venerdì 13 giugno 2008

L' irlanda ha detto NO al trattato di Lisbona.

Ne dà notizia, in gramaglie, il Sole 24Ore.

Perchè io non riesco a dispiacermi di questa notizia, anzi, provo un certo senso di sollievo?

Non è una domanda retorica, la mia. Me lo chiedo davvero e allora cercherò di darmi una risposta.

L' introduzione dell' euro, al di là della fretta con la quale abbiamo voluto aderire e al di là del prezzo pagato in termini di leggi finaziarie da strangolo, è stato un toccasana per un paese di sperperatori di denaro pubblico qual' è il nostro. Le regole draconiane imposte da questa scelta ci hanno obbligato a diventare un pochino meno spendaccioni di prima.

Insomma, l' Europa, come unione economica, non mi entusiasma, ma - razionalmente - la sopporto.

Quello che trovo, invece, difficilmente accettabile è l' idea di fare, dell' Europa, una unione anche politica che si risolve, in concreto, in una pesante perdita di sovranità nazionale.

Qualche giorno fa stigmatizzavo il centralismo imposto all' Italia dalla monarchia sabauda. Lo contestavo a causa delle profondissime differenze geografiche, economiche e culturali della nostra penisola.

Lo stesso discorso vale per l' Europa: cosa abbiamo noi italiani in comune con un finlandese o un inglese o un francese o uno spagnolo, o un bulgaro?

Assolutamente nulla, neanche la religione. E allora perchè uno, "diverso" da me, deve disporre della mia vita e venire a comandare in casa mia?

In nome di cosa? Della sicurezza? Ma la sicurezza ce l' assicurano già gli Stati Uniti,  da oltre 60 anni. Diventando noi gli Stati Uniti d' Europa, correremmo il rischio di essere abbandonati dagli USA, della serie: volete fare da soli? Bene, arrangiatevi allora, e ve li immaginate voi il nostri vecchi stati rinunciare al loro assistenzialismo miliardario per investire, invece, in sistemi missilistici, sottomarini atomici, super jet e bombardieri e sistemi satellitari e quant' altro attualmente pagano, invece, gli americani, a scapito dell' assistenza sanitaria ai  loro cittadini?

Io, francamente, ne dubito. E questo comporterebbe che ci troveremmo con il culo scoperto e alla mercè del primo venuto che decidesse di colonizzarci, tipo i cinesi, tanto per non fare nomi ....

Fantapolitica? Mica tanto: fra pochi anni, Cina e India saranno superpotenze economiche e, quindi, militari, di tale livello non solo economico ma tecnologico che persino gli USA avranno problemi di sicurezza, figuriamoci l' imbelle vecchia Europa .....

Già in questi giorni vediamo cosa ha comportato la loro crescita economica: prezzo del petrolio e alimentari alle stelle! E siamo solo agli inizi: più petrolio e cibo consumeranno loro, meno ne rimarrà per noi .... e allora torneremo ai soliti motivi per cui scoppiano le guerre, da che mondo è mondo: portare via agli altri quello che serve a noi per sopravvivere.

In questa ottica, se penso alle resistenze all' energia nucleare e agli OGM, cioè agli unici due strumenti che forse non ci obbligheranno a combattere per sopravvivere, mi viene da ridere!

Insomma, prima di giocare a fare gli Stati Uniti d' Europa, faremmo meglio a pensarci e a ripensarci a lungo .... Quindi, ecco la mia risposta: grazie, Irlanda che, col tuo voto, ci hai concesso questo tempo ...

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5 commenti:

Luca ha detto...

Su questo punto siamo perfettamente opposti come vedute, Paraffo; infatti personalmente sono per la graduale ma sicura dissoluzione degli (ormai arcaici) Stati europei all'interno di una confederazione unitaria.

Il motivo è molto semplice: gli Stati europei, storicamente, sono sopravvissuti o fagocitandosi a vicenda con guerre intestine nel Continente, oppure andando a colonizzare all'esterno. Attualmente nessuna delle due opzioni è attuabile, e anzi subiamo l'attacco da parte di Cina, India, presto Africa. In una situazione del genere, è imperativo che i Paesi europei si aiutino a vicenda e anzi si confederino.

Anche perché gli ultimi dieci anni dimostrano che quando gli Stati europei sono divisi contano zero: possiamo esaltarci o meno per le relazioni internazionali di Italia, Francia ecc. con USA o stati arabi, ma alla fine contiamo quanto il due di picche, presi singolarmente. Forse la Francia e la Germania, e l'Inghiliterra, valgono un 4 di briscola, toh, ma non di più.

