrive oggi Statera su quel che era accaduto due anni fa a Vicenza:
"Crediamo persino di sapere che lunedì sera [Marchionne] non ha fatto festa, ascoltando Beethoven nell'interpretazione del pianista turco che predilige. La platea del Lingotto, luogo mitico dell'ex classe operaia, deve aver invece stappato prosecco a fiumi lunedì sera. Ma per il mercato globalizzato e la competizione, o per le rispettive comunità locali d'interessi? Mai più Vicenza, con il Berlusconi sciatalgico che salta sul palco e fa a pezzettini i "poteri forti" e i professionisti della Confindustria. In prima fila sonnecchia soltanto il mite Fedele Confalonieri, l'ambasciatore".
Dunque, oggi veniamo finalmente a sapere che Confindustria non è il blocco monolitico che hanno millantato questi giornali quando asserivano - per esempio - che l' ovazione da stadio riservata a Berlusconi dai piccoli imprenditori confindustriali era invece dovuta alla claque che il Cavaliere si era portato dietro, facendo entrare abusivamente nella sala una masnada di berluscones scalmanati.
I bugiardi di professione (i giornalisti politicizzati lo sono per contratto e quelli di sinistra anche per vocazione ideologica) per poter continuare a mentire anche quando le situazioni cambiano, devono inevitabilmente smentire se stessi: oggi, per sostenere la bugia che la Lega terrà Berlusconi per le palle, sono costretti a dirci la verità su Confindustria!
Bene, ora parliamo di cose serie.
I vertici di Confindustria, cioè i Poteri Forti antiberlusconiani, hanno davvero fatto pace con il Cavaliere, come ci lascia intendere Statera in questo articolo, là dove dice che Confaloniere era lì, al Lingotto, come suo ambasciatore?
La questione - a mio avviso - è di importanza capitale. L' auspicio dei Poteri Forti era che le elezioni finissero in parità (scrive Statera:" ... ma dove andiamo sull'onda di flussi elettorali inediti e imprevisti per un "salotto buono" confindustriale che a occhio e croce puntava su un pareggio mallevadore di larghe intese o di coesione nazionale") sono state disattese.
Nel mio blog elettorale avevo sostenuto, con una certa ossessività, l' ipotesi che oggi Statera conferma: i Poteri Forti volevano l' inciucio! Io lo paventavo, anzi, ne ero terrorizzato perchè avrebbe comportato - secondo me, inevitabilmente - la cannibalizzazione di Berlusconi e del suo progetto politico: non puoi metterti in società con chi è 100 volte più potente di te e non finire schiacciato.
Perchè oggi, invece, un patto fra Poteri Forti e Berlusconi mi sta bene, ammesso che si stia concretizzando, come mi pare di capire dall' articolo di Statera?
Oibò! Perchè sono stati Berlusconi e Lega a stra-vincere le elezioni e perchè, quindi, il referente politico di sempre dei Poteri Forti, cioè il centrosinistra (nelle varie forme assunte nei decenni trascorsi) è stato sconfitto sonoramente e con lui quel consociativismo che ha prodotto un debito pubblico enorme e la conseguente paralisi di tutto il nostro sistema paese.
Questo nuovo rapporto di forze, dunque, comporta che l' eventuale patto sarebbe gestito da Berlusconi, non solo per l' ovvio motivo politico, ma soprattutto perchè il degrado del paese è arrivato ad un punto tale da danneggiare ANCHE gli interessi dei Poteri Forti, tanto è vero che sono stati proprio questi ultimi a far fuori Prodi!
E' questa la ragione "concreta" per la quale mi auguro che questo patto si stia stringendo davvero fra i due potentati ... perchè, amici miei, la storia insegna che quando i potenti stanno MOLTO bene, sta bene anche il popolo mentre, quando i Potenti cominciano a passarsela male, il popolo muore di fame ....
Conclusione: in questi giorni bisogna cercare di capire se questo patto si sta stringendo, oppure no. L' unico modo per capirlo è seguire attentamente cosa scrivono - di sostanziale - questi tre giornali: Corriere, Repubblica e Stampa.
"Come si metterà tra tante contraddizioni la Confindustria liberista e mercatista che lascia Montezemolo, quando gli azionisti-leghisti del governo si opporranno alla privatizzazione delle aziende municipalizzate, all'abolizione dell'Ici promessa da Berlusconi o a quella delle province, epitome della casta politica che nasce dal basso e poi prolifera avviluppando la società"?
Io non so se la promessa elettorale di Berlusconi, quella di abolire l' ICI già al primo Consiglio dei Ministri, sarà disattesa e tantomeno so se le province saranno abolite e le municipalizzate non saranno privatizzate, ma so per certo che neppure Statera lo sa! Eppure lo dà per scontato. Su che base? Sulla sua idea, e qui sta la mistificazione, che la Lega possegga la "golden share" del prossimo governo.
