giovedì 17 luglio 2008

Feltri è un dipietrista?

Stimolato da questo quesito posto dall' amica  bibbi sul suo blog, pubblico anche qui le mie risposte.

Perché allora mai nulla contro Di Pietro? Una vignetta, una parola, una presa di posizione nei confronti del questurino contadino?

Tenterò, cara bibbi, di azzardare una risposta avvertendoti, però, che sarà solo ipotetica, nel senso che io sono sempre stato un lettore occasionale di Feltri. Non perchè non mi piaccia o non lo apprezzi (al contrario!) ma perchè privilegio la lettura di  giornalisti che NON la pensano come me.

Trovare conferme puntuali alle proprie idee sarà pure gratificante, ma porta al trinariciutismo, cioè non aiuta a sviluppare il senso critico (senza il quale non c'è vera conoscenza).

Dunque, è più importante conoscere punti di vista diversi dai nostri che trovare conferme ai propri, sempre che si voglia tentare di capire DAVVERO la realtà che ci circonda.

Credo che questa possa essere la ragione per la quale Feltri non attacca Di Pietro, anzi, manda il suo vice, Paragone, ad intervistarlo (è successo proprio in questi giorni). Feltri, forse, preferisce capire la realtà che lo circonda, piuttosto di fare il sostenitore trinariciuto di Berlusconi.

Ma aggiungo un' altra ipotesi, basata sulla "storia" personale di Feltri. 

Feltri, così come è accaduto anche a me, è stato un dipietrista ai tempi di Tangentopoli, dipietrista e (lui) anche leghista.

E' stato dipietrista così come lo sono stati la Lega, il Msi, i partiti di sinistra, insomma TUTTI, meno che socialisti e democristiani di destra, cioè le UNICHE vittime di tangentopoli.

Essere dipietristi significava una sola cosa, allora: essere contro quel centrosinistra che aveva malgovernato l' Italia da più di vent' anni. Tutti gli oppositori, che fossero di sinistra o di destra, si illusero che tangentopoli sarebbe stata l' occasione per liberarsi definitivamente del centrosinistra, cioè del malgoverno per antonomasia.

Ebbene, siamo stati, TUTTI, degli illusi. L' errore è stato quello di credere che tangentopoli fosse una rivoluzione, quando invece non è stato altro che la sostituzione, voluta dai poteri forti,  della componente socialista con quella comunista, essendo i socialisti, grazie a Craxi, non più affidabile.

Craxi, infatti, voleva fare quell' operazione che poi portò avanti Berlusconi: smantellare il potere secolare del capitalismo parassitario italiano, rappresentato dai vertici di Confindustria, cioè dei vari Agnelli, Pirelli ecc ecc., a favore del nuovo capitalismo italiano: quello sano e operativo dei mille nuovi piccoli imprenditori che si erano fatti da soli e che non solo non vivevano di sovvenzioni statali ma erano osteggiati in tutti i modi dalla soffocante burocrazia statale.

Dunque, tangentopoli servì solo ad annientare Craxi   e a spianare la strada del potere ai comunisti che già avevano cambiato nome, facendosi chiamare DS.

Il disegno sarebbe andato a buon fine se non fosse intervenuto Berlusconi che in pochi giorni si inventò Forza italia, un partito che raccolse i democristiani e i socialisti superstiti, lo fece alleare al paria della politica, l' MSI, e agli "straccioni" della Lega e stravinse quelle elezioni che invece, nelle intenzioni dei poteri forti, avrebbe dovuto vincere la "gioiosa macchina da guerra" di Achille Occhetto.

Apriti cielo! La Procura di Milano scatenò contro Berlusconi quella guerra che è ancora in atto oggi e che avrebbe travolto chiunque  non fosse, a sua volta, un Potente forte economicamente e FORTISSIMO caratterialmente.