Tra l'altro, tu affermi che proseguire in un simile cammino ci porterebbe a perdere il "tutorato" degli USA; al che personalmente replico: sarebbe anche ora! Così inizieremmo ad investire sul serio in ricerca, difesa, energia. Ci stiamo ancora adagiando su una struttura da guerra fredda, ed è ora che l'EU si svezzi.

E si ricordi che gli interessi dell'America non sono necessariamente quelli dell'Europa, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con Luca.
Lo stato nazionale così come lo conosciamo è un concetto ereditato da secoli di storia ma che non riesce più ad affrontare, da solo, i problemi di un mondo così complesso e globalizzato.
La cooperazione fra vicini non si scontra con la diversità, l'importante non è tanto una storia passata comune (che comunque avrebbe le sue radici nella cultura greco-romana e in quella giudaico-cristiana, per quanto possa non piacere) quanto una comune visione del futuro. E poi ovvio, con una buona organizzazione federale tutte le identità rimarrebbero tutelate, senza andare però a discapito dello stare uniti, che è l'unico modo, a lungo termine, per sopravvivere

*paraffo* ha detto...

Cari Luca e Cloro,

innanzi tutto una considerazione generale: siamo tutti europeisti, ma ogni volta che c'è un referendum, cioè si chiede al popolo cosa ne pensa, l' Europa non si fa!

Il popolo sbaglia?

Certo, è possibilissimo, ma la democrazia è questa, babies!

Ma passiamo dal popolo che sbaglia ai governi "europeisti" quelli che, se assumiamo che il popolo ha torto, dovrebbero aver ragione, no?

Bè, non c'è questione internazionale in cui questi governi si trovino d' accordo!

E allora, scusatemi, ' sta Europa politicamente unita, chi cazzo la vuole?

Non la vuole il popolo, quando è chiamato a votare e, di fatto, non la vogliono neppure i governi.

La realtà concreta è questa, amici miei, che ci piaccia o no.

Se, mettendo da parte la realtà, vogliamo passare nell' empireo dei principi, allora ci troviamo tutti d' accordo: gli Stati Uniti d' Europa sarebbe cosa bella e saggia .......

Così come sarebbe bello e saggio che i lupi non mangiassero gli agnelli, che i terroristi usassero bombe di carta, che la Chiesa dismettesse le sue ricchezze e vestisse il saio francescano, che gli stupratori si inchiappettassero fra loro, che i giudici intercettassero i delinquenti e non le veline, che i giornali avessero a cuore la salvaguardia della dignità delle persone, che i blog fossero tutti belli e intelligenti come il mio B-) e che voi foste sempre d' accordo con me :-D

Comunque, ironie a parte, devo dirti, caro Luca, anzi, ripeterti che i paesi europei non trascurano la ricerca e la difesa PERCHE' ci tutelano gli americani, ma gli americani ci tutelano perchè noi preferiamo spendere in altro modo i nostri soldi e continueremmo a preferirlo ANCHE SE gli americani ci mollassero.

Perchè faremmo questo? Perchè noi europei confondiamo la democrazia con il volemose tutti bene e nessuno ci farà del male ..... Credo che l' esperienza Hitler, infatti, non ci abbia insegnato assolutamente nulla, tanto è vero che, se non fossero intervenuti gli USA, oggi porteremmo tutti i baffetti alla Charlot ci saluteremmo col braccio teso e certo non potremmo scrivere le nostre cazzate sui blog!

Mi spiego: l' Europa è vecchia e morta da un pezzo e, e se devo indicarvi la data del decesso, potrei azzardare quella del 5 Maggio 1821 ....

Da allora, l' Europa è diventata uno zombi, un morto che cammina e non c'è Bruxelles che possa resuscitarla .......

Quanto alla civiltà giudaico-cristiana che citi tu, Clero, è proprio quella che è finita da un pezzo e sopravvive a sè stessa solo dove viene - di fatto - disattesa, cioè negli USA, unico paese occidentale, dove DAVVERO Stato e Chiese sono entità separate, non solo di diritto ma anche di fatto, cioè nella coscienza dei suoi cittadini.