Questa mistificazione si pone in continuità alle giornaliere mistificazioni portate avanti, negli ultimi 15 anni, da La Repubblica in particolare e da tutta la stampa confidustriale in generale, cioè di tutta la stampa che fa capo ai Poteri Forti di questo paese: Berlusconi rappresenta un pericolo nazionale e chi è suo alleato è ancora più pericoloso.
Hanno ragione! Berlusconi è assai pericoloso ma SOLTANTO per i loro interessi parassitari!
Ma il tempo è galantuomo. Sentite cosa scrive oggi Statera su quel che era accaduto due anni fa a Vicenza:
"Crediamo persino di sapere che lunedì sera [Marchionne] non ha fatto festa, ascoltando Beethoven nell'interpretazione del pianista turco che predilige. La platea del Lingotto, luogo mitico dell'ex classe operaia, deve aver invece stappato prosecco a fiumi lunedì sera. Ma per il mercato globalizzato e la competizione, o per le rispettive comunità locali d'interessi? Mai più Vicenza, con il Berlusconi sciatalgico che salta sul palco e fa a pezzettini i "poteri forti" e i professionisti della Confindustria. In prima fila sonnecchia soltanto il mite Fedele Confalonieri, l'ambasciatore".
Dunque, oggi veniamo finalmente a sapere che Confindustria non è il blocco monolitico che hanno millantato questi giornali quando asserivano - per esempio - che l' ovazione da stadio riservata a Berlusconi dai piccoli imprenditori confindustriali era invece dovuta alla claque che il Cavaliere si era portato dietro, facendo entrare abusivamente nella sala una masnada di berluscones scalmanati.
I bugiardi di professione (i giornalisti politicizzati lo sono per contratto e quelli di sinistra anche per vocazione ideologica) per poter continuare a mentire anche quando le situazioni cambiano, devono inevitabilmente smentire se stessi: oggi, per sostenere la bugia che la Lega terrà Berlusconi per le palle, sono costretti a dirci la verità su Confindustria!
Bene, ora parliamo di cose serie.
I vertici di Confindustria, cioè i Poteri Forti antiberlusconiani, hanno davvero fatto pace con il Cavaliere, come ci lascia intendere Statera in questo articolo, là dove dice che Confaloniere era lì, al Lingotto, come suo ambasciatore?
La questione - a mio avviso - è di importanza capitale. L' auspicio dei Poteri Forti era che le elezioni finissero in parità (scrive Statera:" ... ma dove andiamo sull'onda di flussi elettorali inediti e imprevisti per un "salotto buono" confindustriale che a occhio e croce puntava su un pareggio mallevadore di larghe intese o di coesione nazionale") sono state disattese.
Nel mio blog elettorale avevo sostenuto, con una certa ossessività, l' ipotesi che oggi Statera conferma: i Poteri Forti volevano l' inciucio! Io lo paventavo, anzi, ne ero terrorizzato perchè avrebbe comportato - secondo me, inevitabilmente - la cannibalizzazione di Berlusconi e del suo progetto politico: non puoi metterti in società con chi è 100 volte più potente di te e non finire schiacciato.
Perchè oggi, invece, un patto fra Poteri Forti e Berlusconi mi sta bene, ammesso che si stia concretizzando, come mi pare di capire dall' articolo di Statera?
Oibò! Perchè sono stati Berlusconi e Lega a stra-vincere le elezioni e perchè, quindi, il referente politico di sempre dei Poteri Forti, cioè il centrosinistra (nelle varie forme assunte nei decenni trascorsi) è stato sconfitto sonoramente e con lui quel consociativismo che ha prodotto un debito pubblico enorme e la conseguente paralisi di tutto il nostro sistema paese.
Questo nuovo rapporto di forze, dunque, comporta che l' eventuale patto sarebbe gestito da Berlusconi, non solo per l' ovvio motivo politico, ma soprattutto perchè il degrado del paese è arrivato ad un punto tale da danneggiare ANCHE gli interessi dei Poteri Forti, tanto è vero che sono stati proprio questi ultimi a far fuori Prodi!
E' questa la ragione "concreta" per la quale mi auguro che questo patto si stia stringendo davvero fra i due potentati ... perchè, amici miei, la storia insegna che quando i potenti stanno MOLTO bene, sta bene anche il popolo mentre, quando i Potenti cominciano a passarsela male, il popolo muore di fame ....
Conclusione: in questi giorni bisogna cercare di capire se questo patto si sta stringendo, oppure no. L' unico modo per capirlo è seguire attentamente cosa scrivono - di sostanziale - questi tre giornali: Corriere, Repubblica e Stampa.
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