Invito i quattro frequentatori di questo ormai "mensile" blog, a leggere questo articolo di Giorgio Israel.
Non so chi sia, questo signore, e non ho neanche voglia di informarmi: so soltanto che descrive alla perfezione le cause dei malanni del nostro sistema scolastico e universitario e che accusa il centro destra di affrontare il problema con la stessa pavidità dimostrata dalla Moratti, la volta scorsa.
Tanto mi basta per segnalarvelo.
Come non mi stancherò mai di ripetere, i componenti della "nostra maggioranza" continuano, malgrado la schiacciante vittoria elettorale di Aprile, a sognare il consociativismo, a temere le piazze vocianti organizzate dagli zombi della CGIL e del PD e a rifiutarsi di capire la differenza fra Democrazia e Anarchia.
In democrazia chi vince è e deve comportarsi come un re!
Deve attuare il suo programma (quello in base al quale ha chiesto e ottenuto la maggioranza dei voti) senza guardare in faccia a nessuno, tantomeno ad una opposizione tanto imbelle quanto geneticamente antidemocratica.
La differenza fra un governo democratico ed uno dittatoriale è una sola: che il primo è a termine. Dopo 5 anni deve riottenere la maggioranza dei voti, altrimenti se ne torna a casa. Punto!
Nel frattempo, però, deve governare con determinazione e pugno di ferro, senza inciuci con la minoranza.
Sarà la minoranza a dimostrare, nel corso della legislatura, che sarebbe degna di sostituire, a scadenza, la attuale maggioranza.
Ora io chiedo a chiunque abbia un minimo di lucidità mentale, cioè a chi sia in grado di tenere a freno le sue passioni ideologiche, se l' attuale minoranza si stia dimostrando degna di governare, fra 5 anni.
Ma chiedo anche se sarà degna di continuare a governare, fra 5 anni, l' attuale maggioranza se continuerà - come sta già facendo - a cercare l' inciucio e ad annacquare il proprio programma per tema delle piazze.
L' affare Villari sta a dimostrare, a mio avviso, che questa maggioranza continua a confondere il dialogo con il consociativismo, cioè con la pratica meno democratica di questo mondo.
Non basta Napolitano a tenere alta la bandiera del consociativismo? Che bisogno hanno di seguirlo, su quella strada, Schifani e Fini?
I Presidenti delle Camere non stanno sui loro scranni per favorire gli inciuci, ma per garantire il corretto funzionamento delle rispettive assemblee, cioè a misurare il minutaggio degli interventi in aula e a garantire il diritto di parola di ogni parlamentare. Punto!
Dunque, che senso ha che abbiano invitato alle dimissioni un Presidente di Commissione REGOLARMENTE eletto?
Cosa può averli spinti ad una tale insensatezza istituzionale e politica, se non la loro ansia di consociativismo, cioè di quel virus che ha fatto della nostra democrazia una farsa che dura da ben 60 anni, con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti noi italiani e, peggio, di tutti i nostri parteners occidentali che ci guardano con lo stesso divertito sbigottimento con cui io guardo gli abitanti delle foreste amazzoniche su National Geographic Channel?
Quel loro invito, oltretutto, ha sortito l' effetto tragicomico di permettere a Veltroni di affermare, con una faccia tosta che - da sola - giustifica la sua leadership in un partito da operetta come il PD, che l' affare Villari è stato innescato dalla maggioranza e quindi è questa a doverlo risolvere!!!!
Fornire ossigeno ad un moribondo come Veltroni si chiama "accanimento terapeutico" ...... oppure - fuori metafora - si chiama accanimento consociativista, cioè pertinacia nel lasciare incompiuta al nostra democrazia.
Per onestà intellettuale occorre però che io riconosca che la nostra democrazia è nata col difetto genetico di avere, come padri fondatori, i comunisti di Togliatti e i democristiani di De Gasperi, cioè coloro che aspiravano alla dittatura del proletariato, da una parte, e a quella di Santa Madre Chiesa, dall' altra.
Una democrazia nata con tali tare genetiche non poteva che diventare quello che è diventata e che gli eredi di quei padri fondatori (bianco-neri e rosso-bianchi) vogliono che continui a rimanere. Che costoro militino nel PD o nel PDL è del tutto irrilevante ...
Consociativisti e odiatori della democrazia liberale erano i loro padri e consociativisti e odiatori della democrazia liberale sono i loro figli e nipoti.
E Berlusconi, invitando Villari a dimettersi, dimenticandosi della riforma della giustizia e continuando - sempre - a dare ascolto a Gianni Letta e a Fini, si è già adeguato .....
Vi pare possibile che un elettore del Cavaliere, quale io sono da 15 anni, possa continuare ad accontentarsi delle sparate liberali e liberiste che il Berlusca si permette soltanto quando Letta è lontano?
Francamente, mio amato Cavaliere, sto cominciando a pensare che ti stai democristianizzando. Quando ne avrò raggiunto la certezza il mio voto andrà - sconsolatamente - a Bossi: sei avvisato!

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