In altre e più crude parole: la civiltà europea è destinata a scomparire esattamente come sono scomparse, a suo tempo, quella Assiro-Babilonese e quella Egizia. La nostra è agli sgoccioli .... e i flussi migratori dei nostri giorni ne sono una avvisaglia ... tangibile.

Quindi, se siete giovani abbastanza, seguite il mio consiglio: andate a fare un lavoro qualsiasi, magari anche i lavapiatti, negli States, finchè siete in tempo: può darsi che vi condurrete una vita di merda, personalmente, ma almeno darete un futuro ai vostri figli ...

Luca ha detto...

Consiglio già seguito, Paraffo, e ne sono fuggito a gambe levate. Negli States si sta benissimo per molti versi; e l'università è eccezionale; ma se ti capita una tegola in testa, una sf**a di quelle da (si spera) una volta nella vita, se sei negli States sei fregato.

Quanto al fare l'Europa federata: al momento ci sono molti freni, è vero, per tensioni interne ai governi. Fatto sta però che l'Europa sta fattivamente accentrando molte funzioni, con processi al momento ancora "paralleli" a quelli nazionali ma che stanno diventando standard. Penso a questioni tecniche ma molto importanti quali i brevetti e l'approvazione di un alimento sul mercato. Anche i tanto vituperati OGM sono regolati in sede europea, non nazionale, e l'Italia riesce a bloccarne la coltivazione (approvata in EU) solo grazie ad un paio di scappatoie legislative. Per non parlare dei casi in cui alle giustizie nazionali supplisce la Corte Europea.

Perché faccio questi esempi? Per indicare che il processo di europeizzazione sta procedendo, invisibile ma costante. Non è vero che i governi siano a priori contrari; ci sono resistenze anche importanti, ma si prosegue. Per fortuna.

Quanto al fatto che gli irlandesi abbiano detto no: credo che si debba fare come proposto da Napolitano; ovvero, se uno Stato rifiuta di far parte degli Stati aderenti al trattato, allora non farà parte dell'UE momentaneamente, con possibilità di rientrare più tardi. E' quello che è accaduto con l'euro (non tutti i Paesi attualmente adottanti la moneta unica ha accettato di entrare nel novero fin dal 2002).

E' giusto chiedere ai singoli Stati cosa pensano, ma è da suicidi accettare una situazione in cui un nanetto qualsiasi può bloccare un intero continente - noi Italiani, purtroppo, ne sappiamo qualcosa (vedi governo Prodi). Il trattato serve per andare oltre ciò.

Quindi speriamo che si riesca a risolvere l'empasse ... anche perché discordo sul fatto che l'Europa sia in una decadenza che la condurrà ad essere uno Stato insignificante; ma questa predizione avverrà, se ci ostiniamo a difendere gli interessi di campanile. Di nuovo, vedi la storia d'Italia fino all'unificazione (so che la vituperi; ma pensa al fatto che all'epoca, le singole regioni-stato erano in uno stato tutt'altro che fiorente, vedi Venezia e Regno delle due Sicilie. Che i Savoia abbiano fatto un casino è altro discorso ... ma all'epoca la gente era talmente esasperata che CHIEDEVA ai Savoia di invaderla, vedi il 1848!).

*paraffo* ha detto...

Rispetto i tuoi punti di vista, pur non condivindendoli, caro Luca, compreso il tuo essertela data a gambe levate da un paese che non è tenero con gli sfigati, ma non posso farti passare le tue considerazioni finali sulla storia del nostro risorgimento, perchè sono folkloristiche e non storiche, nel senso che i Savoia venivano invocati perchè i rivoltosi del 48, specie quelli siciliani, speravano che fossero più liberali e illuminati dei Borboni. Scoprirono tredici anni dopo che si erano sbagliati di grosso ..... e ancora oggi non se ne sono fatti una ragione, credimi (almeno quelli che sanno di storia)! :-)

E, comunque, sto giust' appunto scrivendo un post in cui faccio accenno alla passione tutta italiana e secolare di invocare gli eserciti invasori stranieri per risolvere i loro problemi ...

Quanto al destino dell' Europa, non mi hai letto con attenzione: io non prevedo un DECLINO della civiltà europea, ma la sua SCOMPARSA, evenienza che nessuna alchimia istituzionale può contrastare.

Per questo suggerivo l' espatrio ... meglio sopravvivere in una società spietata ma libera come quella americana che finire in schiavitù, a servire il thè ai cinesi o agli indiani, non credi? :-D

Alla prossima, Luca. Ciao!