Il "nuovo" centrosinistra sopravvisse, grazie a questa guerra combattuta dalle procure, e continuò a malgovernare l' italia per altri 7 anni di  governo e altri 7 di  opposizione talmente selvaggia da impedire persino il  possibile buon governo berlusconiano.

Ma torniamo a Feltri: io credo che, al contrario di me, il nostro giornalista sia rimasto dipietrista, in fondo all' anima. Di certo è rimasto leghista. Feltri sostiene Berlusconi perchè è lui il capo del centrodestra ma, in realtà, sostiene davvero solo la Lega. 

Io capisco la sua predilezione per la Lega non solo perchè anche io mi sorprendo spesso ad apprezzarla più di FI, ma anche perchè il bacino dei suoi lettori è la Lombardia e il nord in generale e quindi .... 

Non dimenticare, bibbi, che noi terroni pensiamo alla Lega come ad un partito dell' 8%, ma al nord è un partito del 30%, cioè un partito "a vocazione maggioritaria" come direbbe quel fesso di Veltroni ...  Un partito di queste dimensioni si merita un sostenitore del calibro di Feltri, non credi?

Spero di esserti stato utile. Ciao!

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11 commenti:

Kukulkan ha detto...

Ho già scritto questo commento da GB, ma penso sia utile visionare i miei dubbi direttamente alla fonte.

Paraffo, la tua analisi non mi soddisfa del tutto: affermi che Feltri, nonostante il fallimento dell' "operazione mani pulite", sia rimasto sostenitore di Di Pietro, ma non spieghi il perchè. Quando arrivi al punto, passi a parlare della Lega Nord! Capisco che Feltri simpatizzi più o meno velatamente per quel partito, ma non vedo il nesso, tanto più che di questi tempi Lega e IDV non sono esattamente pappa e ciccia sulla questione magistratura.

Anonimo ha detto...

io no caro Paraffo, io ho iniziato dubitando del personaggio perche'
1) per principio diffido sempre, fino a prova del contrario, di chi vuole ergersi a personaggio pubblico e si trova in grave difficolta' col congiuntivo e
2) avevo gia' dopo poco tempo fortissimi sospetti visto che "i comunisti no" tutti tranne che loro? il miliardo del compagno "G" erano davvero i proventi dei panini con la porchetta alle feste dell'Unita? Ma mi faccia il piacere .. diceva Toto'

Ne dubitavo fortemente, dicevo, poi un gioro mi trovai per caso da quelle parti, venivano in massa dal comizio di Occhetto a piazza Navona e andavano compatti, come militarmente inquadrati, verso il Raphael ...

Allora non ho avuto piu' alcun dubbio: anche lui, il Tribuno di mani pulite, era il solito Utile Idiota di togliattiana memoria
E a quanto pare non mi sbagliavo ...

scusa l'incursione puramente personale, ciao
anda

*paraffo* ha detto...

A me pareva di averlo detto, amico Kuk, ma se non sono stato chiaro lo ripeto: perchè Feltri gli è rimasto grato per aver fatto fuori i socialisti e i democristiani, nemici - da sempre - di tutti i liberali, me compreso.

Io ho smesso di essergli riconoscente, visto che ha risparmiato i comunisti, Feltri - forse - non ha smesso.

Comunque, avevo premesso che le mie sono solo ipotesi.

*paraffo* ha detto...

Caro Anda,

non ho nessuna difficoltà ad ammettere di essere stato un ingenuo e di aver capito in ritardo, molto in ritardo, quale siano stati i giochi dietro tangentopoli.

Che tu l' avessi capito subito ti fa solo onore, naturalmente e mi rende ancora più contento di averti incontrato.

Ciao, amico mio. Buon pomeriggio!

Bibbi ha detto...

Ragazzi mi avete anticipato, stavo facendo il copia incolla dei vostri interventi dal blog di Paraffo per inserirli sul mio post su GB...
Cmq si, amicetto mio, mi sei stato molto ultile perchè mi hai dato, come sempre, nuovi input su cui lavorare.. a breve il mio "output"..
Grazie!!

