domenica 23 novembre 2008

Il Cavaliere si sta democristianizzando


Invito i quattro frequentatori di questo ormai "mensile" blog, a leggere questo articolo di Giorgio Israel.

Non so chi sia, questo signore, e non ho neanche voglia di informarmi: so soltanto che descrive alla perfezione le cause dei malanni del nostro sistema scolastico e universitario e che accusa il centro destra di affrontare il problema con la stessa pavidità dimostrata dalla Moratti, la volta scorsa.

Tanto mi basta per segnalarvelo.

Come non mi stancherò mai di ripetere, i componenti della "nostra maggioranza" continuano, malgrado la schiacciante vittoria elettorale di Aprile, a sognare il consociativismo, a temere le piazze vocianti organizzate dagli zombi della CGIL e del PD e a rifiutarsi di capire la differenza fra Democrazia e Anarchia.

In democrazia chi vince è e deve comportarsi come un re!

Deve attuare il suo programma (quello in base al quale ha chiesto e ottenuto la maggioranza dei voti) senza guardare in faccia a nessuno, tantomeno ad una opposizione tanto imbelle quanto geneticamente antidemocratica.

La differenza fra un governo democratico ed uno dittatoriale è una sola: che il primo è a termine. Dopo 5 anni deve riottenere la maggioranza dei voti, altrimenti se ne torna a casa. Punto!

Nel frattempo, però, deve governare con determinazione e pugno di ferro, senza inciuci con la minoranza.

Sarà la minoranza a dimostrare, nel corso della legislatura, che sarebbe degna di sostituire, a scadenza, la attuale maggioranza.

Ora io chiedo a chiunque abbia un minimo di lucidità mentale, cioè a chi sia in grado di tenere a freno le sue passioni ideologiche, se l' attuale minoranza si stia dimostrando degna di governare, fra 5 anni.

Ma chiedo anche se sarà degna di continuare a governare, fra 5 anni, l' attuale maggioranza se continuerà - come sta già facendo - a cercare l' inciucio e ad annacquare il proprio programma per tema delle piazze.

L' affare Villari sta a dimostrare, a mio avviso, che questa maggioranza continua a confondere il dialogo con il consociativismo, cioè con la pratica meno democratica di questo mondo.

Non basta Napolitano a tenere alta la bandiera del consociativismo? Che bisogno hanno di seguirlo, su quella strada, Schifani e Fini?

I Presidenti delle Camere non stanno sui loro scranni per favorire gli inciuci, ma per garantire il corretto funzionamento delle rispettive assemblee, cioè a misurare il minutaggio degli interventi in aula e a garantire il diritto di parola di ogni parlamentare. Punto!

Dunque, che senso ha che abbiano invitato alle dimissioni un Presidente di Commissione REGOLARMENTE eletto?

Cosa può averli spinti ad una tale insensatezza istituzionale e politica, se non la loro ansia di consociativismo, cioè di quel virus che ha fatto della nostra democrazia una farsa che dura da ben 60 anni, con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti noi italiani e, peggio, di tutti i nostri parteners occidentali che ci guardano con lo stesso divertito sbigottimento con cui io guardo gli abitanti delle foreste amazzoniche su National Geographic Channel?

Quel loro invito, oltretutto, ha sortito l' effetto tragicomico di permettere a Veltroni di affermare, con una faccia tosta che - da sola - giustifica la sua leadership in un partito da operetta come il PD, che l' affare Villari è stato innescato dalla maggioranza e quindi è questa a doverlo risolvere!!!!

Fornire ossigeno ad un moribondo come Veltroni si chiama "accanimento terapeutico" ...... oppure - fuori metafora - si chiama accanimento consociativista, cioè pertinacia nel lasciare incompiuta al nostra democrazia.

Per onestà intellettuale occorre però che io riconosca che la nostra democrazia è nata col difetto genetico di avere, come padri fondatori, i comunisti di Togliatti e i democristiani di De Gasperi, cioè coloro che aspiravano alla dittatura del proletariato, da una parte, e a quella di Santa Madre Chiesa, dall' altra.

Una democrazia nata con tali tare genetiche non poteva che diventare quello che è diventata e che gli eredi di quei padri fondatori (bianco-neri e rosso-bianchi) vogliono che continui a rimanere. Che costoro militino nel PD o nel PDL è del tutto irrilevante ...

Consociativisti e odiatori della democrazia liberale erano i loro padri e consociativisti e odiatori della democrazia liberale sono i loro figli e nipoti.

E Berlusconi, invitando Villari a dimettersi, dimenticandosi della riforma della giustizia e continuando - sempre - a dare ascolto a Gianni Letta e a Fini, si è già adeguato .....

Vi pare possibile che un elettore del Cavaliere, quale io sono da 15 anni, possa continuare ad accontentarsi delle sparate liberali e liberiste che il Berlusca si permette soltanto quando Letta è lontano?

