mercoledì 18 febbraio 2009

Veltroni: addio e tante grazie!

Corrisponde a quell' animus della sinistra che crede che il suo motivo d' essere sia "pensare" le cose giuste, non "fare" le cose giuste.
La frase è di Piero Sansonetti ed è tratta dal primo articolo che ha scritto, qualche giorno fa, per "Il Riformista", dopo che è stato cacciato via da "Liberazione".

Sansonetti parlava d' altro, ma io voglio usare questa sua frase perchè descrive egregiamente il modo in cui  Veltroni ha fatto politica dal giorno del discorso del Lingotto fino alla conferenza stampa di addio alla segreteria del PD, questa mattina.

Ho un ricordo vivido delle mie considerazioni a commento di quel discorso che segui in diretta su Sky News 24: "Ma questo dà i numeri: vuol fare il liberale in un partito e in un paese di cattolici e di comunisti, cioè di fondamentalisti illiberali. Ma chi si crede di essere? Berlusconi? Vabbè, tanto nessuno lo prenderà sul serio"!

Profezia, questa ultima, azzeccata solo a metà, nel senso che fu preso sul serio, e molto, da tutti i giornali italiani e persino dal popolo del centro-destra! Financo Berlusconi, nel chiedere alla Camera la fiducia al suo governo, dopo la vittoria elettorale, dichiarò di credere alla sua "svolta".

Gli unici, oltre me, che non lo hanno MAI preso sul serio furono, manco a dirlo, i dirigenti del suo partito che, infatti, continuarono imperterriti ad essere gli illiberali, i mentitori ed i forcaioli di sempre e, quindi,  a sbeffeggiarlo notte e giorno.

Dunque, come dice Sansonetti della gente di sinistra in generale, Veltroni le aveva "pensate" giuste ma le ha "fatte" tutte sbagliate. 

Sbagliate per sè stesso (che passerà alla storia politica italiana per essere stato un ineguagliato e, spero, ineguagliabile peracottaro), sbagliate per il PD che - sotto la sua guida - ha collezionato sconfitte elettorali devastanti una dopo l' altra, sbagliate per la democrazia italiana che - per colpa sua - ha una maggioranza di governo sempre più forte e una minoranza di opposizione praticamente inesistente, sbagliate per il "suo" Presidente della Repubblica che - grazie alla inconsistenza politica del  "suo" PD - è diventato e diventerà ogni giorno di più succubo di Berlusconi.

Insomma, il nostro Valter è stato una vera iattura per tutti noi, di destra, di centro e di sinistra, per tutto il Paese.

Tutta colpa sua? Ovviamente no. Diciamo, più realisticamente, che è stato l' uomo sbagliato, al posto sbagliato e nel momento sbagliato, povero sfigato!

La cosa ancora più tragica è che non vedo vie d' uscita da questa situazione e che, quindi, il "regime" di cui parlavo nel mio post precedente è davvero destinato a durare per decine di lustri.

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sabato 7 febbraio 2009

E' stato decretato: l' Italia è di nuovo democristiana!

Domenica 23 Novembre 2008, scrissi un post - su questo blog - intitolato "Il cavaliere si sta democristianizzando". Descrivevo un fenomeno in fieri, un fatto non ancora compiuto, un fatto che speravo non si attuasse mai del tutto.

Ebbene, ieri - sabato 6 febbraio 2009 - Berlusconi ha portato a compimento l' orrenda metamorfosi di Forza Italia/PDL da partito almeno nominalmente neo liberale a partito cattolico integralista. La Nuova DC è nata e la Chiesa, manco a dirlo, ha prontamente esultato.

Mi riferisco al decreto legge varato dal Governo - all' unanimità (!!!!) - per salvare la "vita" (si fa per dire) di Eluana.

Napolitano non lo ha firmato per evidente incostituzionalità, nel senso che un decreto legge del Governo non può annullare una sentenza della Magistratura.

A me, della sua incostituzionalità - francamente - non frega assolutamente nulla, essendo la nostra Costituzione diventata - da subito dopo la sua promulgazione - il candido pannolone dentro il quale conteniamo e nascondiamo le nostre schifezze.

