Il dono che Scalfari ha porto a Berlusconi, in apertura del suo ultimo domenicale su Repubblica, dandogli atto e merito per aver tolto la monnezza dalle strade di Napoli era avvelenato, manco a dirlo.
All' elogio, infatti, segue una sfilza di insulti e dileggi tali che avrei preferito rinunciare a quel dono, tanto più che - stavolta - il nostro vate ha coinvolto Tremonti, il mio politico "preferito" del momento.
Il nuovo "divo Giulio" della politica italiana è fatto oggetto di una invettiva da fare impallidire quelle contro Berlusconi: bugie, mezze verità, insulti senza costrutto.
Se mai avessi avuto qualche dubbio sulla fortuna di avere alla guida del Ministero dell' Economia, in un momento tanto difficile, un uomo del valore di Tremonti, l' attacco di Scalfari lo avrebbe fugato.
Comunque, queste esternazioni scalfariane fanno parte del teatrino della politica e, quindi, sono del tutto irrilevanti e parlarne è tempo perso.
Quel che a me sta a cuore, invece, è fare il punto della situazione attuale della politica vera.
A mio modo di vedere, le cose stanno così: abbiamo un governo forte che, in poche settimane, ha messo in cantiere una miriade di provvedimenti di urgenza e messo ai ... "lavori forzati" il Parlamento.
Coi regolamenti parlamentari attuali, Camera e Senato sono già intasati di impegni, tanto che il Governo è costretto a far passare decreti e leggi ricorrendo al voto di fiducia.
Il Governo Prodi era costretto a rivolgersi a questo strumento per bypassare gli ostruzionismi interni alla sua maggioranza, il Governo attuale solo per non perdere tempo in chiacchiere inutili.
La sua maggioranza, infatti, è talmente vasta e compatta che l' opposizione, discutendo "normalmente", cioè ANCHE seguendo gli estenuanti tempi parlamentari, sarebbe comunque battuta.
Se non foste adusi a seguire i lavori parlamentari e se deste credito agli strepiti delle minoranze che gridano alla lesa maestà del Parlamento, potreste pensare che l' opposizione non ha tempo e modo di esprimere le sue opinioni. Be', sbagliereste!
Malgrado il ricorso alla fiducia, i parlamentari della opposizione di tempo a disposizione ne hanno tantissimo o, comunque, più che sufficiente a dire la loro.
Il problema vero è un altro: che non hanno nulla di sensato da dire e questo non perchè i provvedimenti studiati dal Governo siano esenti da difetti, ma perchè le obiezioni risultano, quasi sempre, infantili, della serie: "Questa cosa l' avevamo già detta noi"! "Quest' altra avevamo già cominciato a farla noi"! "Quest' altra ancora l' avremmo fatta se ne avessimo avuto il tempo"! E via piagnucolando.
Poi ci sono obiezioni molto più serie ma che, dette da loro, diventano ridicole, tipo: "Avevate promesso di abbassare le tasse e non lo state facendo"!
A parte che, detto da chi le aveva aumentate, è demenziale, c'è da sottolineare che abolizione dell' ICI e detassazione delle voci di stipendio che superano il minimo sindacale costituiscono una riduzione delle tasse.
Ma il punto vero è che soldi NON ce ne sono, anche perchè il governo precedente non ha saputo sfruttare la ripresina del 2006/7.
Se il PIL non aumenta, gli introiti fiscali non possono aumentare, anzi, si abbassano. Dunque, come sa qualsiasi massaia normodotata, se non aumentano le entrate devono necessariamente diminuire le spese.
Ed è esattamente questo che sta cercando di fare Tremonti, fra le urla e gli strepiti di opposizioni e sindacati. Urla e strepiti infantili, capricci di un bambino il cui padre ha perso il lavoro ma pretende lo stesso il giocattolo nuovo ....
Capite? Le opposizioni si lamentano di non avere più tempo, in Parlamento, per esternare i loro capricci: non gli basta che siano solo i tre capigruppo a piangere e strepitare, vorrebbero che avessero il tempo di farlo TUTTI i singoli parlamentari.
Di fronte a questa inutile, infeconda, pretesa, il Governo ha il DOVERE (non solo il diritto) di porre la questione di fiducia. Lo deve a tutti noi!
Comunque, voi che come me amate il Parlamento, state tranquilli: la maggioranza non viola alcun diritto della minoranza, perchè i Presidenti delle Camere sono vincolati, dai rispettivi uffici di presidenza, a seguire i regolamenti.
Se così non fosse, i deputati dell' opposizione si ritirerebbero sull' aventino e ricorrerebbero al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale.
Dunque, nessun esautoramento del Parlamento sta avvenendo. Il fatto che l' opposizione lo gridi tutti i giorni fa parte del teatrino della politica, del gioco delle parti. Inutili bla bla, insomma.
Il fatto è che, ripeto, l' opposizione non ha nulla di serio da dire. D' altra parte come potrebbe essere diversamente quando il Capo della stessa è, nominalmente, un Veltroni e, di fatto, un Di Pietro?!!
Due personaggi di una mediocrità che si appalesa ogni giorno più chiaramente, con un crescendo a dir poco imbarazzante ....
Veltroni non ha la forza politica, culturale e caratteriale per mettere in atto la politica liberal democratica che si era inventato in occasione delle elezioni e di cui tanti italiani, anche di destra, si erano bevuti la sincerità e la realizzabilità.
Di Pietro, da parte sua, è impegnato a ritagliarsi un ruolo nella politica italiana e non ha altra preoccupazione che questa.
Dimenticavo Casini: lui tace e fa parlare quel campione di ipocrisia democristiana che risponde al nome di Tabacci. Gli interventi di costui, in Parlamento, hanno il potere di disgustarmi davvero perchè non sono affatto infantili come quelli degli altri oppositori, ma subdoli: dice delle mezze verità (mi ricorda Travaglio, per capirci). Ma le dice male, nel senso che a me dà l' idea di ascoltare un traditore, di quelli vili, da romanzo di Dumas ....
Insomma, Tabacci mi disgusta umanamente più che politicamente. Anche perchè, politicamente non mi disgusta nessuno, nemmeno Di Pietro, il che è tutto dire ...
Ricapitolando, la situazione politica attuale è la seguente: Governo forte e maggioranza compatta, da una parte, Opposizione inesistente, dall' altra.
Tutto il resto è teatrino, compreso il successo dell' operazione monnezza, se vogliamo.
Trovo difficile, infatti, esultare per l' efficienza di un Capo del Governo costretto a fare le veci di un sindaco di provincia, a fare un lavoro non suo, quello del netturbino ....
Credo che ben altre siano (e debbano essere) le capacità di un Berlusconi: per esempio quella di saper riformare la Magistratura, altro che occuparsi di monnezza!
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