*paraffo* ha detto...

Bene, bibbi, sono lieto di sentirtelo dire ...

Alla prossima, ciao! +tulip+

Anonimo ha detto...

ma la mafia (con le bombe, falcone e borsellino) non ha giocato alcun ruolo nel dopo tangentopoli, nel collocare i nuovi potenti e i nuovi partiti?
fra

*paraffo* ha detto...

L' assassinio di Falcone e Borsellino è stato l' inizio della fine dei rapporti strettissimi fra mafia e politica.

Ovviamente tali rapporti, a livello locale, esistono ancora e sempre esisteranno finchè la mafia non sarà debellata ma, prima di quell' evento, erano molto più strutturati e strutturali tanto da arrivare ad influire anche sulla politica nazionale.

Personalmente, credo che il predominio dei corleonesi (a cui si devono gli assassini di Falcone e Borsellino) abbia segnato l' inizio della fine, per la mafia. Da allora, infatti, lo Stato ha cominciato - finalmente - a reagire.

Come spesso accade nelle vicende umane, gli eroi sono più utili da morti che da vivi.

Da vivi, infatti, quei due magistrati erano stati lasciati soli sia dalla Magistratura che dallo Stato e infatti furono uccisi proprio per questo.

La loro morte, invece, ha cambiato le cose ...

Comunque, caro fra, la tua domanda tradisce una idea infondata degli attuali rapporti fra politica e mafia: non farti ingannare dalla propaganda di sinistra, che si è appropriata della memoria di Falcone e Borsellino che tutto erano meno che di quella parte lì.

Dammi retta, informati per conto tuo, leggiti le loro biografie, leggiti i giornali dell' epoca e ... rimarrai stupito dalla capacità della sinistra di riscrivere la storia a suo uso e consumo, contando sull' ignoranza e sulla pigrizia mentale della gente :-)

Kukulkan ha detto...

Già postato su GB, ma vale come sopra la motivazione:

"Thanks Paraffo, le precisazioni anche solo ipotizzate servono comunque.

Ciò non toglie che ormai Di Pietro:
1) O si calma, altrimenti gli viene un colpo;
2) O si calma lo stesso, prima che qualche ultras sfegatato di Berlusconi commetta una sciocchezza e gli tiri lui un colpo di schioppo."

Anonimo ha detto...

Paraffo,
non so, ma che l'assasinio dei due ottimi magistrati, e l'arrivo della nuova classe politica (forse meglio dire solo berlusconi) sia stato l'inizio della fine della mafia in italia, mi pare moolto ottimista. Ma stavolta sono io a sperare davvero di sbagliarmi.
(la storia del suo stalliere lascia perplessi, o e' solo un'invenzione comunista? lo chiedo senza alcun sarcarsmo, se ti leggo e' per avere un punto di vista opposto a quelli a cui sono abituato).
Lo sai qual'e' una interpretazione di noi maledetti sinistroidi, no? che dopo tangentopoli la mafia avesse voluto/dovuto trovarsi dei nuovi interlocutori ad alto livello, e che l'uomo da arcore fosse uno splendido candidato. E che quelle bombe (non solo capaci, ma via palestro, e costanzo per esempio) non furono per nulla i botti finali, ma degli scossoni per fare andare a posto i nuovi pezzi del puzzle.
E davvero cosi' insensato? E solo fantasia guidata dall'odio per il vostro capo? Da dove vennero i soldi per inventarsi un partito e diventare quello che e'? Solo da milano 2 e mediaset? Per te cosa furono quelle bombe? Non provi nessun dubbio a riguardo? Ti prego infondimi quella sicurezza, cosi' che posso ascoltare le notizie con altri orecchi.
Non so poi a cosa ti riferisci quando dici che la sinistra si e' appropriata della memoria dei due giudici, almeno io non lo vedo. Dovrebbero essere eroi comuni, no? Dammi pure del cieco, ma io, sinistroide, non vedo la magistratura come costola di alcun partito. L'arresto (spero giustificato) di del turco lo dimostra, o no? Tra l'altro lo sanno tutti che (almeno Borsellino) era di destra. Il rispetto alla magistratura come istituzione democratica non ha nulla a che fare con le preferenze politiche dei singoli magistrati. Noi a sinistra non difendiamo i magistrati, ma la magistratura, e' parecchio diverso. A destra, se accetti un consiglio, si dovrebbe dimostrare molto piu rispetto per l'istituzione in se', cosa che manca in ogni parola del vostro premier. Per poi dare le vostre ragioni serie per una riforma che chissa' troverebbe molti favorevoli. Ma senza il rispetto per l'istituzione farete una riforma -contro- l'altra parte del paese che la vedra' come un attacco a quelli che considera gli ultimi difensori della legge, e non un sensato tentativo di rendere migliore qualcosa che in effetti e' arrancante e imperfetto. Se la vostra idea di riforma della magistratura e' seria provate a convinceteci. Questo e' fare politica. Io, almeno, sono tutto orecchi.