Quel decreto andava bocciato per patente "ricostituzione" del famigerato partito papalino, quello della Democrazia Cristiana e non per altro.

Anzi, quel decreto non andava neanche pensato, neanche ipotizzato, figuriamoci varato!

Ieri, nel tardo pomeriggio, ho ricevuto un SMS da mio fratello. "Ammetterai anche tu che stavolta Berlusconi ha fatto una grande cazzata".

Io, in tutt' altre faccende affaccendato, non sapevo nulla di quel che era avvenuto e ho risposto: "Non so a cosa tu ti riferisca. Ti saprò dire".

Più tardi ho visto i TG e mi si sono istantaneamente avvizzite le palle come succede a due petali di rosa messi nel microonde.... 

Dire che sono rimasto senza parole è riduttivo ..... Fatto sta che ho lasciato passare la nottata e rispondo solo ora, da questo blog, a mio fratello.

E' stata una cazzata quella compiuta dal Berlusca?

Purtroppo no, tutt' altro! 

Direi, addirittura, che è stata una genialata delle delle sue, anzi il suo capolavoro politico. 

In un colpo solo ha assicurato, a sè stesso e ai suoi eredi del PDL, almeno un sessantennio di occupazione di Palazzo Chigi. Ha conquistato l' appoggio benedicente della Chiesa, quello stesso appoggio agognato ed ottenuto - a suo tempo, coi rispettivi Concordati - da Mussolini e da Hitler che, se non avessero perso la guerra, sarebbero ancora alla guida dei rispettivi paesi, fra il tripudio delle folle antidemocratiche e antiliberali che sono sempre state e continuano ad essere non so le tedesche ma di certo quelle italiane ...

Da ieri, le opposizioni di sinistra potranno parlare di "regime" finalmente a ragione, ove per regime si intenda una situazione politica senza ricambio perchè è esattamente questo che succederà nei prossimi decenni, così come è stato per i 50 anni del regime cattocomunista del dopoguerra e il precedente ventennio fascista.

Il pericolo di regime era già insito, nei mesi seguiti alle ultime elezioni, nella sostanza di una opposizione imbelle e decerebrata (visivamente e vividamente rappresentata dall' espressione vacua di Veltroni) che si suicida tutti i giorni. Ma, ora che la maggioranza ha sposato ufficialmente le tesi della Chiesa e le ha codificate in un decreto legge, il regime è diventato realtà, con buona pace di quella piccola fetta di elettorato italiano che aveva sperato in un centrodestra (o in un centrosinistra) liberali.

Noi siamo da quasi due millenni un popolo di schiavi felici di esserlo e tali rimarremo per l ' eternità, a meno che qualche imprevedibile avvenimento politico internazionale rada al suolo - fisicamente e moralmente - la Chiesa Cattolica Romana.

Chissà? Forse ci vorrebbe una invasione cinese, alla tibetana maniera, per spazzare via una volta per tutte questa nostra millenaria iattura .....

Comunque, mio caro Cavaliere, con me hai chiuso! 

Quella del 15 Aprile dell' anno scorso è stata la mia ultima partecipazione al voto. 

Se, infatti, ieri pomeriggio, mi hai messo in condizione di NON POTERE PIU' votare per te, che continui - pur democristianizzato - ad essere il "meno peggio" di tutti, per chi altri mai potrei sensatamente votare?

Ieri pomeriggio, Cavaliere, hai spento quel barlume di speranza in una democrazia liberale che tu stesso avevi acceso 15 anni fa, scendendo in campo. 

Mi dispiace, ma non potrò mai perdonartelo ...... anche perchè, sempre ieri, hai dimostrato che non sarai in grado di fare neanche una delle cento riforme liberali che avevi promesso, neanche se continuassi - segretamente - a desiderarle.

Ieri, caro Berlusconi, hai venduto l' anima al diavolo bianco-vestito, purtroppo, e con essa gli hai venduto anche lo Stato Italiano che rimarrà quel letamaio che è sempre stato, fin dalla sua fondazione, 150 anni fa.