Francamente, mio amato Cavaliere, sto cominciando a pensare che ti stai democristianizzando. Quando ne avrò raggiunto la certezza il mio voto andrà - sconsolatamente - a Bossi: sei avvisato!




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lunedì 17 novembre 2008

Quando "te passa la voja" ...


Barbara Di apre il suo ultimo post (da non perdere, come sempre) con queste parole:

Sarà che non ho avuto un minuto libero negli ultimi tempi, ma confesso che la politica italiana ultimamente fa passare la voglia di scriverne.
Ma di che vogliamo discutere?
Degli studenti che okkupano le scuole?
Dei sindacati che okkupano le piazze?
Dei piloti che okkupano gli aeroporti?
Dei sinistri che okkupano giornali e tv?
Di Uolter che è convinto di aver okkupato la Casa Bianca?

No, cara Barbara, non è stato il tempo a mancarti. Ti è mancata la voglia - come dici tu stessa - perchè 'sta gente te l' ha fatta passare come l' ha fatta passare a me ....

Mi dispiace non leggerti più, ma ti capisco e ti perdono così come i miei quattro lettori affezionati hanno perdonato me, spero!

Questo pomeriggio mi sono guardato, in replica sul satellite, la Lucia Annunziata che intervistava Epifani. La valente giornalista sembrava parlasse da sola. Poneva domande e riceveva, in risposta, frasi senza senso. Ve lo giuro, la mia non è una valutazione politica, non lamento mica che Epifani abbia espresso opinioni diverse dalle mie, come sarebbe stato ovvio e perfettamente legittimo, lamento - invece - che non abbia detto proprio nulla, salvo il fatto che la sua esclusione dalla cena offerta da Belusconi ai leader di confindustria, cisl e uil l' ha considerata "grave", un vulnus alla democrazia, per cui, tiè, il 12 novembre lui scenderà in piazza!

Ah no, dimenticavo! Ha anche smentito Brunetta che sostiene la CGIL rappresenti il 7,5 % dei lavoratori del pubblico impiego e ha dichiarato, orgogliosamente, che la sua organizzazione sindacale ne rappresenta ben il 33%!!!! Per bacco, quanti!!!

Che squallore, ragazzi miei ....



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sabato 8 novembre 2008

Quando la democrazia delude


Per quanto vecchio io sia, (e lo sono, accidenti !!) quando ho cominciato a frequentare la scuola elementare, gli USA avevano già importato la democrazia in Italia a suon di cannonate e di bombe cadute dal cielo.

Dunque, posso dire di non aver conosciuto altro regime, nella mia vita, che quello democratico, il che mi ha portato a non capire come possa un popolo rinunciarci per affidarsi ad un dittatore.

Certo, lo studio della storia mi ha insegnato "come" possa accadere che un essere umano nato libero rinunci alla sua libertà per seguire VOLONTARIAMENTE un dittatore. Con la ragione - dunque - l' ho capito, ma con il cuore no, tanto è vero che ho sempre provato una avversione profonda, viscerale, per i nostalgici, neri o rossi che fossero, dei regimi totalitari.

Vivere a lungo è il sogno di tutti ma, in realtà, è una vera disgrazia: più a lungo si vive più tempo si ha per vedere la propria decadenza fisica e mentale e, peggio ancora, per vedere morire - una alla volta - tutte le proprie illusioni.

Bene, a me è capitata, in questi giorni, la disgrazia, di arrivare a capire - per la prima volta anche col cuore - come ci si possa disamorare della democrazia e arrivare - orrore - a desiderare l' avvento di un dittatore!

Credo che il fattore scatenante sia stata la strepitosa vittoria elettorale di Obama, per la quale ho esultato, come chiunque ami davvero e profondamente gli USA.

Quando si ama qualcuno, se ne apprezzano i pregi ma se ne vedono anche i difetti e se ne soffre.

Il razzismo e la discriminazione razziale erano una macchia per i miei amati States. Credo che l' elezione di Obama segnerà l' inizio della fine del razzismo in America. Certo, avrei preferito che Obama fosse repubblicano, come altri neri di prestigio, ma non si può avere tutto dalla vita, tanto più che la differenza fra democratici e repubblicani, negli USA è la stessa che c'è, nel PDL, fra la corrente di Tremonti e quella di Martino: stesso partito, stessi ideali ma metodi differenti per concretizzarli. Tutto qui ....

Come mi è capitato di dire già mesi fa, su questo blog, che vincesse Obama o vincesse McCain, per l' Europa e il resto del mondo non sarebbe cambiato assolutamente nulla.

Gli USA sono stati e restano un baluardo di democrazia reale e un faro di civiltà per tutto il resto del mondo, chiunque la governi e malgrado i difetti di cui parlavo prima. Punto!