Fra

*paraffo* ha detto...

fra ha scritto: Ti prego infondimi quella sicurezza, cosi' che posso ascoltare le notizie con altri orecchi.

Fino a qualche giorno fa, caro fra, avrei accolto con entusiasmo la tua "preghiera" e avrei speso tutta la mattinata a risponderti, così come ho fatto negli ultimi mesi ogni volta trovavo un "sinistroide" disposto ad ascoltare i miei punti di vista.

Purtroppo, la rinuncia di Berlusconi a prendere per le corna il problema giustizia, ha sbollentato i miei entusiasmi (vedi questo mio post ed il successivo) e non ho più voglia di "sbattermi" a difenderlo, anche perchè questo comporterebbe che dovrei continuare a partecipare al "teatrino della politica", teatrino che, al momento, mi disgusta.

Come ti ho già detto nel mio commento precedente, se davvero vuoi capire i "misteri" italiani devi arrangiarti da solo: fra biblioteche, librerie ed internet gli strumenti non mancano di certo. Ma occorre la volontà di farlo, ovviamente.

Tutto quello che posso e voglio dirti, oggi come oggi, riguarda le ... visioni d' insieme o, se accetti la pomposità del termine, la "filosofia" della politica.

Per esempio: quando parli con gente di destra non usare mai espressioni come la "vostra idea di riforma della magistratura".

A destra non esiste il "pensiero unico" tanto caro alla sinistra. A destra militano liberali storici (pochi gatti) libertari radicali (altri quattro gatti fra cui paraffo), ex comunisti (altri quattro gatti) liberal democristiani (otto gatti), socialisti (molti gatti), democristiani doc (moltissimi) post fascisti (moltissimi) per non parlare dei leghisti.

Berlusconi è quel genio politico che è proprio perchè riesce a tenere insieme questa congerie di pensieri multipli con una unica parola d' ordine che li accomuna: riformare questo paese in senso liberal capitalista.

Ogni componente di questo centrodestra ovviamente interpreta a modo suo questo scopo comune.

Per me, per esempio, la questione giustizia è prioritaria. Per altri del mio schieramento, no. Per altri è prioritario "salvare" Luana (!!!), per altri è prioritaria la riforma della burocrazia, per altri ancora il federalismo fiscale, per altri la riforma delle università ecc ecc.

Intendiamoci, tutte queste cose stanno a cuore a tutta la gente di destra, ma il problema priorità, in politica, non è irrilevante, al contrario!