L' unica consolazione, in tanta desolazione,  è l' idea che quasi due millenni di schiavitù ci hanno insegnato a resistere a tutto, a sopravvivere a tutto, a trovare motivo di godimento in tutto e a dispetto di tutto, Chiesa compresa. Questa nostra insopprimibile vitalità ci rende degni di continuare a vivere, se non come nazione, almeno come somma di individualità, cioè come popolazioni comunali, rionali, condominiali.

Questo pensiero mi porta ad un' altra considerazione: smettiamola di preoccuparci dell' immigrazione e alle sorti della civiltà occidentale. Vaccinati come siamo stati dalla resistenza passiva alla Chiesa Cattolica, a noi, se gli islamici dovessero diventare maggioranza, ci farebbero un baffo a torciglione, come diceva Totò! Sopravviveremmo anche con loro e sotto di loro e a loro dispetto ......

Dunque, abbasso la rediviva Italia democristiana e marxista e viva, sempre viva, gli italiani che hanno imparato a fottersene dei regimi e che della democrazia liberale, cioè responsabile, non sanno cosa farsene ....

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mercoledì 17 dicembre 2008

Di Pietro? Il nostro cavallo di Troia!

Appena qualche mese fa avrei "goduto come un riccio" assistendo ai telegiornali di ieri che raccontavano la cocente sconfitta elettorale del PD, in Abruzzo, seguita dalla notizia dagli arresti, per corruzione, di insigni amministratori locali dello stesso partito, alla faccia della superiorità morale di chi amministra la cosa pubblica da sinistra.

Ora non più. Non arrivo ad addolorarmi, ma certo non godo. 

Rimango indifferente, come mi capita quando sento dell' ennesima morte sul luogo di lavoro o sulla strada, il sabato notte.

L' indifferenza è dovuta al fatto che l' essere umano, si abitua a tutto. 

Basta che un avvenimento si ripeta spesso o, addirittura, troppo spesso, perchè l' uomo smetta di stupirsi e di indignarsi.

Alle sconfitte del PD, dunque, mi sono ormai abituato. Ancora di più al malaffare dei politici ANCHE  di sinistra che do per scontato da sempre, ancora prima di tangentopoli.

Invece c'è stata, nella giornata di ieri, una notizia che mi ha colpito molto: quella secondo la quale il sindaco di Pescara, inquisito, avrebbe concordato con la Procura il suo arresto subito DOPO le elezioni.

Questa notizia fa a pezzi la tesi che la magistratura non possa rispettare i tempi della politica senza mancare ai suoi doveri, con buona pace di tutti i forcaioli nostrani.

Ultima annotazione: Di Pietro, malgrado il suo candidato sia stato sconfitto clamorosamente, esulta e, lui sì, "gode come un riccio" - pubblicamente - perchè ha strappato al PD una notevole percentuale di voti.

Io credo, amici miei di centrodestra, che dovremmo cominciare a considerare Di Pietro un nostro alleato!!! Un cavallo di troia annidiato nella città nemica, uno che, inseguendo soltanto il suo tornaconto personale, in realtà sta lavorando per noi.

Ci sta aiutando a seppellire per sempre gli ultimi epigoni del vecchio PC.

Dunque, lunga vita a un Di Pietro che è, e resta, un personaggio detestabile ma che si sta rivelando assai utile alla nostra parte politica, nella migliore tradizione italica, nella quale il personaggio del "vil traditore" è sempre stato centrale.

Ah, dimenticavo! Una notizia mi ha davvero rallegrato, ieri: 

l' UDC ha "tenuto"! Ha conservato - nientepopàdimeno - la stessa percentuale di voti delle ultime politiche!

Questo fatto allontana (almeno per un po') il pericolo che Casini, Buttiglione & Compagni tornino nel centro-destra dove di democristiani ce ne sono già fin troppi ...

Come ha trionfalmente detto il segretario Cesa: queste elezioni hanno dimostrato che l' Italia ha bisogno di un centro!

Ecco, bravo Cesa, rimanete al centro e nun ve movete da lì ... me raccomanno!

La Patria ve ne sarà grata ....

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