Allora, perchè attribuisco alla vittoria di Obama la valenza di fattore scatenante per il mio disamore per la democrazia?

Ecco perchè: lo splendore della democrazia americana, specie ora che si sta depurando dal razzismo, ha reso ancora più opaca (e insopportabile) la democrazia italiana!

Obama trionfa e quel fesso di Gasparri se ne esce con quella stronzata dell' esultanza dei terroristi seguito, poche ore dopo, dalla battuta di Berlusconi sull' abbronzatura del nuovo Presidente!

Voi direte: vabbè, fesserie!

Certo che sono fesserie ed infatti non sarei andato oltre ad uno sconsolato scuotimento del capo se quelle due fesserie non fossero diventate oggetto di dibattito politico, cioè se non avessi dovuto vedere la maestrina Finocchiaro e il maestrino Franceschino alzare il ditino ed indignarsi e gridare allo scandalo e al pericolo che questo governo costituisce per le relazioni internazionali e per la tenuta democratica dell' Italia.

E' stato a questo punto che ho sentito crescere, in me, un furore antidemocratico ed il desiderio di armarmi della 44 magnum dell' ispettore Callaghan e correre a Roma a sparare in testa, in sequenza, a Gasparri, Berlusconi, Finocchiaro e Franceschini!

Perchè anche i primi due? Perchè mi hanno obbligato ad assistere alla reazione dei secondi due!

Ma si può sopportare tanta idiozia?!!!! Si può vedere giornali e televisioni non parlare d' altro per giorni?!!!

Ma è democrazia questa o è solo il trionfo tronfio dell' imbecillità umana elevata a sistema di vita?

Potreste obiettare che una classe dirigente dittatoriale non sarebbe certo migliore di questa e avreste ragione ma ......

...... ma ad un dittatore puoi LEGITTIMAMENTE sparare in testa e liberartene, prima o poi, mentre ad un dirigente democratico no perchè, se anche tu lo facessi, il suo posto sarebbe preso da uno uguale o peggiore di lui (vedi caso Moro)!

Insomma, ragazzi miei, tutto mi sarei aspettato, da me stesso, meno di arrivare a coltivare sogni omicidi e liberticidi e mi chiedo che cazzo di democrazia sia un regime che porta a questi nefandi pensieri un vecchio liberale di lungo corso come me.

E già che ci siamo, mi piacerebbe sapere, caro Berlusconi, che fine abbia fatto la riforma della giustizia di cui avevi affermato che si sarebbe parlato in Settembre. Siamo a Novembre e tutto tace ....

Era davvero più urgente la riforma del grembiulino?

Eppure è di questi giorni l' assoluzione di Mannino, dopo venti anni di tortura giudiziaria. Non avrebbe dovuto costituire, questa assoluzione, un promemoria?

Ed il ragazzo accusato, senza uno straccio di prova, di aver massacrato la fidanzatina e che sta per essere processato?

Se pure fosse stato lui, io lo voglio libero se la prova della sua colpevolezza non si trova! E me ne frego che abbia foto porno-pedofile nel computer e che lo si consideri un assassino spietato solo su questa base!

Perchè lo voglio libero? Perchè una democrazia con un sistema giudiziario che considera la prova un semplice optional non è una democrazia, ecco perchè!

Perchè una democrazia vera deve preferire 10 assassini liberi che un solo innocente in prigione, ma soprattutto perchè una magistratura inquirente incapace di trovare le prove di un assassinio deve andare a zappare la terra e non star lì ad impedire alla polizia di fare bene il suo mestiere.

Qualcuno sa dirmi come possa diventare efficiente un investigatore il cui capo, il magistrato, si accontenta degli indizi per incarcerare e portare in giudizio un cittadino?

E se un assassino è così diabolicamente intelligente da non aver lasciato prove? Ebbene, se è così intelligente, si merita l' impunità, se non altro perchè una persona intelligente che uccide, lo fa per una ragione precisa e circoscritta, cioè non ucciderà una seconda volta, come farebbe uno stupido privo di autocontrollo e discernimento .......

L' ho sparata grossa? Se ci riflettete un po', il mio ragionamento è meno paradossale di quanto appaia, anche perchè si rifà ad una vecchia massima di Cicerone che sostiene: tutti possono sbagliare, ma solo gli sciocchi perseverano (nello stesso errore).

Comunque, tornando al tema iniziale, questa nostra democrazia è drammaticamente patetica, una farsa resa ancora più drammatica dalla complicità di un giornalismo da accatto, perchè è vero che i nostri politici dicono sciocchezze a raffica, ma è anche vero che diventano cose serie soltanto perchè riportate da giornalisti altrettanto sprovveduti e lette con ingordigia da lettori ancora peggiori.

Nel mio furore antidemocratico, quest' oggi voglio abolire anche la libertà di stampa! Pensate un po' come è ridotto il povero paraffo!





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