Solo gli ingenui (o i teatrinanti della politica) possono pensare che "rifare" l' Italia sia una questione di pochi mesi o pochi anni o che bastino le buone intenzioni (di cui, notoriamente, sono lastricate le vie dell' inferno) :-)

Un' altra cosa mi permetto di suggerirti: studia - con mente adulta, cioè non da scolaro - la storia. Non parlo della storia della Repubblica Italiana, ma tutta la storia, almeno dall' antica Grecia in poi.

Se tu conoscessi, infatti, la storia di chi ha fatto .... la storia, cioè la storia del potere, non perderesti il tuo tempo a preoccuparti dello stalliere di Arcore o delle origini delle fortune economiche di Berlusconi.

I grandi della Storia, caro fra, da Pericle a Cesare, da Augusto a Costantino, dai grandi Papi ai Medici di Firenze, da Luigi XIV a Napoleone, da Churchill a Kennedy, ecc ecc ecc sarebbero considerati da Di Pietro dei perfetti lestofanti e .... con ragione!

La retorica della democrazia si basa sull' ignoranza della storia. E' vero che, in democrazia, "sembra" che i potenti traggano la loro legittimazione dal voto popolare, ma NON E' COSI'.

Si tratta di una illusione degna del miglior Copperfield.

La realtà è che, oggi come ieri e come sempre, il potere vero ha una sola origine: il denaro. Chi ne possiede di più governa, INDIPENDENTEMENTE da come lo ha fatto, chi ne possiede meno o non ne possiede affatto viene governato.

I politici eletti dal popolo sono solo dei prestanome, amico mio, con una sola eccezione, in Italia e nelle altre democrazie occidentali: Silvio Berlusconi.

I nemici di Berlusconi non sono D' Alema o Veltroni o Di Pietro o Diliberto, ma gli Agnelli, i Pirelli i De Benedetti e i vertici di Confindustria, cioè dai grandi capitalisti parassitari.

Voi di sinistra siete i servi sciocchi di questi Poteri Forti e noi di destra siamo i servi sciocchi del Potere Forte di Berlusconi e della base di Confindustria, cioè degli imprenditori veri.

La questione, quindi, è una sola: noi servi sciocchi viviamo meglio governati dal gruppo di potere che fa capo agli Agnelli od a quello che fa capo a Berlusconi?

Da sessant' anni siamo governati dal primo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: disastrosi!

Ora vorrei che provassimo ad essere governati dal secondo!

Sempre in quel posto lo prenderemo ma c' è modo e modo di prenderlo .... Nelle grandi democrazie LIBERALI occidentali, prenderlo in quel posto può persino essere piacevole, dunque vediamo di far diventare una grande democrazia liberale anche l' Italia ....

Per riuscirci, però, bisogna sostenere Berlusconi .... e non certo i nemici storici e scoperti della democrazia liberale.

Ecco, per concludere, perchè la riforma della Magistratura è - secondo me - una priorità. Così come è, rappresenta quanto di più antidemocratico e illiberale possa immaginarsi e siccome il buon funzionamento di un paese dipende da quello della magistratura .....

Tieni conto che io - da buon radicale - dicevo queste cose - della magistratura - quando Berlusconi era solo quello che ci aveva liberato dal monopolio della RAI e ci faceva vedere in TV grandi tette e culi rotondi.

Dunque, PER ME, combattere la QUESTA Magistratura è una esigenza che prescinde dalle beghe giudiziarie del Berlusca: è una necessità che attiene al conseguimento del bene comune.

Le beghe giudiziarie di Berlusconi sono un' occasione UNICA per fare quelle riforme che altrimenti nessuno farebbe, in questo disgraziato paese.

Per questo mi sono tanto incazzato quando ho capito che non se ne sarebbe fatto nulla.

Comunque, chissà? Forse il Berlusca riuscirà a stupirmi ancora una volta e ' sta riforma la farà, come dice lui, a settembre.

Io ci credo poco, ma tutto è possibile con quel diavolaccio. Vedremo ...